Rotta la tregua due «marines» uccisi

Rotta la tregua due «marines» uccisi Rotta la tregua due «marines» uccisi (Nostro servizio particolare) Santo Domingo, 6 maggio. Malgrado l'accordo di tregua firmato tra le forze governative e gli insorti con la mediazióne dell'Osa (Organizzazione Stati americani), la pace a Santo Domingo sembra ancora lontana: si è sparato stanotte, ed anche oggi, gli americani hanno perduto due marines, nitri due sono rimasti feriti e due sarebbero prigionieri delle truppe irregolari che obbediscono agli ordini del « presidente provvisorio » col. Caamano Deno. L'origine degli incidenti è incerta. Pare che una pattuglia americana sia penetrata nella zona controllata dai ribelli e che gli insorti abbiano fatto fuoco senza preavviso. Il comando militare degli Stati Uniti conferma Questa versione e parla di un « errore » compiuto dai soldati americani; un portavoce degli insorti afferma invece che i marines hanno deliberatamente violato l'armistizio allargando la « zona internazionale» sotto loro controllo per favorire l'esodo degli stranieri. Gli accordi firmati ieri prevedono il rispetto delle posizioni conquistate durante i dodici giorni dell'insurrezione dai ribelli e dai governativi; gli Stati Uniti non hanno sottoscritto il patto, ma si sono impegnati a rispettarne le linee generali. Infine, -il -capo dei rivoltosi, col. Caamano, ha smentito il suo portavoce dichiarando ai membri della Commissione dell'Osa che gli incidenti sono stati provocati da bande isolate sfuggite al controllo del comando rivoluzionario. Egli ha respinto ogni responsabilità nelle sparatorie ed ha condannato l'azione dei « franchi tiratori» che rischiano di far fallire le faticose trattative per costituire un «governo dì uni tà nazionale » nella Repubblica Dominicana. Non è improbabile che Caamano abbia ragione. Nei primi giorni della rivolta, gli insorti armavano indiscriminatamente tutti i civili che chiedevano armi. Sorsero alcune bande, che era sarebbero sotto il controllo di elementi comunisti addestrati in paesi stranieri ed il cui obbiettivo sarebbe di mantener viva ad ogni costo la ribellione nell'isola. La commissione dell'Osa e tornata questa sera a Wasnington, dove discuterà la costituzione della forza interamericana da inviare nel paese fino alle prossime elezioni politiche. Prima della partenza, i delegati dei paesi latino-americani hanno avuto contatti con i rappresentanti dei governativi e degli insorti ai quali hanno chiesto garanzie sul mantenimento della tregua. Pare che siano state fornite le più ampie assicurazioni; ri mane l'incognita dei «franchi tiratori » e delle bande armate sulle quali nessuno riesce ad esercitare un effettivo comando. Questa sera la situazione e tranquilla. Non si sente spa rare. L'esodo dei civili prosegue ordinatamente. Gli ameri cani non hanno sbarcato altri uomini (gli effettivi degli Stati Uniti sono oggi 19 mila); continua l'afflusso di viveri e me dicinali, si tenta di seppellire per evitare epidemie — le centinaia di cadaveri che giacciono ancora nelle strade. I morti in dodici giorni di rivol ta sarebbero 1500. (Associated Press)

Luoghi citati: Santo Domingo, Stati Uniti