Confronto indimenticabile
Confronto indimenticabile Confronto indimenticabile (Dal nostro inviato speciale) Liverpool, 4 maggio. La partita a cui abbiamo assistito a Liverpool è di quelle che non si dimenticano. Per 11 quadro d'ambiente che ha circondato l'avvenimento e per la grande serietà con cui ambe le squadre hanno affrontato la disputa. C'erano circa sessantamila persone sul campo, il che voleva dire che il recinto era completo. Tanto completo che sotto ai nostri occhi vedemmo durante il corso dell'incontro portar via più d'una ventina di spettatori in barella che per la ressa, l'emozione o chissà quale altra ragione avevano perso conoscen za nella folla. Il tempo era discreto. Nella giornata si era visto un po di sole finalmente. La pioggia non riprese a cadere fortuna tamente che al termine della partita, quando ogni cosa già era decisa. La gara ha avuto un inizio leggermente ritarda to perché la squadra locale ci teneva a portare in giro attorno al campo, perché tutti la vedessero, la Coppa d'Inghilterra, conquistata sabato scorso a Wembley. La Coppa stessa fece il giro d'onore portata dal giocatore Byrne, feritosi a Londra, e dall'altro giocatore indisponibile, il mediano laterale Milne. Durante la cerimonia il pubblico cantava in coro in modo impressionante « Abbiamo vinto la Coppa d'Inghilterra». L'Internazionale non esce gran che bene da questa partita. Né come risultato né come andamento di gioco. Riteniamo che essa non abbia mai incontrato, nel corso di questa competizione, un avversario cosi forte. Non erano passati tre minuti dal calcio d'inizio che già 11 Liverpool era andato in vantaggio. Si era trattato d'una splendida legnata, della mezz'ala destra Hunt, che aveva ricevuto un passaggio da breve distanza dal suo compagno di squadra Callaghan a seguito d'un calcio di punizione tirato da Strong. Il pubblico andava in visibilio e prendeva a cantare allora la solita canzone d'incitamento. Pochi minuti dopo, cioè al 9' 1 nerazzurri pareggiavano con un tiro di Mazzola su centro proveniente dalla sinistra dal piede di Peiró. Ciò a seguito d'un errore commesso dal gigantesco centromediano Yeats. E doveva essere questo l'unico tiro veramente meritevole da parte dei nerazzurri nei no vanta minuti di gioco. Ma al 34' Callaghan, ricevendo da St. John, su una punizione di Stevenson, ristabiliva la distanza. Al 43' una rete del terzino de stro Lawler passato all'attacco veniva annullata per fuori gioco. La superiorità dei « diavoli rossi » britannici doveva accentuarsi ancora alla ripresa. Era allora che l'illuminazione artificiale faceva la sua comparsa. Sotto la pressione degli avversari i milanesi si innervo sivano e per poco il centrome diano Guarneri, centrando erroneamente in direzione della propria porta, non provocava un'autorete. Con quasi tutti gli italiani asserragliati nella propria metà campo, gl'inglesi non riuscivano per parecchio e svariato tempo a dare una forma concreta al loro predo minio. Essi non potevano superare lo sbarramento stretto che facevano i nerazzurri davanti alla propria porta. Ma finalmente al 29' il Liverpool riusciva ad arrotondare il suo vantaggio. Era la mezz'ala Hunt che si faceva avanti, ed in posizione piuttosto sospetta di fuori gioco, secondo noi, sparava in porta da distanza ravvicinata. Sarti respingeva corto il tiro basso e il centra vanti St. John sopravvenendo in corsa non aveva difficoltà alcuna a riprendere ed a spe dire in rete. L'Internazionale ritrovava allora una parte delle sue energie e tentava per qual che minuto di diminuire la di Etanza. Verso il termine il Liverpool tornava comunque a dominare e Sarti, con tre bel le parate basse e quasi conse cutive, impediva che lo svantaggio della propria squadra prendesse proporzioni più clamorose ancora. L'incontro terminava così con la vittoria del Liverpool per 3 a 1. L'ora tarda e l'ingombro delle linee telefoniche impediscono che ci si diffonda più a lungo sui particolari di questo incontro, che è Etato vivamente interessante. La vittoria del Liverpool è stata meritata in pieno: nessuna discussione è possibile al riguardo. Questo Liverpool, anche In¬ cpoInb completo prendere come ha dovuto 1 campo in questa occasione, è una bella squadra. Questa squadra del Nord Inghilterra svolge un gioco vigoroso, tipicamente britannico, ma senza ricorrere a brutti falli od a scorrettezze. Al proposito, il pubblico della città, che era stato vantato piuttosto cattivo, non si è portato affatto male. Esso si è limitato ad urlare il suo incitamento alla squadra del cuore, senza esagerare in modo alcuno e senza dar luogo a dimostrazioni di cattivo gusto. Gli attaccanti del Liverpool si sono portati in modo egregio, specialmente le due ali che fanno parte della Nazionale; la difesa estrema non è mal ricorsa a nessuna tattica demolitrice e nel complesso il vantaggio rappresenta scarsamente la superiorità dimostrata dalla squadra britannica. L'Internazionale non ha disputato affatto una grande prova: noi che la vediamo giocare spesso sappiamo che essa è in grado di comportarsi parecchio meglio di quanto non abbia fatto in questa occasione a Liverpool. Alcuni uomini suoi sono mancati nettamente alla prova; fra essi Jair, che fu toccato a una caviglia proprio all'inizio della partita, ha fatto poco di buono. Chi ha di sputato una cattiva prova è stato il mediano laterale Tagnin, la cui mancanza di classe si è fatta sentire contro avversari così evoluti come gli inglesi. Vittorio Pozzo
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