«Wozzeck» arriva finalmente a Torino a trentanni dalla morte di Alban Berg

«Wozzeck» arriva finalmente a Torino a trentanni dalla morte di Alban Berg Questa sera la prima dell'opera al Teatro Nuovo «Wozzeck» arriva finalmente a Torino a trentanni dalla morte di Alban Berg Il musicista austriaco si ispirò al dramma ottocentesco di Georg Buchner: una cupa vicenda d'amore e di gelosia Trascorsi più di quarant'anni dal compimento, trenta dalla morte del suo autore, più di venti dalla prima rappresentazione in Italia, Wozzeck di Alban Berg, una fra le più notevoli opere teatrali nel Novecento, e la sola ben riuscita fra quelle stese alla maniera schbnberghiana, arriva a Torino, finalmente. E non occorre per ciò riscrivere il proverbio usatissimo nel caso di deplorati ritardi d'ogni sorta. A Roma infatti fu rappresentato nel '42 e nel .'64, a Napoli nel '49, a Milano nel '52, o Firenze nel '62 e nel '64; se l'elenco non venisse troppo lungo, qualche altra replica in Italia e centinaia nelle più colte città d'Europa e d'America sarebbero da menzionare. Lenta divulgazione. Certamente, la parte musicale non è facile, mentre evidentissima è quella verbale e scenica. E si dirà poi quale ne è la sostanza e il pregio e il difetto. Ma subito è da precisare che la difficoltà deriva da un singolare modo di esprimere un dramma, (e questo importa: la presenza d'un dramma), e può esser vinta da speciale attenzione e chiarita da giuste considerazioni, in generale e in particolare, dell'opera d'arte. La quale, s'intende, non è e non dev'essere di quelle che, secondo le sferzate di Brecht e di Weill, procurano allo spettatore sdraiato nella poltrona una buona digestione. L'arte vuole e merita attività mentale, spirituale, desideri, anche preparazione. Sono perciò da consigliare, letture elementari ed agevoli, la breve « guida », Wozzeck, di Alberto Mantelli, (La Lampada editrice, Milano) e il Wozzeck ou le nouvel opera di P. J. Jouve e M. Fano, (Parigi, Plon). Una tragedia d'amore e di gelosia, avvenuta a Lipsia nel 1821, indusse Georg Buchner alla stesura di un dramma letterario nel quale, mutati alcuni momenti del fatto avvenuto, le sue ideologie politiche e sociali, miranti alla lotta di classe e alla rivoluzione, parvero riflesse ed illuminate. Un tale Woyzeck, barbiere, che, misero, fiacco, abulico, soggiaceva alla maligni¬ tà d'un Capitano, e alle perfide cure fisiche d'un Dottore, uccise la moglie infedele. Tre anni durò il processo, poiché alcuni periti scorsero nei suoi atti i sintomi d'un'infermità mentale. Infine fu condanna to a morte. Incompiuto per la morte del Buchner, 1837, il dramma restò ignoto fino al 1879, quan do K. E. Franzos ne scoperse due versioni manoscritte, e una di esse, (letto inesatta mente il ?iome, Wozzeck, anziché Woyzeck), terminò e pubblicò; l'altra fu curata da Arnold Zweig nel '25. Berg ascoltò la prima rappresenta zione a Vienna nel 1914, < 7iO)i la dimenticò durante la guerra, cui partecipò dal '15 al '18; appena potè si accin se a stendere il libretto, alquanto diverso dal dramma per la condensazione dei ventitré in quindici episodi, per parecchie varianti nel carattere e nel costume dei personaggi. Ecco, in breve, l'azione. Il soldato Wozzeck, atten dente del Capitano, convive con una giovane popolana, Maria, che ama, e dalla quale ebbe un figlio. Il Capitano, trattandolo rudemente, e Wozzeck sempre gli risponde: signorsì, allude all'infedeltà di Maria col Tamburo maggiore del reggimento, ed egli ne soffre e tace. Anche un De ttore, che va sperimentando un deprimente metodo di cura, lo assilla e umilia, ed egli sopporta. Dalle frequenti visite del Tamburo maggiore a Maria, e dal dono di un paio di orecchini, Wozzeck trae la certezza dell'infedeltà di lei, che, oppressa dalle angustie c dai sopetti, accoglie la corte del gagliardo musicante. Pedinando Maria, Wozzeck la sorprende in una bettola a danzare e abbracciare l'amante. Minaccia di picchiarla e ne è respinto; se mai, ella dice, l'accoltelli. Wozzeck la conduce presso uno stagno, l'uccide. Recatosi all'osteria, le vesti, le mani insanguinate, lo denunciano assassino, ed egli fugge, torna presso lo stagno, inciampa nel corpo di Maria, trova l'arma e la getta nell'acqua; ma è caduta vicino, e qualcuno potrebbe scorgerla; per riprenderla e lanciarla lontano, annega. Alcuni ragazzi, che giuocano col bimbo di Wozzeck, apprendono che il cadavere è stato scoperto, e gli dicono: « Tua madre è morta », e corrono a vedere. Ignaro e solo, egli resta a dondolarsi sul cavalluccio, « Hop, hop ». Quanto questa vicenda di passioni, di sentimenti, questa azione truce, «veristicamente» dialogata e inscenata, sia stata risolta in arte e liricamente commuova, sentirà l'ascoltatore attento e senza pregiudizi, che poi formolerà il suo parere favorevole o avverso. Si vuol co?isigliargli di non cedere alle attrazioni della mera visibilità, ma di riguardarla in quanto essa sia sostanzialmente congiunta, diremmo consona, con l'espressione drammatica conchiusa sia nelle parole e nelle voci, sia nella sonorità strumentale Anche saggista, il Berg volle dichiarare il suo pensiero intorno all'opera compiuta. Non aveva mai presunto che la forma prescelta fosse da esemplare in altri melodrammi, ma soltanto bramato di comporre buona musica, sviluppare il contenuto del dramma del Buchner, translarne in musica il poetico linguaggio. « Decisi di dare al teatro ciò che è proprio del teatro. La musica ha l'obbligo di servire l'azione. A me importa la riuscita. Nessun ascoltatore, seppur esperto nel percepire le- forme e la loro logica tessitura, badi alle fughe, alle in venzioni, alle variazioni, ecce tera. Sia invece attento ai va sti significati sociali che, ine tenti all'opera, trascendono il personale destino di Wozzeck*. d. c. « Wozzeck » andrà in scena questa sera al Teatro Nuovo alle ore 21, sotto la direzione di Gianfranco Rivoli. Interpreti principali: Mario Basiola jr., Claudia Parada, Maria Teresa Mandalari, Aldo Bottion, Mario Guggia, Nicola Tagger. Angelo Nosotti. Regia di Giovanni Poli. Le repliche avranno luogo giovedì sera alle 21 e domenica pomeriggio alle 15,30. Claudia Paratìa, la soprano interprete femminile nel « Wozzeck » stasera al «Nuovo»