Nichelino: 24.500 abitanti è diventata una piccola città

Nichelino: 24.500 abitanti è diventata una piccola città Nichelino: 24.500 abitanti è diventata una piccola città Nel 1945 erano 6500 - Gran parte della popolazione vive ora sull'industria Dalla fine della guerra ad i oggi, Nichelino ha quadru- [ plicato i suoi abitanti. Era- | no 6454 alla fine del 1945, poche decine di più nel 1950, 10.898 nel 1956, 15 mila nel 1961, 18.464 nel '63, oggi sono 24.410. Un piccolo borgo rurale si è trasformato in una città, anche la sua economia ha mutato volto. Ora gran parte della popolazione vive dell'industria: a Nichelino si sono trasferite decine di imprese, dalia bottega artigianale con una dozzina di dipendenti alla piccola fabbrica con un centinaio di operai. Malgrado ciò, il 75 per cento delle forze del lavoro continuano a gravitare sulle aziende torinesi. Perché questo rapido sviluppo, questa esplosione in un piccolo borgo tranquillo? Innanzitutto, per la sua vicinanza con Torino. Nichelino è la prosecuzione di via Nizza, ed è collegata con la grande città non solo da questa arteria, ma anche, attraverso Stupinigi, con gli stabilimenti della maggiore industria cittadina. Inoltre ha funzionato da baluardo nei confronti dell'immigrazione dall'Astigiano e dal Cuneese: il contadino di Busca o di Alba che s'inurbava cercava qui la prima sistemazione. Anche per una ragione psicologica, che lo accomunava agli immigrati dalle campagne venete o meridionali: a Nichelino la grande città presentava ancora un volto familiare, campagnolo. Era possibile affitta- re una casetta con un orti cello, che costituiva un gros so aiuto per il bilancio fa- miliare e, nello stesso tempo, mitigava un po' la nostalgia per le aperte campagne da cui gli immigrati provenivano. Ora, queste casette si sono moltiplicate. Ne sono sorte a centinaia lungo via Giusti, via Colombetto, via Gozzano, via Stupinigi. Costano poco: una villetta unifamiliare di tre stanze più i servizi viene sugli otto-nove milioni, compreso il terreno. Ma chi non. ha questa somma, si limita ad acquistare un appezzamento e se la costruisce da sé. In via Giusti, il sabato e la domenica è uno spettacolo consueto vedere marito e moglie accomunati in questo lavoro. Lui ha rinunciato alla partita e lavora con il filo a piombo e la cazzuola, lei ha indossato una tuta e mescola la calce. I nicheiinesi sono nella proporzione di uno su otto, i piemontesi quattro su otto. Il resto sono veneti o meridionali. Dicono gli amministratori: «Il contatto è avvenuto senza attriti e senza scosse. Non si sono creati clan o fazioni, ma non si può dire che una popolazione così composita si sia amalgamata. Nichelino è solo un agglomerato urbano, non una città. Manca un tessuto sociale compatto, una tradizione comune. Solo negli oratori parrocchiali, sul campo di calcio o attorno ai biliardini, c'è un inizio di amalgama, tra i giovani. Ma mancano i circoli, i cremnnsttonarpcdc8 singurbscvgcbqimsiritasdvGsundnmqzMè sava i centri sociali e sportivi in cui l'incontro possa avvenire su vasta scala ». Accanto a questo problema, gli amministratori hanno dovuto affrontarne altri, non psicologici ma pratici: strade, fognature, soprattutto scuole: «E' una popolazione giovane, abbiamo la più alta percentuale di bimbi e ragazzi in età scolare: 2500, più del dieci per cento. Moncalieri, con una popolazione di 40 mila abitanti, ne ha pochi di più». Si sono costruite 8 aule alla Crocerà, 12 alle scuole De Amicis, altre 12 in via Gozzano, ma il traguardo è ancora lontano. E restano anche i grossi problemi dell'ospedale, di una scuola professionale, di nuove scuole materne: i progetti sono pronti, ma mancano il terreno o il contributo dello Stato. Frattanto, a differenza di quanto accade a Torino, la immigrazione continua massiccia. Anche qui molti meridionali rinunciano alla lotta e tornano ai loro paesi senza speranza, ma per dieci che partono, ne arrivano il doppio dalla città. Gli affitti si sono mantenuti su quote abbastanza ragionevoli: per un alloggio di due camere e servizi in pieno centro il canone è 18 mila lire, ma appena a quattrocento metri di distanza scende già a quindicimila. Ma più di questo vantaggio, è forte l'attrattiva della casetta con un po' di verde attorno e l'orto da coltivare: per questo si continua a vedere, il sabato e la domenica, alla periferia del paese, marito e moglie che lavorano, bianchi di calce, attorno a un muro che cresce a poco a poco, con pazienza e sacrifici infiniti. g. m.

Persone citate: De Amicis

Luoghi citati: Busca, Moncalieri, Nichelino, Torino