Sposò la più bella donna del mondo ora vuole anche diventare scrittore

Sposò la più bella donna del mondo ora vuole anche diventare scrittore LE AMBIZIONI LETTERARIE DELL'ATTORE RICHARD BURTON Sposò la più bella donna del mondo ora vuole anche diventare scrittore E' di origine gallese e beve robustamente - Litigioso e presuntuoso, fanfarone e parolaio, risolve a suon di schiaffi le liti coniugali con la Taylor - Ma ha temperamento ed ingegno e quando si mette in testa qualche cosa finisce per spuntarla - Ora i critici londinesi attendono il suo libro con curiosità e interesse Dal nostro corrispondente Londra, aprile. Richard Burton è gallese, e per chi conosce questa parte del mondo ciò spiega molte cose. Spiega, per esempio, perché beve robustamente e perché fa a pugni coi fotografi; perché non usa mai, nemmeno per sbaglio, un linguaggio castigato, come fa del resto la signora Burton; perché è venale e presuntuosa; perché preferisce Londra a Hollywood; e perché, infine, il suo matrimonio con Elizabeth Taylor è destinato a durare. I gallesi sono uomini sanguigni, e Richard Burton è il più sanguigno dei gallesi. Crescono all'ombra delle miniere e delle ac¬ ciaierie, conoscono fin ila ragazzi le privazioni, lo fatica e la morte. Quando si fanno una fortuna, la consumano fino in fondo. Ma non cambiano mai, rimangono attaccati alla loro casa, al loro paese, ai primi sogni. Anche Richard Burton r. figlio di un minatore. Non ne ha seguito la strada, a differenza dei fratelli, perché da bambino un maestro l'ha preso a benvolere, l'ha allevato, l'ha educato, gli ha insegnato a scrivere e a recitare. Tra scavare carbone, e fare del teatro, Richard Burton, raggiunta l'età della ragione, ha scelto la seconda strada. Forse la sua vera ambizione era scrivere. Ma era un bel ragazzo, con una voce straordinaria, ricca, capace di infinite variazioni. Divenne un attore seespiriano, ebbe subito successo, e per gratitudine prese il nome del maestro. Passò al cinematografo per sete di guadagno. Il suo primo film a Hollywood gli fruttò cintiuantamila dollari, trentre.nta milioni dì lire; il suo secondo centomila, sessanta milioni; il terzo trecentocinquantamila, duecentodieci milioni. Adesso per un film chiede e riceve quasi mezzo miliardo. Dopo la sua storia d'amore con Elizabeth Taylor, le sue azioni sono salite senza più fermarsi. Al culmine della sua carriera, Richard Burton ha però incominciato a scrivere. E' il gallese che accarezza il primo sogno. Burton autore è lo stesso che trascina Elizabeth Taylor, col biglietto per i < popolari », alle partite internazionali di rugby; che la annoia con le sue citazioni dotte e le sue elucubrazioni filosofiche; che risolve a suon di schiaffi, come è già capitato, le liti coniugali; che cade in preda a crisi depressive c si ubriaca fino all'incoscienza. Un estroverso innamorato della vita e terrorizzato della morte, parolaio, fanfarone, contraddittorio e romantico. Il vero Burton, dicono gli amici, non il marito di Elizabeth Taylor, il bell'attore conosciuto in tutto il mondo, l'Antonio di « Cleopatra», l'Arcivescovo di * Becket e il suo re ». Richard Burton è il primo a riconoscere che le sue ambizioni letterarie potrebbero coprirlo di ridicolo. Non è facile prenderlo sul serio quando, dopo aver pubblicato due o tre racconti, un editore americano gli offre centomila, dollari, sessanta milioni di lire, per un romanzo «qualsiasi». Eppure Richard Burton vuole scrivere un libro. Ha annunciato che appena finirà la lavorazione de « La spia venuta dal freddo » di Le Carré, si prenderà sei mesi di riposo. Lascerà a Elizabeth Taylor il compito di guadagnare il mezzo miliardo di rigore: <Liz>, dopo tutto, è un po' che non lavora, la rinuncia alla cittadinanza americana per amore dì lui non le ha giovato. Burton non sa ancora che soggetto sceglierà. L'autobiografia gli ripugna. « Si aspetterebbero tutti che scrivessi "La mia vita segreta con Elizabeth Taylor" o qualcosa del genere » ha dichiarato. «Non lo farei mai. Del pari non svelerei mai nulla sul mondo del cinema. Non ho intenzione di abbassarmi al pettegolezzo sui produttori o i miei colleghiw. Il libro, è assai probabile, riguarderà il Galles: una storia di minatori forse, di migliaia di ragazzi senza speranze e avvenire. Richard Burton compie quaranfanni il prossimo novembre. Se nella sua infanzia non avesse incontrato il buon maestro, e più tardi non avesse sposato Elizabeth Taylor, l'occasione di scrivere non gli si sarebbe presentata mai. L'attore è piuttosto suscettibile per quel che concerne la sua rapida fortuna, non sopporta d'essere considerato « Mister Taylor». Ha cercato di dimostrare in cento modi che in famiglia chi comanda è lui: e Elizabeth Taylor, in verità, almeno in pubblico è molto remissiva, lo segue, umile e quieta, sul set, non lo interrompe nelle, discussioni. « Come attore — ha detto Burton — certamente Elisabetta mi ha aiutato. Ma non sarei rimasto a galla se non avessi avuto nessuna qualità. Centinaia d'altri attori hanno sposato grandi "stelle", e dopo pochi mesi tutti li hanno dimenticati». Come scrittore Burton potrebbe autenticare questa verità. Il suo primo libro andrebbe a ruba perché sarebbe dì « Mister Taylor». Ma nessuno leggerebbe il secondo se si trattasse di una porcheria. In fondo le ambizioni letterarie dell'attore nascondono anche il desiderio di imporre la propria personalità, di separarla da quella della moglie. < Scrivere — ha dichiarato Richard Burton — è l'attività più personale e intima che esista. Scrivendo un uomo scopre e. rivela se stesso. Io sono cresciuto in un ambiente di scrittori, e l'uso che si può fare delle parole mi ha sempre affascinato*. Il libro e il film per Richard Burton sono dunque contrapposti, il primo è libertà il secondo costrizione. Inconsciamente l'attore cerca nel sogno giovanile la rivendicazione della pro-pria integrità individuale. Burton è un uomo molto colto, alla maniera ribelle e arruffata dei gallesi. Thomas Dylan, lo scrittore morto alcolizzato, autore de « La carta dell'amore », « Il mondo che respiro », «Ritratto di giovane artista», ebbe un'enorme influenza sulla sua preparazione. Né il maestro della sua giovinezza gli lesinò mai i libri, o le attente critiche. Molti attori oggi considerano Burton uno snob intellettuale. La stessa Elizabeth Taylor ricorda che al loro primo incontro Burton tentò di impressionarla col suo parlar forbito, infarcendo il discorso di termini letterari, e. usando la ricercata pronuncia di O.cford. « Lo preferisco primitivo — ha. commentato — quando parla come i minatori». L'esordio letterario di Burton risale a due anni fa. Pubblicò un paio d'articoli in America, e, una novella, che furono favorevolmente recensiti. Poi l'Observer diede alle stampe un suo racconto natalizio, che ebbe grande successo. Adesso sul Sun è apparso un saggio dedicato alla moglie, intitolato «Il giorno che incontrai Elizabeth Taylor». I critici non sono sempre a loro agio nel giudicare Burton autore. Qualcuno ha onestamente ammesso di essere anzi prevenuto. Ma anche i critici attendono il suo libro con curiosità. «Burton» ha affermato uno di essi < sa scrive¬ re, ha uno stile caratteristico e una forte personalità». « Era. splendida — ha scritto Richard Burton di Elizabeth Taylor, rievocando il loro primo incontro —. Non so trovare un'altra parola per descrivere un miracolo di pienezza, dì abbondanza e di equilibrio. Di sicura, prodiga, incontenibile grandezza. Per farla breve, maledizione, era troppo, e quel che è peggio mi ignorava completamente». L'attore, pochi mesi dopo il suo matrimonio, aveva dichiarato che sua moglie non era affatto la più bella donna del mondo; che era grassa, aveva le gambe corte, il petto troppo «forte», il doppio mento. Adesso l'ha, così dipinta: « Il suo corpo era un miracolo di architettura, l'opera di un genio. Non aveva bisogno di nulla se non di se stesso. Era tormentato dalla sua. passionalità». E poco più avanti: «Era la più stupenda, completa, affascinante, remota, ascosa, inaccessibile donna che io avessi mai visto ». Richard Burton scrittore deve avere avuto almeno un lettore appassionato e compiaciuto, fin dall'inizio: Elizabeth Taylor. Esempi clamorosi di attori passati alla letteratura finora non ce ne sono stati. E' difficile credere che il primo sarà proprio quello di Richard Burton. Semmai egli cercherà insieme di recitare, per via del mezzo miliardo per volta, e di scrivere, per via di quell'etichetta di «Mister Taylor » che vuole scrollarsi di dosso. Continuerà certamente a fare bene la prima cosa. La seconda non si sa. Potrebbe essere costretto, per non tradire le sue ambizioni, a pubblicare la sua autobiografia. Oppure a scendere, suo malgrado, ai pettegolezzi sul cinema. Manon sarebbe da gallese. E Richard Burton è il più gallese dei gallesi. Ennio Cavetto L'attore Richard Burton, marito di Liz Taylor (Tel.)

Luoghi citati: America, Galles, Hollywood, Londra