La moglie di Churchill

La moglie di Churchill Ha compiuto ottani9anni «my darling Clementine» La moglie di Churchill Pochi coniugi sono stati felici come loro ed in poche case ha regnato tanta concordia e serenità - Nella figura di questa donna, piena di grazia materna, si rispecchia la storia d'Inghilterra dall'inizio del secolo - Una profezia fallace: «Questo matrimonio non durerà più di sei mesi» - La sua forza d'animo fece sì che il marito potesse superare due gravi crisi e Churchill gliene fu sempre grato - Ha accompagnato il consorte nella gloria con umiltà per tutta la vita Dal .nostro corrispondente Londra, aprile. Davanti al < Café Royal », dove Regent Street sbocca nella famosa piazzetta di Piccadìlly, notammo passando giovedì scorso, di primo pomeriggio, una piccola folla eccitata, che andava rapidamente ingrossandosi, ingombrando a poco a poco la strada, oltre il marciapiede. Dietro un'automobile in sosta cinque o sei fotografi, scortati da un policeman, si agitavano impazienti alzandosi in punta di piedi, cercando con gli occhi di individuare le persone che si muovevano dietro la porta a vetri del < Café >. Un giovane in marsina apri d'un tratto i battenti, come per fare strada a qualcuno, e dietro di lui apparve Lady Clementine Churchill, seguita dal figlio Randolph, dalla figlia Mary, e da una numerosa schiera di giovani e bambini. Dalla folla si levò un timido applauso, Lady Clementine sorrise, salutando con la mano, e Randolph, con buona grazia, disse forte € grazie ». L'autista spalancò là portiera. Lady Clementine Churchill sedette, abbassò i vetri per salutare ancora, e fece segno di partire Il suo volto non portavi traccia del dolore i .ente che l'aveva colpita, h.. sua figura era salda, eretta, il suo atteggiamento tranquillo e pacato. Eppure quel giorno, celebrondo al « Café Royal» il. suo ottantesimo compleanno, Lady Churchill non aveva avuto al fianco, per la prima volta dal t908, sito marito. Quel compleanno lo aveva preparato con particolare cura Randolph, il figlio irascibile e € antipatico », tanto criticato dagli inglesi quanto era stato amato suo padre. Al <Café Royal» Randolph aveva radunato tutta la famiglia, fino ai più lontani pronipoti. Non voieva che sua madre, dopo c'mquantasette anni di matrimonio, si sentisse d'improvviso sola. La scomparsa di Sir Winston ne aveva compromessa la salute: Randolph stesso l'aveva accu,n pagliata nelle Antille affinché riposasse, le aveva impesto un lungo periodo di vaco 'za. La riunione al *Café Royal i era un atto d'affetto e un omaggio. Morto Sir Winston, la famiglia cercava in Lady Clementine la sua nuova guida. Lei ne fu commossa. Lady Churchill è una donna forte, di lei dicono gli inglesi che fu in tutto degna del marito. Ma quel giorno ha pianto. A capotavola non- sedeva più Sir Winston, che in cinquantasette anni non aveva mai dimenticato, neppure durante la guerra, tale ricorrenza. Non c'era più il grosso mazzo di fiori con l'usuale biglietto con su scritto « To my darling Clementine». E al pomerìggio non sarebbero più usciti insieme per una passeggiata, nel giardino pieno di sole della casa di Hyde Park Gate, o nel parco di Cartwell. o per un giro in macchina attraverso Londra. Lady Churchill ha affrontato con grande dignità la solitudine. Non è donna che viva di ricordi. A ottnnt'anni è ancora energica, attiva. E' legata ai figli, ai nipoti e ai pronipoti da tenerissimi vincoli. < Dovrò prendere anche il posto di Winston » ha detto alla festa per il suo compleanno, ringraziando. « Non potrò eguagliarne l'esempio, ma non avrò per voi minore amore». Nessuno, meglio di lei, può sopperire al vuoto che la morte dell'insigne statista ha lasciato nei familiari, e negli inglesi. Lady Churchill non é stata soltanto la compagna di Sir Winston. Ne c stata anche il consigliere, l'amico, l'ispiratore. Senza di lei al fianco Churchill, forse, si sarebbe arreso, nei periodi più duri, alle avversità. Churchill, è noto, aveva un carattere difficile. Lady Clementine lo aveva smussato, ammorbidito, frapponendosi tra lui e gli altri come fra gli elementi e la casa si frappone il parafulmine. Pochi coniugi erano stati felici come loro, in poche case aveva regnato tanta cordialità e n o a . e tanta pace. Sir Winston sapeva di aver contratto un grande debito verso la consorte. Due anni fa, celebrando il 55° anniversario del loro matrimonio, le aveva regalato un libro: eroi intitolato My darling Clementine, era la prima biografia di Lady Churchill, da lui stesso ordinata. « E' tempo » le aveva detto ridendo * che si parli anche di te». Ora che Sir Winston è morto, l'Inghilterra riversa su Lady Clementine la sua ammirazione e la sua gratitudine. Nella sua figura di donna rivìve la storia degli ultimi decenni. Se dovesse avere una first lady, a parte la regina Elisabetta, l'Inghilterra sceglierebbe lei. Lady Clementine, a ottant'anni, è diventata un simbolo. Se ne ricordano la grazia e la bellezza, la sensibilità e l'educazione, l'intelligenza e la prontezza. Se ne rammenta, in periodo di guerra, l'eroismo. Fu Lady Clementine a suggerire che le stazioni della metropolitana londinese fossero trasformate in rifugi antiaerei, e a sovraintendere personalmente ai lavori di adattamento. Fu ancora lei che organizzò l'attività della Croce Rossa 7iella capitale, e la distribuzione dei viveri nelle aree colpite. Grazie a lei Sir Wilson stesso evitò la morte nei bombardamenti. Churchill, è risaputo, era molto imprudente, si rifiutava di correre nei rifugi durante le incursioni, metteva in pericolo la sua vita e quella dei membri del governo, senza pensare che da loro dipendeva la salvezza dell'Inghilterra e dell'Europa. Lady Clementine intervenne. <Mio caro — gli disse — da oggi in poi dove vai tu verrò anch'io». < Te lo proibisco» ribatté duramente Sir Winston. Ma il giorno dopo, sotto i bombardamenti, se la trovò al fianco nel centro di Londra. Sir Winston sorrise, l'abbracciò, e da quel giorno si ritirò in buon ordine, quand'era necessario, nei sotterranei della Whitehall. Fin dalla prima giovinezza Lady Clementine era stata una delle esponenti più in vista dell'aristocrazia britannica. Apparteneva a un casato antico, in via di decadenza, quello dei Crozier. Come tutte le ragazze per bene. tin-de-siècle aveva studiato alla Sorbonne, a Parigi, seguendo poi corsi di danza e di cucito. La necessità l'aveva trasformata in un'ottima amministratrice: con cinquantamila lire l'anno, una cifra assai modesta per la società dorata di quei tempi, provvedeva a vestirsi, a frequentare la Corte e a istruirsi. Winston Churchill la incontrò per caso a un ricevimento nel 1908. Lei aveva già respinto giovani duchi e ricchi americani. Ma l'orgoglioso « Winnie > l'affascinò subito. Si sposarono quello stesso anno. Churchill era già famoso, sedeva da quasi un, decennio in Parlamento, aveva fatto la guerra dei Boeri, aveva scritto alcuni libri, per lui si prevedeva una magnifica carriera. Non riusciva però simpatico a molti. Allo sposalizio, che si svolse nell'Abbazia di Westminster, più di un invitato fu sentito mormorare: « Scommetto che quest'unione non durerà più di sei mesi ». Mai profezia fu così fallace. Lo scorbutico Winston, che tutti consideravano pessimi, stoffa da marito, si rivelò consorte e padre modello. In pochi mesi Lady Clementine lo guari da due vizi ritenuti congeniti: quello di buttare sii! pavimento la ce¬ nere dei sigari, e quello di non essere mai puntuale a tavola. Da disordinato che era, Churchill divenne un uomo quasi metodico. Persino durante la guerra la sua osservanza degli orari fu scrupolosa, t. Mia moglie ha messo ordine nella mia vita» soleva dire. < Senza di lei non avrei mai potuto sopportare le fatiche del governo ». Anche in politica Lady Clementine gli fu di grande aiuto. Una volta in Scozia condusse per lui l'intera campagna elettorale. A Dundee fu accolta dai fischi. < Bene, bene » esordì essa sorridendo « You are alive and kicking » (siete vivi e scalciate). Questo è il saluto che le levatrici danno ai neonati i?i Inghilterra, ed era un modo fine di prendere la folla in giro. Dundee applaudì e la battezzò « a bonnie lassie >, cioè « una ragazza splendida ». Churchill ritornò in Parlamento. La serenità e la forza d'a¬ nimo di Lady Clementine consentirono a Churchill di superare due crisi da cui, da solo, non si sarebbe ripreso. La prima, familiare, fu la morte della figlia Marygold a sette anni. Marygold era la sua preferita. Per alcuni mesi Sir Winston vìsse come in un incubo. I suoi colleghi di governo lo udirono spesso mormorare il nome della figlia nel corso di accanite discussioni di economia o di politica. Lady Clementine riuscì a scuoterlo dal suo torpore a poco a poco, legandolo sempre più agli altri bambini, Randolph, Diana (oggi morta) Sarah e Mary. La seconda crisi, lunghissima, fu politica, fu il < purgatorio » in cui relegarono Sir Winston tra il trenta e il quaranta. Se Lady Churchill non lo avesse incoraggiato, con enorme fede e ostinazione, a continuare. Sir Winston sicuramente si sarebbe ritirato a vita privata, o sarebbe passato alla Camera dei Lorde. Di questo Churchill fu sempre grato a sua moglie, e lo scrisse nei suoi libri. Soprattutto negli ultimi anni Sir Winston aveva fatto assegnamento su Lady Clementine. Abbandonata la politica, il suo mondo si era ristretto alla famiglia, e di questa famiglia lei era l'emblema. Ormai novantenne, l'insigne statista soffriva di tutti i mali della senilità. Ma verso Lady Clementine conservò tutto il suo affetto, la sua gentilezza, il suo rispetto. Quando cadde ammalato, volle vedere solo lei. Morì tenendola per mano, come se le indicasse l'inevitabile cammino verso Val di là. Al funerale Lady Clementine sembrò, sorretta da Randolph, l'immagine della solitudine e del dolore. Ma non è così che Churchill desidererebbe rammentarla, e non è certo cosi che la rammenteranno gli inglesi. Per l'uomo che in Inghilterra è stato ribattezzato il « padre della patria » e per l'uomo della strada, Lady Clementine, oggi, a ottant'anni, è più che mai la first lady. Una first lady che ha accompagnato il marito alla gloria, e che alla sua famiglia e al suo paese ha dato tutto, con estrema umiltà, per tutta la vita. Ennio Carette Lady Clementine, la vedova di Winston Churchill (Tel.)