L'«0scar dell'eleganza» all'attore Rossano Brazzi di Antonio Antonucci

L'«0scar dell'eleganza» all'attore Rossano Brazzi Il convegno dei maestri sarti a St. Vincent L'«0scar dell'eleganza» all'attore Rossano Brazzi Piena riuscita della manifestazione per l'orientamento della moda primaverile - Il pubblico e gli esperti hanno visto sfilare oltre cento modelli - Due-tre bottoni nella giacca dell'uomo elegante - Lanciata la « linea giunco » per la donna Saint-Vincent, lunedi mattina. Un pullman stracarico, proveniente da Firenze passa a velocità dinamica, inondando l'aria con le sue scritte a caratteri giganteschi: <Alé, ale. Fiorentina». E' un pullman carico di... sportivi, naturalmente, penserete voi. Errore. E' carico di sarte e di sarti che fanno tifo per l'artigianato fiorentino della sartoria, alla IX Manifestazione Internazionale dell'A.MA.S. per l'orientamento della moda primaverile, svoltasi sabato a Saint-Vincent e ieri a Torino. L'A.MA.3 è IV Associazione Maestri Sarti e Sarte » con sede a Torino, una grande citta, della quale forse qualcuno ricorderà tuttora che le era stato assegnato il titolo di «capitale della moda >, da loi lasciato cadere con maggiore indifferen¬ za di quando fece rinuncia alla qualifica di «contessa di Grugliasco » e altre terre. L'A.MA.S. tenta di salvare li salvabile, e si fa centro attivo della resistenza della moda libera contro 11 dilagare degli abiti in serie. Intendiamoci, non è uno stato di guerra. Si potrebbe anzi definire di « collaborazione », con un apporto di idee alle macchine. Il pensare non è nella natura della macchina. L'A.MA.S. dunque, in collaborazione con la « Play Wool » di C'ossalo (Biella) che fa da mecenate e che, per l'occasione, ha lanciato anche un tipo di sigaretta che porta il suo nome, raccoglie sotto la sua sigla sarte e sarti di diverse regioni nostre, e li ha Invitati a presentare il meglio dì ciò che sanno fare ma au linee prestabilite. E' la «Union Stylc; 1965. Ne consegue che quelWAlè, Ali Fiorentina» non intendeva sgominare il resto della sartoria Italiana ma dimostrarsi la prima della classe nello svolgimento dì un tema. Una volta la moda (cioè un determinato modo di vestirsi o di agghindarsi) partiva dall'alto, ed era suggerita magari da circostanze infelici. Le figlie di Luigi IX, re di Francia, per esempio, che erano afflitte da piedi enormi (tipo Greta Garbo o Soraya) lanciarono la gonna con lo strascico, e più questa era lunga, più denotava importanza sociale. Per nascondere il suo collo di giraffa, la consorte di Filippo lì, re di Spagna, mise in circolazione il colletto altissimo, rigido e arricciato; 1 tacchi alti comparvero con la Pompadour che era piccola e bassa di statura; i fazzolettini profumati da agitare graziosamente davanti la bocca, come un supplemento ili oiveltena, furono dovuti a Giuseppina Bonaparte che aveva denti guasti, mentre le maniche cotte risalgono ad Anna d'Austria, desiderosa di non nascondere le sue braccia, bellissime. (Nel tempi classici, le braccia femminili furono più celebrate che non oggi le gambe. Di Elena, Omero ci dice soltanto che aveva delle braccia bianche). E via di seguito. Oggi, la moda nasce piuttosto dal laboratori e cerca di scegliere ciò che uomini e donne desiderano di più, ciò che metta in maggior valore i meriti relativi. Unisce oggi uomini e donne un desiderio, anzi una necessità fisica, di sentirsi il meno impacciati possibile negli abiti, come sì conviene all'uso dell'automobile e alla tirannia della fretta. Ed ecco allora per l'uomo un massimo di abbottonatura alla giacca di due o tre bottoni, e poco importa che il numero dei bottoni segnalasse una vòlta a distanza la importanza della persona. Ed ecco per la donna una linea giunco, perfezionata su quella dello scorso anno, che la rende agile, serpentina, voluttuosa, pronta alla fuga 0 ad avvinghiarsi come l'edera. Questa, del giunco, è una realtà che dice il fatto suo ad Alessandro Dumas (figlio) che così faceva parlare un suo personaggio: — 10 mi sono proposto di non regalare mai il mio cuore, 11 mio onore, o la mia vita a questi deliziosi e terribili piccoli esseri (le donne), per 1 quali ci si rovina, ci si disonora e ci si ammazza, mentre la loro unica preoccupazione in questa carneficina universale, è quella di cestirsi ora come campanelli ora come parapioggia ». Eccole invece giunco. E ci guadagnano assai, soprattutto nei costumi da mare, anche ee ridotti a semplice tuta. E' anche vero che in fatto di vestì le donne guadagnano dappertutto nei confronti dell'uomo. Abbiamo veduto sfilare 45 vestiti femminili e 65 maschili. Ebbene, le donne sembravano di più. L'uomo appariva timido e pressoché smarrito, soprattutto per i cappelli a falde strette che gli davano un senso di povero. Non faremo distinzioni di regioni. Chi ne ha chiesto a Rossano Brezzi, eletto in questa circostanza « Oscar dell'eleganza e del buon gusto », non ne ha tirato fuori nulla, se non la lode dei colori, alla quale ci associamo pure noi, tutti improntati all'ottimismo, anche con il nero delicatamente sfumato e in allegra compagnia quasi sempre. Non si potrebbe diversamente per una moda primaverile, senza commettere peccato. Antonio Antonucci

Persone citate: Alessandro Dumas, Giuseppina Bonaparte, Greta Garbo, Luigi Ix, Pompadour, Rossano Brazzi, Rossano Brezzi

Luoghi citati: Austria, Biella, Firenze, Francia, Grugliasco, Saint-vincent, Spagna, Torino