La madre di Claire colta da una crisi sviene in aula: la figlia accorre urlando

La madre di Claire colta da una crisi sviene in aula: la figlia accorre urlando Drammatica udienza al processo per il delitto di via Veneto La madre di Claire colta da una crisi sviene in aula: la figlia accorre urlando Estelle Philips (65 anni) si è accasciata sulla sedia mentre veniva interrogata - Trasportata all'ospedale, è stata posta sotto la tenda ad ossigeno: è grave - Il processo sospeso e rinviato a lunedi - Nella prossima seduta verrà esaminato il «caso» del giurato che aveva superato il limite di età - Non si esclude che il processo possa essere annullato (Nostro servizio particolare) Roma, 29 aprile. T.,a aignora Estelle Philips in Ghobrial, mentre deponeva come ultima testimone nel processo per il delitto di via Veneto, è stata colpita da una crisi cardiaca: trasportata con un'autoambulanza all'ospedale di Santo Spirito, i medici l'hanno messa sotto la tenda ad ossigeno. Sperano di salvarla, ma lo stato della donna è grave. L'episodio è accaduto alle quattordici e tre quarti, dopo che la testimone aveva atteso a lungo nella stanza retrostante all'aula della Corte di Assise, da cui la figlia Claire Ghobrial e il genero Youssef Bebawi vengono giudicati per concorso in omicidio premeditato doppiamente aggravato, essendo dall'accusa ritenuti responsabili dell'assassinio di Farouk Mohamed Courbagi, abbattuto a colpi di pistola e sfregiato col vetriolo nel suo ufficio il 18 gennaio 1964. La quarantottesima udienza del processo era cominciata con un ritardo di due ore. Ciò è stato determinato dal caso del giudice popolare Egìdia Della Rosa, nata il 20 luglio 1899, e sostituita pochi giorni fa da una supplente perché costretta ad entrare in una clinica. Il fatto che la Della Rosa, insegnante di lettere a Civitavecchia, avesse compiuto da tempo i sessantacinque anni, quando venne designata a formare il collegio giudicante, minaccia di far annullare tutto 11 processo. La legge, che regola il funzionamento delle Corti d'Assise, stabilisce che il giudice popolare non deve avere meno di trent'anni e non più di sessantacinque, pena la nullità assoluta del giudizio. Lunedi prossimo uno dei patroni di parte civile chiederà che si provveda a richiedere al Comune di Civitavecchia l'atto di nascita della professoressa Della Rosa, dando così l'avvio all'incidente che do vrebbe bloccare il processo. La signora Estelle Philips è una donna di sessantacinque anni, d'origine polacca, cittadina inglese. Somiglia notevolmente alla figlia. Porta occhiali con spesse lenti; ha detto di avere la memoria labile. Quando è entrata nell'aula e ha dichiarato di voler depor re, anche se la legge le consentiva di esimersene, la figlia, seduta fra due carabi nieri, si è messa a piangere. A pochi passi da sua madre ha seguito la deposizione che ovviamente è stata a lei favo revole. Verso la fine dell'inter rogatorio, Claire è stata assa lita da un accesso di tosse, che ha cercato di far cessare portandosi il fazzoletto alla bocca. La madre, che le volgeva le spalle, ha udito i colpi di tosse della figlia e si è voi tata per un attimo, poi la signora Philips si è accasciata .-lilla .--edia, scossa da un tremito convulso. Il suo volto è divenuto paonazzo; le vene delle mani e delle tempie le si sono gonfiate. Claire si è alzata di scatto, ha lanciato un grido ed è corsa presso la madre, senza che i carabinieri glielo impedissero. Le ha posto una mano sulla spalla; l'ha baciata; ha cercato di farle coraggio parlandole in inglese. Il presidente ha chiesto se nell'aula ci fosse un medico Nessuno si è presentato. Ha dato allora ordine che la testimone, ormai priva di sensi, venisse con cautela portata fuori dell'aula. Con la stessa sedia su cui si trovava, la signora Philips è stata sollevata dalla pedana e portata nel corridoio. L'udienza è stata sospesa. Il presidente Nicolò La Bua, il giudice a latere Beniamino Fagnani, deposta la toga, sono accorsi vicino alla Philips. Claire Ghobrial, frattanto, era stata ricondotta dai carabinieri in una cella di sicurezza ed è uscita dall'aula con gli occhi pieni di lacrime. Il presidente La Bua ha cercato in un primo momento di far trasportare la Philips al più vicino ospedale con l'automobile di un avvocato sulla iiuale è salito un brigadiere di pubblica sicurezza. E' stato un momento di grande confusione: tutti cercavano di dare suggerimenti e consigli. Finalmente, mentre l'automobile stava per uscire dal cortile di Palazzo di Giustizia, è giunta un'ambulanza della Croce Rossa. L'auto dell'avvocato si" è fermata. Dall'ambulanza sono discesi due portantini e un me dico con lo stetoscopio. La madre di Claire è stata distesa su di una barella. Il dottore le ha allentato un po' il vestito; l'ha auscultata con il suo apparecchio. Ha detto che la Philips aveva perduto completamente il polso. Poi ha soggiunto: *Qui si tratta di una crisi infartuale ». La barella, mentre un piccolo cerchio di folla, magistra ti, avvocati, giornalisti, era intorno al furgone, si è mossa ed ha raggiunto l'ospedale. L'Interrogatorio di Estelle Philips era stato preceduto da quello della signora Aziza Bebawi, sorella di Youssef. Le hestistdsetiimcraccro hanno chiesto soprattutto se è esatto che Estelle Ghobrial ritirò lettere dalla casella postale delia figlia a Losanna dopo il giorno del delitto e se seppe che Claire, prima di partire in aereo per Roma, tornò improvvisamente a casa per cercare un oggetto nella camera da letto, dove il marito custodiva la pistola «Walther» calibro 7,65 con la quale Farouk Courbagi fu ucciso. Aziza Bebawi — Quando giunsi a Losanna, dopo la morte di Farouk Courbagi, la signora Estelle mi apparve molto nervosa perché era stata per quattro giorni alle prese con la polizia. Mi parlò del comportamento della figlia e del genero. Disse, fra l'altro, che il 18 gennaio Claire, dopo essere uscita per partire alla volta d> Roma col marito, era tornata a casa ed era rimasta in camera sua tre o quattro minuti. Alla domanda della madre: «Che cosa hai dimenticato?» aveva risposto: «Niente, niente ». Presidente — Lei come si regolò con sua cognata Claire dopo l'arresto di costei? Aziza Bebawi — In principio ritenni che fosse innocente. La situazione si fece difficile quando la signora Estelle mi disse che la figlia le aveva scritto dal carcere di Atene, incaricandola di cercare nella fodera d: una borsa alcune lettere di Farouk. Presidente — Chi le prese? Aziza Bebawi — La signora Estelle, che andò a leggerle in camera sua. Presidente — Seppe più nulla delle lettere? giorno dopo arrivò a Losanna l'avvocato Rafìk Maxoud; lej_ , , ,Azxza Bebawi Qualche lettere furono riprese; subito dopo la signora Estelle cominciò a dire che Claire era innocente e che 11 responsabile del de.itto era mio fratello. Terminata la deposizione della sorella di Youssef, è salita sulla pedana la madre di Claire, Estelle Philips, che si è trovata in contrasto con le dichiarazioni di Aziza Bebawi. Presidente (alla Philips) — Sua figlia, dopo l'arresto ad Atene, le scrisse di cercare certe lettere nascoste? Philips — No, fu Aziza a dirmi di aver ricevuto una telefonata con la quale era stata informata che le lettere si trovavano in una borsa marrone chiusa in un armadio. Presidente — Aziza Bebawi l'accompagnò in banca per depositare quella corrispondenza? Philips — No. Presidente — Aziza Behawi ha detto che lei lesse quelle lettere. Philips — Non è vero. Presidente — E' vero che lei parlò dell'improvviso ritorno di sua figlia poco prima della partenza per Roma, il 18 gennaio 1964? Philips (eccitata) — E' falso! E' assolutamente falso... assolutamente. Ciò non è mai accaduto. Presidente — Quando la polizia rinvenne venticinque pai lottole della pistola «JValther » posseduta da suo genero, dove trovò i proiettili? Philips — In un cassetto della camera da letto, dove Youssef teneva le sue cose. A questo punto la signora Philips si è sentita male. Il processo riprenderà lunedi 3 maggio. [ Arnaldo Geraldini imi iiiiiiiiniiiiiiiii La madre di Olaire Bebawi mentre si accascia svenuta sulla sedia (Telefoto A. P.) ■iiiiiiiiiiiniiiiiitiiiiiiiitiiiiimiiiiiiiMiiiiiiiiiitiiiiiiin