Saliti a 86 gli allievi avvelenati nel convitto: quattro ancora gravi

Saliti a 86 gli allievi avvelenati nel convitto: quattro ancora gravi Saliti a 86 gli allievi avvelenati nel convitto: quattro ancora gravi L'episodio nel Molise, presso Campobasso - Una quarantina di alunni si sono ristabiliti - Il ministero della Sanità ha sospeso dall'incarico il medico comunale (Dal nostro inviato speciale) Campobasso, 27 aprile. (a. I.) Gli alunni dell'Istituto convitto < San Francesco » di Riccia (Campobasso), che hanno dovuto essere ricoverati in ospedale per intossicazione da cibi avariati, sono saliti da 67 a 86 ma soltanto quattro, fino a questa sera, versano ancora in gravi condizioni: si tratta di Luigi Torre di 16 anni, da Celenza Valfortore (Foggia); Nicola De Maria, di 15, da Carlantino (Foggia) ; Nicola Castrovignano di 11; Andrea De Vito di 13, da Gioia del Colle (Bari); presentano un alto stato febbrile, forti emicranie e disturbi del sistema neuropsicopatico. Una quarantina di studenti appaiono ristabiliti. Forse domani verranno dimessi. Le indagini sul grave episodio, che è costato la vita allo studente Salvatore Izzo, di 15 anni, registrano un primo provvedimento: un comunicato emesso stamane dal Ministero della Sanità annuncia che è stato sospeso dalle sue funzioni il medico comunale di Riccia, dott. Antonio Fanelli «per aver avvertito del <7rave caso d'intossicazione il medico provinciale di Campobasso ventiquattro ore dopo il fatto*. Si attendono i risultati delle analisi dei campioni di cibo, prelevati dalla dispensa dell'Istituto diretto dai Frati Minori di Riccia, affinché le autorità incaricate della rigorosa inchiesta dispongano di tutti gli elementi per poter identificare i responsabili della disgrazia. Le indagini finora compiute hanno stabilito che, sabato sera, qualche ora dopo la cena, alcuni convittori avvertirono i primi sintomi dell'intossicazione. ircvppicdsvzmu i r e Il rettore dell'Istituto e gli istruttori accorsi nelle camerate videro i ragazzi contorcersi nei lettini in preda a violenti dolori addominali. Si pensò che la causa del malore potesse essere una forma di influenza virale collettiva e fu chiamato d'urgenza il medico dell'Istituto, dott. Sedati. Questi, durante la notte, tentò invano di mettersi in comunicazione telefonica col medico comunale, il quale non avrebbe udito gli squilli del suo apparecchio telefonico. Soltanto domenica mattina alle 6, quando un religioso si recò alla sua abitazione, il dr. Fanelli venne informato della situazione. Giunto nell'Istituto il medico intuì che i disturbi dei quali soffrivano gli studenti erano provocati da intossicazione e praticò le prime sommarie cure. Intanto era già avvenuto il decesso dello studente Izzo e fu deciso il ricovero dei ragazzi sofferenti nell'ospedale del capoluogo, dove furono anche trasportati due inservienti. Un'altra ventina di giovani, la scorsa notte, si sono sentiti male; malgrado le loro condizioni non fossero preoccupanti si è ritenuto opportuno farli ricoverare. L'ispezione compiuta nella cucina del convitto ha accertato che tutte le vivande erano state conservate in frigorifero; gli Inquirenti hanno escluso che l'avvelenamento sia stato causato dai recipienti, nei quali erano stati cotti i cibi per la cena. Oggi le autorità sanitarie hanno compiuto prelievi di campioni di carne insaccata e di formaggi nei depositi dei fornitori alimentari deUTstituto.

Persone citate: Andrea De Vito, Antonio Fanelli, Fanelli, Izzo, Luigi Torre, Nicola Castrovignano, Nicola De Maria, Salvatore Izzo