Tre giovani operai morti intossicati da esalazioni venefiche in un'acciaieria

Tre giovani operai morti intossicati da esalazioni venefiche in un'acciaieria la sciagura a Napoli per il mancato funzionamento d'una valvola Tre giovani operai morti intossicati da esalazioni venefiche in un'acciaieria Le vittime avevano 34, 27 e 24 anni - Un loro compagno di lavoro ricoverato in fin di vita - Forse i quattro hanno tentato invano di aiutarsi a vicenda -1 primi soccorritori colpiti da sintomi d'asfissia (Dal nostro corrispondente) Napoli, 27 aprile. Tre operai dei complesso siderurgico Italsider di Napoli-Bagnoli sono morti stamane, poco prima dell'alba, ed un quarto è in fin di vita. La sciagura sul lavoro è avj venuta, per il mancato funzionamento di una valvola di sicurezza, nella sala di depurazione dei gas venefìci che si sprigionano negli altiforni durante la fusione dell'acciaio. Le vittime sono Luigi D'Alessio di SJf anni, Giovanni Taccuri di 27 e Francesco Galasso di 34, tutti da Napoli. Mario Fontanella di 29 anni è stato ricoverato in fin di vita presso un ospedale. I quattro operai appartenevano al turno di lavoro notturno ed avevano preso servi zio ieri sera alle 22. Il D'Alessio ed il Taccuri prestavano la loro opera nella sala < dinger » di depurazione dei gas di ossido di carbonio, mentre il Galasso ed il Fontanella erano addetti ai servizi ausiliari di sorveglianza degli impianti esterni. Luigi D'Alessio e Giovanni Taccuri avevano il compito di controllare costantemente la pressione dei gas durante il procedimento di depurazione. Questo controllo viene effettuato mediante una valvola che immette i venefici gas in grandi serbatoi d'acqua ed b«inmcQvb«smtdccdrrtmmdP» e o l il cui funzionamento viene registrato da un manometro sul quale avviene la lettura della pressione raggiunta nelle tu bazioni di scarico. Sul grafico descritto da un <pennello> del manometro che registra gli sbalzi di pressione è stato accertato che gli operai avevano regolarmente azionato la valvola fino alle cinque di stamane. Mezz'ora dopo, per cause non del tutto ancora chiarite, sarebbe avvenuta la disgrazia. Infatti l'inchiesta, promossa dall'autorità giudi ziaria, non ha ancora stabili to se il sinistro debba addebi tarsi ad improvvisa avaria del la valvola: per uno sbalzo di temperatura nelle tubazioni oppure ad una tragica distra zìone da parte del D'Alessio del Taccuri, colti da uno stato di sonnolenza o stordimento. E' stata formulata anche la ipotesi che gli altri due operai, coinvolti nella sciagura, avvertendo i primi sintomi di asfissia e temendo per i compagni, siano accorsi nella sala « dinger ». Purtroppo il loro generoso tentativo ha avuto drammatiche conseguenze, poiché il Galasso ed il Fontanella, colpiti dalle esalazioni non hanno avuto il tempo di dare l'allarme o di invocare aiuto. L'allarme è stato dato verso le ore 6 quando il capoturno Gennaro Viola di 47 anni si è avviato verso la sala di depurazione per controllare ohe tutto procedesse normalmente durante l'imminente cambio del turno di lavoro. I servizi di emergenza, prontamente accorsi, hanno dovuto far uso di maschere per penetrare nell'ambiente ove giace vano i corpi inanimati dei quattro metallurgici. Alcuni operai che in un generoso tentativo avevano precedentemente tentato di avvicinarsi alla sala « dinger » sono stati colti da sintomi di asfissia ed hanno dovuto desistere dal loro prò posito. Quattro di essi lianno dovuto riparare presso l'infermeria dello stabilimento per le opportune cure. Frattanto D'Alessio, Taccuri, Fontanella e Galasso venivano trasportati al Centro traumatologico dell'Inali, dove i sanitari constatavano ohe soltanto il Fontanella era ancora in vita. a, 1, Giovanni Taccuri, a sinistra, e Francesco Galasso, due degli operai vittime della sciagura a Bagnoli (Tel. Ansa)

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