Scoperta a Roma una banda di falsari internazionali

Scoperta a Roma una banda di falsari internazionali Agiva in Italia, nel Perù e in Brasile Scoperta a Roma una banda di falsari internazionali Contraffatti assegni che potevano permettere truffe per due miliardi - Irruzione della polizia nel laboratorio clandestino: sequestrati acidi, timbri, attrezzi e centinaia di passaporti - La « gang » acquistava « travellers' cheques » rubati in tetto i! mondo, alterava gli importi e li incassava - Forse già identificato il capo (Dal nostro corrispondente) Roma, 27 aprile. Una vasta organizzazione di falsari, composta in maggioranza da sudamericani, è stata scoperta in questi giorni dalla polizia romana. La banda, di cui pare facciano parte almeno una quarantina di persone, agiva in varie parti del mondo ma le « centrali » si trovavano a Roma, a Lima e a San Paolo del Brasile. Le indagini sono ancora in corso, vi collabora anche l'Interpol sudamericana nella speranza di rintracciare e arrestare 1 componenti della gang specializzata nel falsificare passaporti, traveller's cheques, assegni, marche da bollo. Nel corso di una perquisizione, compiuta dalla Squadra mobile romana in un appartamento che fino a poco tempo fa era stato occupato da due componenti della banda, è stato sequestrato materiale che avrebbe potuto permettere truffe per due miliardi. La polizia da qualche mese aveva avuto sentore della presenza nella capitale di una organizzazione di falsari ma la sua scoperta è avvenuta quasi per caso ai primi di aprile. Le indagini vere e proprie presero infatti l'avvio dal ritrovamento di una «600» che era stata presa a noleggio e poi abbandonata in via Acaia, al quartiere San Giovanni. Sul sedile posteriore furono trovati cinque passaporti peruviani abilmente falsificati. Il noleggiatore disse di aver dato l'auto in affittò ad un individuo che aveva detto di chiamarsi Julio Hocampo, nato 38 anni fa a Lima. Lo stesso nome figurava in uno dei cinque passaporti, ma la sua fotografia compariva anche in un altro intestato Joan Mendez, nato 45 anni fa a Santiago del Cile. Gli altri passaporti recavano i nomi di Ugo Ferrari, di 35 anni, José Garcia, di 37, Joan Sanchez, di 30, tutti da Santiago. Non si esclude che tali nomi siano falsi ma attraverso le fotografie sembra che la polizia sia già riuscita a identificare esattamente coloro che avrebbero dovuto usarli. Di sicuro si sa che gli investigatori, dopo un paziente lavoro di ricerca, scoprirono che un appartamento era stato abbandonato precipitosamente dai due inquilini che l'avevano affittato ai primi di gennaio. Nel corso di una perquisizione nelle cinque stanze dell'alloggio, furono trovate alcune valige piene di passaporti e di traveller's cheques In una stanza, che era stata adibita a laboratorio, la polizia sequestrò pelli colorate usate per le copertine dei passaporti, un tavolo da disegno bottiglie di acidi che servivano per scolorire le firme ed timbri degli assegni e attrezzi per la falsificazione di marche da bollo in maggior parte pe ruviane e cilene. La polizia esegui altre perquisizioni in due appartamenti in via del Gonfalone e in piaz za Armenia, sequestrando altri passaporti e traveller's cheques, Man mano che procedeva la inchiesta, si apprendevano nuo vi particolari sull'organizzazio ne e si poteva così stabilire che i sudamericani erano ve nuti a contatto in Italia con borseggiatori che li riforniva no degli assegni rubati a stra nieri in visita turistica nelle varie città italiane. Tutto il materiale rubato veniva inviato a Roma dove nell'appartamento di via Acaia i « tecnici » della banda alteravano gli assegni che venivano intestati a loro complici, ai quali venivano consegnati contemporaneamente ai passaporti falsi. Sono stati trovati persino undici passaporti di diverse nazionalità con la fotografia della stessa persona. Tra l'altro, è stato accertato che due mesi fa uno dei truffatori aveva riscosso in Nigeria 4000 sterline (pari a 7 milioni di lire) consegnando traveller's cheques che risultarono poi falsi. Fra le cose sequestrate vi è anche un blocchetto di assegni per un valore di 350 milioni proveniente da un furto compiuto a Milano in una sede del < Banco di Sicilia » e che i falsari stavano adesso alterando con « girate » nuove per tentarne l'incasso. Centinaia di traveller's cheques Intestati ad una banca inglese, erano stati imitati alla perfezione. Il capo della losca organizzazione pare sia un cittadino argentino sposato con una ungherese di ventotto anni. Tutti componenti della banda sono riusciti sinora a sfuggire alle ricerche estese in ogni Paese del mondo. Soltanto tre individui, 1 cui nomi sono stattrovati fra le carte sequestrate negli appartamenti perquisitdalla polizia, si trovano già in carcere da cinque mesi. Stratta del trentenne Vincente Santos, da Buenos Aires, accusato di falsificazione di passaporti, del trentottenne DuCazandenoore da Santiago, accusato di furto (rinchiusi nellcarceri di Regina Coelì) e detrentatreenne Edoardo Bancalari, da Mendoza, ospite dellprigioni di Forlì. g. fr. NSp(stKsisisilatravMNgdpI nnnsn

Persone citate: Edoardo Bancalari, Joan Mendez, Joan Sanchez, José Garcia, Julio Hocampo, Mendoza, Ugo Ferrari, Vincente Santos