La paura di perdere rovina il campionato

La paura di perdere rovina il campionato Più polemiche che goals nella serie A La paura di perdere rovina il campionato Domenica le gare più attese hanno deluso - In lesta, invariato il distacco dell'Inter dal Milan - Lotta accesa in coda In qupl canino prettamente materialistico ohe è diventato ormai il calcio, e tuttalt.ro che fuori luogo parlare innanzi tutto ed essenzialmente dei risultati. Ed allora la prima cosa da dire è che la sest'ultlma giornata del campionato non ha apportato modificazione alcuna alla situazione né in testa né in coda alla classifica. Tutto è rimasto -come prima, e per quanto riguarda la questione del primato e per quello cne concerne il problema della retrocessione. Su in alto, il Milan ha vinto: in modo particolare, ma ha vinto, e l'Internazionale pure col concorso di circostanze speciali si è assicurata i due punti. E giù nelle ultime posizioni le due unità di coda, compiendo uno sforzo che è veramente notevole, hanno vinto ambedue: il Messina ha addirittura battuto la Roma allo Stadio Olimpico e il Mantova in casa propria ha superato il Catania. Due prodezze, queste ultime, che non hanno se non un valore platonico, dato che esse non servono a nulla se non saranno seguite da una serie tanto strepitosa quanto impossibile di cinque vittorie consecutive. La giornata era dominata dall'incontro di San Siro, con il' Milan da una parte e la Juventus dall'altra. La prova si è risolta in un netto fallimento. La partita è stata così priva di contenuto che non esiste aggettivo peggiorativo per descriverne la insufficienza. Tecnicamente, tatticamente, moralmente le due squadre hanno finito per indispettire il pubblico che ad un quarto d'ora circa dal termine della contesa ha cominciato ad andarsene disgustato e inviperito. Lo spettacolo offerto da quello che doveva essere uno dei grandi avvenimenti del campionato nostro è stato nulla più che miserevole. Male — eccetto che in difesa — si è portata la Juventus. Ma peggio ancora, molto peggio sono andate le cose per il Milan, la squadra che si presenta come la candidata più autorevole per la conquista del titolo di campione d'Italia. Il Milan ha vinto, a pochi minuti dal termine della partita, per la sola azione portata a termine dai suoi attaccanti in tutti i novanta minuti di gioco. A Genova le cose non sono andate molto diversamente. Anche 11 l'Internazionale ha vinto per una rete a zero. Un pallone, sì noti bene, spedito nella propria rete, a seguito di un ripicco, dal centroavanti della squadra avversaria, la Sampdoria. Di suo l'Inter non ha saputo fare nulla, assolutamente nulla. La verità grande e risoluta che ha avuto domenica una conferma altisonante è che nel nostro Paese nessuno più sa attaccare. Si gioca colla e sulla soia paura di perdere. Ciò perché siamo nelle mani di persone che hanno voluto conferire un aspetto astruso, quasi scientifico a un gioco che in sè è retto da leggi semplici e naturali. Mirano essenzialmente a non perdere gli incontri queste persone: per non venire private dei lauti, iperbolici emolumenti che percepiscono. Auspice tanta gente che b1 dà l'aria di sommi intenditori, lo si sta conducendo alla rovina, questo nostro gioco che aveva attratto le folle per la sua bellezza e semplicità. Altre tre squadre, oltre alla Sampdoria, hanno perso sul proprio terreno nella giornata al cospetto di compagini rlte mite di valore inferiore: come già detto la Roma davanti al Messina, ultimo della classe, non solo, ma anche l'Atalanta di fronte al Genoa e 11 Varese ad opera del Cagliari. Decisa mente male le cose sono ari date poi per la Lazio, la quale, battuta dal Torino nella giornata di sabato, è rotolata giù al terz'ultimo posto, nel pieno del vortice della retrocessione. Un vortice dal quale risulta estremamente difficile uscire una volta che ci si è dentro. E ora, proprio mentre ci troviamo travolti da una ondata di debolezze, di intolleranza, di indisciplina, di intemperanza — giocatori e allenatori che scrivono sui giornali, forse perché sono pagati eoe', poco, altri che piantano in asso la propria società e vanno in giro per il mondo, altri ancora che inta volano pubblicamente polemi che —, entriamo decisamente nel periodo delle coppe e degli incontri internazionali. Domenica il campionato nostro ri poserà. Il campionato ripose rà, ma non le squadre né mol ti fra i giocatori. Sabato si giocherà in veste rappresenta tiva contro 11 Galles a Firenze un incontro internazionale di cui non si vede lo scopo né l'utilità, proprio in questo mo mento. E prima e dopo, il Torino, il Milan, il Bologna, il Genoa, la Lazio. l'Internazione-i le saranno impegnati in gare: di ogni genere e importanza, in] Germania, in Svizzera, in Jugoslavia, in Danimarca, in Inghilterra. Vittorio Pozzo CnotinBta1-teLCIn3633RVta22'Avzp'lencF

Persone citate: Vittorio Pozzo