Il «condannato innocente» spera ora di trovare lavoro

Il «condannato innocente» spera ora di trovare lavoro Il «condannato innocente» spera ora di trovare lavoro Di ritorno da Genova è stato festeggiato dagli amici - Frattanto Gianni Vecchio in carcere nuovamente interrogato dal magistrato (Dal nostro corrispondente) Novara, 26 aprile. Carlo Bricco è tornato da Genova nelle prime ore del pomeriggio. A quanti gli chiedevano come fosse andata, rispondeva malinconicamente: « Bene, bene, ma purtroppo non è ancora finita! ». E invariabilmente i suoi compaesani di Cerano ribattevano: « Ma come, il vero assassino non ha forse reso una piena confessione? ». Inutilmente il Bricco cercava di spiegare quanto gli aveva detto il suo legale, l'avv. Di Tieri. La Corte d'Assise di Appello di Genova non poteva, stamane, proscioglierlo sulla scorta di un semplice telegramma pervenuto al Procuratore Generale e secondo il quale si aveva un < nuovo assassino reo confesso >. I magistrati genovesi hanno fatto quanto era in loro potere: hanno rinviato il processo a nuovo ruolo in attesa che si chiarisca il < caso > di Gianni Vecchio. In altre parole chiameranno nuovamente il Bricco in Assise, per assolverlo, se e quando il vero assassino sarà condannato. Per sentirsi ufficialmente e completamente scagionato, Carlo Bricco dovrà ancora attendere. Questo per la giustizia ufficiale. Perché ormai la gen¬ te ha già emesso il suo verdetto riabilitando completamente il giovane meccanico di Cerano. Da sabato, in paese, anche quanti fingevano, incontrandolo, di non vederlo sono tornati a salutarlo. Anzi, intorno a lui si va creando un cerchio di simpatia, quasi a ripagarlo dei torti subiti. Il giovane ha ora la speranza che questa sua riabilitazione, anche se non ancora ufficiale, valga a fargli ottenere un lavoro stabile e non saltuario come quello degli ultimi tre anni. Mentre alla Corte d'Assise di Genova Carlo Bricco sedeva ancora sul banco degl'imputati, nel carcere di Novara il sostituto Procuratore della Repubblica dott. Alessio Interrogava per la terza volta Gianni Vecchio. L'interrogatorio è durato dalle 9,30 alle 12,30 ed è ripreso alle 15 per concludersi alle 18. Anche se non si sa niente di preciso si ha ragione di ritenere che il magistrato gli abbia chieBto altri particolari sul delitto. Gianni Vecchio aveva dichiarato in questura di avere dato una spinta alla «Tina» e che la donna, cadendo all'indìetro, aveva battuto il capo sulla bombola del gas. Effettivamen¬ tsgssasccbs o e , a ¬ te su quella bombola venne riscontrata una chiazza di sangue. Tuttavia quattro anni fa, senza prendere in alcuna considerazione questo particolare, aveva trovato credito la versione di un delitto commesso con la paletta del carbone. La chiazza di sangue sulla bombola avvalora ora la confessione anche se al riguardo sussiste ancora qualche dubbio: bastava quella caduta sul recipiente a provocare una lesione giudicata mortale? Gianni Vecchio non potrebbe forse, in stato d'ira per Io schiaffo ricevuto, aver fatto battere ancora una volta il capo alla povera donna e poi averle infilato l'asciugamano in bocca per soffocarne i rantoli? Anche la squadra mobile della questura continua, per incarico del magistrato, indagini collaterali. Tutti in città sono concordi nel definire Gianni Vecchio come un soggetto dalla mentalità infantile. Questo naturalmente nulla toglie alla credibilità della sua confessione, con tali e tanti particolari da non lasciare dubbi. E' pertanto assai probabile che 1 magistrati decidano nei prossimi giorni di farlo sottoporre ad una perizia psichiatrica. p. b c

Persone citate: Alessio Interrogava, Carlo Bricco, Di Tieri, Gianni Vecchio

Luoghi citati: Cerano, Genova, Novara