Kingpetch sconfitto ai punti

Kingpetch sconfitto ai punti Kingpetch sconfitto ai punti (Dal nostro inviato speciale) Roma, 23 aprile. Salvatore Burruni è diventato, in modo trionfale, campione del mondo dei pesi mosca. La foga aggressiva, la disperata volontà di vittoria del piccolo fuoriclasse Bardo non hanno conosciuto ostacoli ed il thailandese Pone Kingpetch, avversarlo del pugile italiano è stato Inesorabilmente travolto. Il trentaduenne Burruni ha disputato senza dubbio il com battimento - capolavoro della sua lunga carriera ed il ventinovenne detentore del titolo non è mai stato, neppure per una ripresa, capace di contrastare la schiacciante superiorità dello scatenato pugile italiano. Per un mese Kingpetch si era circondato, nei suol allenamenti romani di una spessa cortina di mistero, tanto che nessuno era riuscito a rendersi conto delle sue effettive qualità e delle difficoltà a cui il thailandese andava incontro per rientrare nei limiti di peso della categoria. Che queste difficoltà siano effettivamente esistite, e siano state di entità determinante, abbiamo potuto rendercene conto stasera. Non è possibile infatti che un pugile che è stato per cinque anni campione del mondo, sia pure perdendo e riconquistando due volte il titolo, si sia ridotto a fare una simile figuraccia di fronte al sia pur bravissimo Burruni, senza che una qualche causa esterna ne abbia alterato il rendimento. E siccome alla visita medica Kingpetch è stato trovato In buona salute, non resta che concludere che il suo fisico è stato debilitato dalla fatica fatta per restare un peso mosca. Il Burroni di stasera tuttavia avrebbe vinto Comunque, anche se Kingpetch fosse stato ben più aggressivo e pericoloso di quanto in effetti è stato. H piccolo campione di Alghero non si è fermato mal, si è mosso sul ring in una specie di moto perpetuo, rovesciando sul suo attonito rivale violenti pugni ad ogni ripresa. Le riprese si sono snodate quasi tutte eguali, con Burruni sempre all'attacco, sempre padrone della situazione. In alcune fasi il piccolo pugile sardo è apparso addirittura travolgente, la sua superiorità, che già sin dai primi scambi di colpi non si prestava a dubbi, si è fatta sempre più evidente round per round. Kingpetch inizialmente, è riuscito a reagire con qualche bel colpo d'incontro, e a tenere di tanto in tanto Burruni a distanza col suo allungo sinistro. Ma sono state brevi fasi di respiro, più dovute a rallentamenti volontari nell'azione dell'avversario, che ad un'effettiva sostanza nella reazione del thailandese. Questi ha incominciato a sanguinare dal naso nel corso della quinta ripresa e da questo momento in avanti i suoi secondi hanno cercato di rianimarlo, negli intervalli, facendogli odorare 1 sali e mettendogli sul capo una borsa di ghiaccio. Espedienti che sono forse serviti ad evitare a Kingpetch un ancor più umilianto crollo alla distanza, ma che non gli hanno impedito di subire con sempre maggior evidenza l'inarrestabile superiorità di Burruni. Kingpetch è sembrato particolarmente in difficoltà nell'ottavo round, quando una « serie » di Burruni lo ha fatto barcollare per un attimo nell'undicesimo e nel dodicesimo round quando il sardo, pur rallentando il ritmo, lo chiuse alle corde in un paio di occasioni e nell'ultima ripresa, al lorché l'entusiasmante, eufori co forcing finale dell'ormai sì curo campione del mondo ha rischiato di far crollare in e e n e a a ù è e a i e e l a o l o. n a rrrla to ir e al i ì a n extremis l'esausto e provatis- slmo pugile orientale. ] Facile immaginare — e del resto la televisione ne ha offerto immagini eloquenti — quello che è successo sul ring quando l'arbitro, al suono deiultimo gong, ha separato di forza 1 due contendenti che si stavano ancora picchiando con rabbia da una parte ed impotente disperazione dall'altra. Intanto, prima dell'inizio dell'ultimo match, tra i superleggeri Bianchi e Caruso, lo speaker annunciava i punteggi ufficiali dati dall'arbitro e dai giudici. Il direttore del campionato del mondo — il messicano Ramon Berumen, che ha diretto in modo esemplare — ha riconosciuto la superiorità di Burruni con un margine schiacciante di ben undici punti (74-63), mentre il giudice thailandese ha « ammesso » la sconfitta del suo connazionale con soli quattro punti dì distacco (72-68) ed il giudice italiano Barrovecchio ha addirittura assegnato a Burruni ventun punti di vantaggio (75-54). Cifre che dicono più di qualsiasi altro commento l'evidenza schiacciante della vittoria di Burruni. Mentre il neo campione del móndo si prepara ad un trionfale ritorno in Sardegna, il suo procuratore Branchini si tratterrà invece a Roma per concertare insieme all'organizzatore Tommasi i futuri sviluppi dell'attività di Burruni. La Itos ha corso un enorme rischio finanziario, allestendo il campionato del mondo alle pesantissime con-dizioni imposte da Kingpetch (una borsa di oltre 30 milioni). Il < pienone » al Palazzo dello Sport, assicurando un incasso-record di circa 60 milioni (ai quali vanno aggiunti circa 5 milioni per la trasmissione televisiva decisa all'ultimo momento) ha consentito di salvare praticamente le spese. Ma è umano che l'organizzazione romana sìa interessata finanziariamente agli sviluppi della futura carriera del campione del mondo. Le offerte, dall'Argentina, dall'Inghilterra, dall'Australiadal Giappone, certamente non mancano, ma è chiaro che a tutti Branchini e Tommasi risponderanno prendendo tempoBurroni riposerà qualche mese, poi si vedrà, tenendo conto che è interesse generale che, almeno per la prima volta, il campione del mondo difenda Il titolo in Italia. Uno dei possìbili sfidanti dBurruni ha intanto fatto, prò prio stasera, una discreta figuraccia. Lo scozzese WalteMcGowan, contro cui già Burruni difese validamente il titolo europeo un anno fa, ha dovuto accontentarsi di una striminzita vittoria ai punti dfronte a Benny Lee. Il risultato sorprendente lo si è avuto anche dal match tra il campione europeo dewelters Fortunato Manca eil negro americano Curti una classe indiscutìbile, ha inflitto un'autentica lezione di boxe allo sconcertato pugile sardo. Benvenuti a suo tempo aveva rifiutato d'incontrare Curtis Cokes e non si può dire che il triestino abbia fatto male. Difatti, l'allampanato Cokes. Questi, dall'alto di negro di Dallas, in possesso di un repertorio di colpi di squisita fattura tecnica e di non trascurabile potenza, ha a un certo punto evitato di doppiare i colpi, dopo aver fatto traballare Manca con un destro d'incontro nella quarta ripresa. Se il negro avesse voluto insistere, Manca avrebbe indubbiamente subito la prima sconfitta prima del limite In margine all'incontro si è avuta un'appendice in tema di dopino. Nell'intervallo tra il quarto e il quinto round, l'arbitro ha sequestrato una boccetta dalla quale Cokes ingoiava ogni volta un palo dì gocce Il flacone è stato però resti¬ tuito quando sì è accertato che si trattava di un innocuo dissetante a base di zucchero ed essenza d! menta. Curtis Cokes ha continuato a ingoiare le sue due gccce, ma non è certa mente questo che gli ha con sentito di dure una lezione di boxe a Manca. Gianni Pignata L'italiano Burruni (a destra) all'attacco contro Kingpetch: sul viso del thailandese si notano i segni dei duri colpi ricevuti (Telefoto)

Luoghi citati: Alghero, Argentina, Dallas, Giappone, Inghilterra, Italia, Roma, Sardegna