L'Opera di Roma dovrà risarcire la Callas per la «Norma» interrotta dalla cantante

L'Opera di Roma dovrà risarcire la Callas per la «Norma» interrotta dalla cantante Conclusa dopo sei anni la vex-temzzz per la clamorosa serata L'Opera di Roma dovrà risarcire la Callas per la «Norma» interrotta dalla cantante La soprano era stata scritturata per 900 mila lire a sera - Interruppe lo spettacolo, al quale assisteva il presidente Gronchi, dopo essere stata fischiata nel 1° atto -1 dirigenti del teatro la esclusero dalle repliche, senza fare il prescrìtto accertamento medico della "indisposizione" da lei dichiarata - Per questa trascuratezza il Tribunale li ha ora condannati a pagare un milione e 800 mila lire all'artista (Nostro servizio particolare) Roma, 23 aprile. La sera del 2 gennaio 193*', quando la rappresentazione della Norma all'Opera fu clamorosamente interrotta perché Maria Callas non volle rientrare in scena al secondo atto, sostenendo che le condizioni della sua voce non le consentivano di cantare ancora, i dirigenti del teatro avrebbero dovuta sottoporre la soprano alla visita di commissione composta da tre medici. Se ne dimenticarono in quei momenti convulsi, forse non lo sapevano, comunque non lo fecero e di conseguenza non sono poi stati in grado di dimostrare ai giudici del tribunale che avevano ragione a «protestare» la vantante per le recite successive. Per questa loro trascuratezza dovranno pagare ora a Maria Callas il compenso stabilito dal contratto: un ilione SS1 mila e 67,0 lire, oltre gli interessi legali su questa somma maturati dal 27 dicembre 19->8. Un articolo di legge inserito nel contratto nazionale di lavoro per gli artisti lirici, stipulato nel marzo 1032, ha posto Maria Callas in condizione di risolvere a proitrio favore la vertenza con il teatro romano, originata da quella tempestosa serata inaugurale della stagione del 195S, quando la recita fu sospesa dopo il primo atto, benché in platea fosse presente anche il Capo dello Stato. Secondo questo articolo, l'ente teatrale può liri nziare in tronco l'artista che si dichiari ammalato se la ma- "suiti inesistente a giù- <''-'" ''' """ commissione com /'°s'n ''"' »"<'";o provinciale ''" "" medico del cantante r ,''" "" medico del teatro. Maria Callas — hanno sta bilffo i ^indici del tribunale nella loro sentenza — non do vrà risarcire i danni arrecati al teatro per avere sospeso la rappresentazione della Norma, dopo il primo atto. Ella pero non avrà diritto a pretendere alcun risarcimento dall'ente teatrale per la pubblicazione di un comunicato con cui l'Opera spiegava i motivi della sos .tuzione della soprano nel-1atisndGapao i e i e e e o e n o oe e omlo il a o rie a- ù- m e r a le o le repliche dello spettacolo. Era davvero raffreddata Maria Callas quella sera, o il suo malessere fu un pretesto, determinato dalla irritazione di non essere stata accolta dal pubblico con entusiasmo, anzi di essere stata zittita per non dire fischiata? I giudici del tribunale non hanno risolto il problema. La mancanza di un accertamento medico ha impedito loro di compiere l'inda gine. Può darsi che Maria Callas non fosse davvero malata, ma non si può escludere è stato posto in rilievo nel la sentenza — che la malattia sia sopravvenuta all'improvviso durante il primo atto del lo spettacolo. Quella del 2 gennaio 1958 fu una serata senza precedenti per il Teatro dell'Opera. S'inangurava la stagione lirica, erano presenti il capo dello Stato, Giovanni Gronchi, e le maggiori autorità. Maria Callas cantò la romanza < Casta diva» senza suscitare eccessivi entusiasmi. Si sentì qualche fischio; ti7io spettatore gridò: < E pensare che costi un milione ». Calato il sipario, la soprano disse che la voce le si era abbassata e non volle più rientrare per il secondo atto. Scoppiò la polemica; Maria Callas fu attesa all'uscita dal teatro da una folla di spettatori delusi e fischiata sonoramente. Due giorni dopo ella avvertì il teatro d'essere pronta a rispettare il contratto, che prevedeva tre altre recite a 900 mila lire ciascuna, l'Ente teatrale le rispose che « ragioni di opportunità » le suggerivano di non ripresentarsi al pubblico romano. Pochi mesi dopo, nel dicembre dello stesso anno, Maria Callas citò in giudizio il teatro, chiedendo il compenso delle recite e il risarcimento del danno subito; i dirigenti teatrali replicarono sostenen do che il contratto doveva considerarsi interrotto per col pa della cantante alla (male chiesero, a loro volta, un inden nizzo. Essi sostennero, tra l'ai tro, che Maria Callas aveva perduto la voce sia perché nei giorni precedenti la recita del 2 gennaio s'era attardata in un locale notturno, cantando inoltre per uno spettacolo alla televisione, sia perché, irritata a causa dei 'scili dopo la ro-nianza «Casta diva», aveva preso ad urlare contro tutto tutti. La vertenza ha impegnato i giudici del Tribunale per oltre sei anni. Alla fine ò stata accolta la tesi prospettata dai legali di Maria Callas, Ercole Graziadei di Roma ed Augusto Caldi Scalcini di TonnoSecondo la difesa il Teatro dell'Opera, prima di risolvere in tronco la scrittura con la cantante, avrebbe dovuto accertarsi quali fossero le sue realcondizioni di salute e questoaccertamento poteva esserecompiuto soltanto da una conimissione di tre medici. / giudici Jinnn.0 però ridotamfrdQq adempiuto. L'Opera pagherà to la misura della penale che il Teatro dell'Opera dovrà risarcire alla soprano. Essi hanno osservato che la richiesta della cantante — 3 milioni e G00 mila lire — era eccessiva, anche perche il Teatro dell'Opera ruppe il contratto pur avendo interesse che fosse alla Callas un milione ed 800 mila lire per le recite non ef fettuate e 51 mila e 6!,0 per il rimborso delle spese di viaggio da Milano a Roma e ritorno. Queste comprendono anche la quota per il comm. Meneghini, il marito, dal quale allora Maria Callas non era separata legalmente. La polemica non può ancora dirsi conclusa. I dirigenti dell'ente teatrale, assistiti dal l'on. Filippo Ungaro, non intendono accettare la decisione dei giudici e si rivolgeranno alla Corte d'Appello sostenen do che, se furono costretti a disdire il contratto, questa lo ro decisione fu determinata soltanto per colpa di Maria Callas. g. g, Marta Gallas ha vinto la causa con il Teatro dell'Opera di Roma (Teleloto)

Luoghi citati: Milano, Roma, Teleloto