È possibile il dialogo tra cattolici e comunisti ? di Mario Gozzini
È possibile il dialogo tra cattolici e comunisti ? Appassionato dibattito a Torino È possibile il dialogo tra cattolici e comunisti ? Mario Gozzini e Luciano Gruppi hanno discusso il problema alla Galleria d'Arte Moderna Sala gremita, interesse teso' e molti interventi a chiarimento o polemici ieri alla Galleria d'Arte Moderna, dove lo scrittore Mario Gozzini, esponente del pensiero cattolico più avanzato e il dottor I-iiiciano Gruppi, responsabile della Bezione ideologica del Comitato centrale del pei, hanno parlato, su invito del Circolo della Resistenza, di « Cristianesimo e marxismo: sviluppi di un dialogo». Li ha presentati il prof. Norberto Bobbio: «Con questa manifestazione noi. vogliamo dare una prova di libertà. E' un dialogo fra due interlocutori ohe possono sembrare antagonisti irriducibili, e scandagliano invece la profondità delle loro coscienze alla ricerca di ciò ohe pub essere comune, superando ciò che li divide ». Ha ricordato come Gozzini abbia promosso la pubblicazione di un libro che, apparso alcuni mesi fa, già registra un imprevedibile successo. Nel volume, cinque scrittori cattolici e cinque comunisti esaminano le rispettive possibilità di dialogo. «Dialogo — ha detto — che sembrava impossibile finché il cattolicesimo si faceva sempre più- politico e il marxismo sempre più teologico, ma che ora può instaurarsi perché il cattolicesimo va ritrovando la sua più profonda vocazione religiosa e il moralismo sembro voglia svezzare alcuno sue catene ideologiche e rinunciare alla più ostinata ortodossia. Tanto che sembra si possa parlare di marxismo critico in confronto al marxismo dogmatico di qualche anno fa. E vorrei ohiedermi se tanto il cattolicesimo quanto il marxismo non abbiano accolto alcune delle ragioni vitali del loro comune avversario, lo spirito laico, e cioè la tolleranza e il confronto delle opposte verità ». Mario Gozzini ha sostenuto che rincomunica'bilità esiste solo fra dottrine irrigidite nel gelo dell'astrazione, mentre nel flusso vìvo della storia l'una può dare all'altra il prezioso contributo dell'approfondimento reciproco. Con la « Pacem in terris». «la storicità ha portato a vele spiegate nella Chiesa il contributo della cultura moderna maturata al di fuori del Cristianesimo. I non cristiani aiutano i cristiani non a contaminarsi, come sostiene qualcuno, ma ad approfondire se stessi». Certo, il dialogo non va inteso come immediato coni promesso politico: «Volerlo tradurre ora in termini poli tini vuol dire impoverirlo e coìxdannarlo. Può avere senso solo in una dimensione ecume nica, universale, in una dimensione planetaria, per adoperare un aggettivo di Teilhard de Chardin: come comune conver genza di sforzi per un mondo in cui la guerra sia cancellata e la fame debellata». Né i cat tolici devono intraprenderlo col presupposto dì imporre la ve rita, né debbono negare a prio ri la sincerità della contro parte, che alcuni accusano d concepire l'incontro solo come strumento di lotta politica, Luciano Gruppi ha respinto l'obiezione che tra il piano religioso su cui operano i cat tolici e quello politico su cui operano i comunisti sia impossibile ogni contatto: «Da un lato c'è una convinzione religiosa che diventa impegno sociale e quindi politico nel senso più ampio; dall'altro un impegno politico che risale all'analisi e alla critica dei principi ». Ha enumerato i temi su cui un incontro si è già, a suo avviso, manifestato: la libertà concepita non secondo il principio negativo del neminem laedere, ma come solidarietà e cooperazione sociale; l'alienazione intesa come la prospettava già Carlo Marx, estraniazione dell'individuo, non più padrone della sua capacità di lavoro, alla sua essenza umana; la grande affermazione della «Mater et Magistra » che non basta dare all'uomo il benessere materiale, se gli si negano la libertà e l'iniziativa; la condanna del neocoloniallsmo della « Pacem in terris ». « E dai canto nostro — ha concluso — dobbiamo ai cattolici una risposta sulla libertà di coscienza e di cultura in una società socialista: risposta che spesso è mancata nelle esperienze realizzate in altri paesi socialisti ». Giorgio Martinat ILictndsdilsgbèdtdtncdgcdpc
Luoghi citati: Torino
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