Aereo inglese cade su un'isola 26 morti, forse alcuni sono italiani di Mario Ciriello

Aereo inglese cade su un'isola 26 morti, forse alcuni sono italiani A Jersey, fra Francia, e Gran Bretagna Aereo inglese cade su un'isola 26 morti, forse alcuni sono italiani L'apparecchio (proveniente da Parigi) ha urtato per la nebbia contro un albero mentre atterrava - Unica superstite, una «hostess» francese di 25 anni: è gravissima - Le vittime italiane sarebbero contadini e camerieri (Dal nostro corrispondente) Londra, 14 aprile. Ventisei persone sono morte stasera in una sciagura aerea sulla bella isola di Jersey. Pare che fra le vittime vi fossero alcuni lavoratori italiani, forse sei o sette. Lo ha dichiarato un portavoce. Soltanto l'hostess — una francese di venticinque anni — si è salvata benché le sue condizioni siano gravissime. Sono periti il comandante, il secondo ufficiale, il marconista e tutti i ventitré passeggeri. Il velivolo — un < Dakota » della British United Airways — proveniva da Parigi ed era diretto a Saint Heller, il capoluogo di Jersey. I nomi delle vittime non sono stati ancora resi noti ma, secondo le primissime informazioni, 1 viaggiatori erano in maggioranza turisti francesi e lavoratori italiani, spagnoli e portoghesi. I membri dell'equipaggio erano tutti inglesi. II «Dakota» (cioè un «Douglas DC-3C >) era decollato dall'aeroporto di Orly alle 16,26. Era in servizio di linea. Apparteneva alla Jersey Airlines, una ramificazione della British United Airways, la più grande società aerea privata di Gran Bretagna. Il volo era normale e tranquillo e alle 18,12 ora locale, eguale adesso all'italiana, il bimotore cominciava la disce-sa. Solo due ore più tardi giungeva a Londra la prima notizia del disastro e, nella notte, le informazioni sono ancora incomplete. La sciagura è accaduta a meno di mezzo chilometro dall'inizio della pista, mentre una densa foschia copriva la zona. Il velivolo — a quanto pare — ha iniziato troppo presto l'atterraggio e ha urtato contro un gruppo di alberi. Nel violentissimo scontro, l'apparecchio si è sfasciato quasi completamente e si è incendiato. Molti passeggeri sono stati proiettati a vari metri di distanza. Alcuni cadaveri erano irriconoscibili. Jersey è la più vasta delle < Isole del Canale > o < Isole Normanne ». Vi sono poi Guernsey, Alderney, Sark, Herm, Jethou e gruppi dì pittoreschi e disabitati scogli. Su tutto l'arcipelago vivono circa centodiecimìla persone, sessantamila delle quali a Jersey. Le « Channel Islands » sono territorio britannico, ma go dono di una autonomia quasi assoluta. Vicinissime alla costa francese, dalla quale distano in certi punti soltanto dai dieci ai venti chilometri, sono l'ultimo nucleo dell'antico «Ducato di Normandia», gioiello della corona inglese. Dopo la resa della Francia nel '40 Londra non potè più difendere le espostissime isole, che divennero pertanto l'unico lembo di suolo britannico occupato dai tedeschi. Il clima è dolcissimo. Fiorente l'agricoltura, redditizio il turismo. Sono queste due attività che danno lavoro a molti italiani, attratti fra l'altro dal mite inverno e dal bassissimo livello di tassazione, assai inferio¬ re a quello imposto in Inghilterra. La maggioranza dei nostri connazionali è negli alberghi e nei ristoranti di Jersey e di Guernsey. Altri lavorano nei campi. Il più folto gruppo di agricoltori — tutti meridionali, con le loro famiglie — è sull'isolotto di Alderney. Mario Ciriello lsccmdzddzfusc'

Persone citate: Douglas Dc, Herm