Vengono da Mosca o Pechino i fondi sequestrati a Caracas al medico milanese

Vengono da Mosca o Pechino i fondi sequestrati a Caracas al medico milanese Vengono da Mosca o Pechino i fondi sequestrati a Caracas al medico milanese Secondo il governo, il dott. Beltramini (ex assessore del pei) doveva consegnare 200 milioni di lire ai comunisti venezuelani - Il partito, fuori legge in Venezuela, non ha preso posizione nella lotta ideologica tra Russia e Cina, ed è sovvenzionato da entrambi i paesi (Nostro servizio particolare) Caracas, 12 aprile. «Il presidente del Venezuela, Raul Leoni, non corre perìcolo di vita. Se le Forze armate di liberazione nazionale («Faln*) avessero deciso contro di lui un colpo di mano, non avrebbero certamente chiesto aiuto ai compagni del Partito comunista italiano, né a quelli di qualsiasi altro movimento internazionale*: chi parla, quasi scandendo ie parole, tanto ci tiene ad essere preciso e ad essere ben capito, è uno dei più giovani e più attivi capi delle Forze armate di liberazione nazionale del Venezuela, l'organizzazione terrorista clandestina in odore di castrismo, che due anni fa sequestrò la nave Anzotegui e l'anno scorso rapi il famoso calciatore Di Stefano. Il giovane esponente del « Faln » si chiama Massimo Canales, e partecipò ad entrambe le operazioni Ora aggiunge alla sua dichiarazione: « Non so niente dell'arrivo degli agenti italiani, non so rispondere niente a proposito del danaro trovato nel loro bagaglio ». Si tratta di una gros sa somma 330 mila dollari pari a circa 200 milioni di nNSspidCnèsdcitdeccdnvlddPdidcrfsdsvvlire, che la polizia di Caracas I asostiene di aver rinvenuto nei la valigia dell'ex consigliere comunale comunista di Milano, Alessandro Beltramini. Gli altri due arrestati, pure provenienti dall'Italia, sono donne: una di origine spagnola, Clara de Parilla, l'altra jugo-argentina, Josefa Ventoza Jiménez. i cui nomi erano già da tempo noti al servizio di controspionaggio politico dell'America Latina. Negli ambienti politici di Caracas non ha destato stupo re li fatto che, tra le ottantacinque persone arrestate dalla polizia politica Ano a mezzo giorno di oggi, figurano nomi cdssan n^^,?iSrrtÌ'l"Non è la prima volta che, in Sudamerica, il comunismo stringe alleanza con i gruppi più reazionari, per combattere, in piena identità di vedute, la democrazia. Cosi, con l'editore Capriles, proprietario del giornale di sinistra « El Siglo », è stato arrestato anche l'ex segretario particolare dell'ex dittatore Perez Jiménez. Secondo alcuni il colpo sventato in questi giorni tendeva ad ottenere l'immediata liberazione di Jiménez (l'ex dittatore, espulso dagli Stati Uniti, è in carcere a Caracas, sotto processo per furto, omicidio e vari delitti contro il tesoro nazionale), e la creazione di un governo provvisorio nato sotto la bandiera del «nazionalismo», dopo un accordo tra estrema destra ed estrema sinistra. Proprio la settimana scorsa, durante una conferenza tenuta in California, l'ex presidente del Venezuela Rómulo Betancourt, aveva denunciato la pericolosa alleanza tra le due forze. Si cerca, ora, di dare una spiegazione al sostanzioso «fondo cassa * inviato dai comunisti italiani ai loro compagni venezolani. Secondo gli osservatori politici, gli italiani avrebbero fatto solo da «pie cioni viaggiatori >. In realtà, il danaro arriva da Mosca o da Pechino: il partito comunista venezolano non si è inserito finora nella lotta ideologica tra le due correnti internazionali, e Cina e Russia hanno deciso di far fronte comune appoggiando le Forze armate di liberazione nazionale Per domani mattina, il ministro degli Interni Gonzalo Barrios ha promesso una con ferenza stampa, nel corso della quale fornirà tutti i particolari sull'ingerenza dei comunisti italiani nel recente tentativo di colpo di Stato. Alessandro Porro acvntnindatrdlcnosle(ntcdmrpVltpavavvnmstltm{egll

Persone citate: Alessandro Beltramini, Alessandro Porro, Beltramini, Betancourt, Canales, Di Stefano, Gonzalo Barrios, Perez Jiménez, Raul Leoni