Gli inglesi ridotti in nove pareggiano con la Scozia di Ennio Caretto

Gli inglesi ridotti in nove pareggiano con la Scozia Gli inglesi ridotti in nove pareggiano con la Scozia L'incontro è terminato 2-2 - Wilson riporta la sospetta frattura di un piede - Byrne: distorsione al ginocchio - Una rete dell'ex granata Lavi¬ (Nostro servizio particolare) Londra, 10 aprile. Sotto l'occhio attento del direttore tecnico degli azzurri Fabbri, la nazionale scozzese di calcio, avversaria dell'Italia nel girone eliminatorio della Coppa del mondo, ha oggi pareggiato — 2 a 2 — contro l'Inghilterra allo stadio di Wemblcy. La partita è stata avvincente e ricca di colpi di scena, ma, come ha detto lo stesso Fabbri, «molto strana». La Scozia ha incominciato bene, addirittura con arroganza, dominando largamente il gioco per una ventina di minuti. Poi, l'ala sinistra inglese Bobby Charlton, che era rimasto fino ad allora in ombra, ha segnato un goal a sorpresa. La Scozia ha subito una scossa psicologica e l'incontro ha cambiato volto. L'ex milanista Greaves ha raddoppiato il vantaggio per gli inglesi al Sii' con un magnifico spunto. Solo Law, l'ex interno del Torino, è riuscito a raccorciare le distanze al 40' con un fortunato tiro da lontano, su cui il portiere Banks ha commesso un colossale errore. Due incidenti decisivi si sono verificati a questo punto, tra la fine del primo tempo e l'inizio della ripresa. Il terzino sinistro dell'Inghilterra, Wilson, è rimasto infortunato in uno scontro con Henderson ed è finito all'ospedale per la sospetta frattura di una costola. Il suo compagno Byrne si è distorto il ginocchio ed è rimasto fuori campo per un quarto d'ora, rientrando poi menomato all'ala. La Scozia ne ha approfittato al llf per raggiungere il pareggio con St. John, in seguito ad una serie di rimpalli davanti alla porta inglese. Tecnicamente Fabbri non ha scoperto nulla di nuovo. Entrambe le squadre hanno adottato il «4-2-4» brasiliano, entrambe hanno corso con resistenza incredibile per l'intero arco dei novanta minuti, ed entrambe hanno dimostrato una certa incapacità a concludere all'attacco. Fabbri, che aveva già visto la Scozia contro la Germania l'anno scorso ad Hannover, ha confessato di essere rimasto più sorpreso dall'Inghilterra. « Era bene inquadrata, non me l'aspettavo dopo i suoi recenti risultati negativi. Ai "mondiali", dato anche che è la nazione organizzatrice, darà del filo da torcere a tutti». La Scozia dovrebbe recitare il «mea culpa » per alcuni errori commessi soprattutto dopo che gli inglesi erano stati ridotti in nove. Nei primi venti minuti aveva messo in mostra una difesa compatta, con il laterale Greig in appoggio al centro mediano, e Crerand che controllava la metà campo pronto a retrocedere. Anche la prima linea aveva destato un'eccellente impressione grazie ad Henderson ed a Lato che si muovevano con ordine ed efficacia. Ma nel secondo tempo tutti i giocatori si sono messi in testa di strafare e l'azione scozzese e diventata confusionaria. L'Inghilterra, al contrario, forse perché messa in condizioni d'inferiorità, ha compiuto miracoli di disciplina e di buona volontà. Positivo ò stato l'esordio in difesa del fratello di Charlton, Jackie, e di Stiles. Fabbri, comunque, alla fine della partita era più che mai dell'idea della vigilia. « L'incontro di oggi non si presta ad esprimere un giudizio definitivo — ci 7ia detto, — io sono sempre convinto che la Scozia sia una delle più forti squadre di Europa. I venti minuti iniziali per me sono stati i più significativi. La Scozia faceva quello che voleva. Senza la rete di Charlton l'Inghilterra avrebbe fatto una brutta fine. Però, da come poi sono andate le cose, si può dire che la Scozia ha avuto fortuna ». Nello scliema 4-2-4 Fabbri non ha riscontrato alcunché di eccezionale. « E' uno schema congeniale agli scozzesi, perché permette loro di macinare azioni su azioni. Al direttore tecnico tegli azzurri sono molto piaciuti Lato ed Henderson. « Il primo è un vero fuoriclasse, chissà cosa riuscirà a fare quando gli metteranno di nuovo al fianco Baxter, che era assente. Il secondo, è il giocatore più incisivo dell'ai- tacco ». Ennio Caretto