Il battesimo «laico» dei bambini viene sperimentato a Leningrado di Massimo Conti

Il battesimo «laico» dei bambini viene sperimentato a Leningrado La pratica religioaa più forte di prima in Russia Il battesimo «laico» dei bambini viene sperimentato a Leningrado La « registrazione solenne dei neonati » in Municipio, con la sua atmosfera di festa, dovrebbe scoraggiare il rito in chiesa - Ma le speranze delle autorità sono poco fondate - La propaganda ateistica ha avuto qualche successo contro le superstizioni; non contro le pratiche delle popolazioni orientali, e meno ancora contro la fede dei russi Gli stessi giornali sovietici ammettono che l'ateismo ufficiale svolge temi banali e non offre « soluzioni positive » (Dal nostro corrispondente) Mosca, aprile. A Leningrado, culla della Rivoluzione, si diffonde l'abitudine di battezzare i bambini: una costumanza, si diceva un tempo, che era ancora viva fra i contadini ignoranti e superstiziosi. Ma Leningrado è città di grandi industrie e fra la gente che porta i neonati dal pope vi sono giovani operai, intellettuali e — peggio ancora — membri del partito comu nista. Incaricato di svolgere una indagine su quel nuovo fenomeno, l'Istituto per le ricerche sociologiche di Leningrado ha potuto raccogliere soltanto indicazioni vaghe se non ambigue. Perché facciamo battezzare i nostri figli? « Cosi — hanno risrwto gli interrogati —, in .che lo fanno tutti. Il battesimo non servirà a niente, d'accordo, ma quando è fatto si sta più tranquilli... ». I battesimi, assieme con i funerali, sono fra le costumanze religiose più tenaci nel popolo russo. Tanto diffuso è il rito fra ortodossi, cattolici e luterani che per contrastarlo si è pensato di istituire una specie di battesimo laico, la cosiddetta «re gistrazione solenne dei neo nati» negli uffici dello stato civile. Incapaci di sradicare la religiosità che nel popolo russo è antica vocazione, propagatori dell'« ateismo scientifico » cercano di col pirla nelle manifestazioni più appariscenti. Fra i popoli sovietici dell'Asia centrale sopravvivono millenari culti pagani e salde tradizioni di medievale ignoranza. Ancora oggi sul le tombe dei « santi » del Turkmenistan si sacrificano in cambio dei loro particolari favori, pecore e monto' ni. La tomba di Scivlan Babà, prossima al villaggio di Kara Kala, è fra i luoghi di pellegrinaggio più affollati. Ma anche Ak Derek Gian — « la Santa sepolta sotto il pioppo bianco » — ha un seguito cospicuo di fedeli. A differenza di Scivlan Babà che è un personaggio storico, sembra però che questa santa non sia mai esistita; e che l'abbia creata secoli fa la fantasia popolare. Il cui to dei « santi » nell'Asia centrale, assieme con le attività delle centinaia di set te sparse in tutto il paese, sono il cruccio perenne delle autorità sovietiche. Bisogna dire però che contro questi relitti di pagane simo già condannati dal tem po, la propaganda antireli giosa rivela una certa effi cacia. La diffusione di libri film e giornali antireligiosi nella provincia russa contri buisce a demolire poco per volta le antiche superstizio ni. Contro la religione, inve ce, la propaganda ateistica non dispone di mezzi adeguati. I film, i lavori teatrali i romanzi a sfondo ateistico non riescono neanche ad irritare i fedeli, tanto sono rozzi ed ingenui. Nelle scuo le le lezioni di ateismo la sciano indifferenti i ragazzi «Dio esiste?», domandano gl'insegnanti ai loro ragazzi. « No ! », risponde in co ro la scolaresca e la lezione è finita. Anche quando ci si mettono d'impegno, i mae stri durano fatica a educare i giovani nello spirito del materialismo. L'educazione familiare in tessuta di religiosità lascia senza dubbio tracce più du rature. La madre e la ba bushka (la nonna), lamen tano i giornali, sono più abi li dei maestri. Al bambino dicono semplicemente: «De vi diventare come lo zio Gri scia, non come lo zio Pa vlik ». Lo zio Griscia in questo caso è un personag gio mite e devoto. Lo zio Pavlik per contro è l'esempio vivente della brutalità si ubbriaca, picchia la mo glie e per giunta è ateo E' un fatto, riconosce la rivista Scienza e religione che la nostra propaganda si limita troppo spesso a tesi banali che non sfiorano neanche i problemi di fondo La rivista, che si stampa Mosca, venne fondata nel 1959 per svolgere una più efficace opera di propagar! da ateistica. Articoli scienza e di varietà, roman zi e rubriche divertenti pre dispongono il lettore a temi antireligiosi. Sono anzi gl stessi lettori — veri o fit titidriconlavnt«mciEeligrcttpmtEsH tizi — che vengono chiamati ad affrontare i « problemi di fonrln ■ in una rubrica riservata ai dibattiti. Le conclusioni naturalmente sono sempre negative. A un lettore che definiva la vita una « assurdità spaventosa » se priva di contenuto e di progresso spirituale, la rivista ha risposto: «Noi siamo convinti che la morte è la fine di tutto. E ciò ci fa apprezzare meglio il valore della vita umana ». E a un altro ancora che esaltava le consolazioni della vita eterna, si è risposto in questi termini : « Chi ti garantisce che andrai sicuramente in paradiso? E anche se tu riuscissi ad entrarci, con quale animo potresti goderne le gioie sapendo per esempio che tua madre o tua nonna vivono tra le fiamme dell'inferno? Ecco — concludeva la rivista — Za grande immoralità della religione cristiana! ». Nelle case dei russi riappaiono le icone; dicono che le donazioni dei cittadini ai superstiti monasteri e conventi ortodossi diventino sempre più cospicue. Quattro milioni di cattolici e quindici milioni di musulmani rappresentano ancora una forza non trascurabile nel paese del comunismo. I battisti, che sono fra le « sette » più controllate dal regime, dispongono in tutta l'Unione Sovietica di oltre cinquemila « case di preghiera » e svolgono un'accanita opera di proselitismo. «Una parte non trascurabile dei sovietici — il giudizio è di Ilicev — resta in differente misura sotto l'influsso della religione ». Risultati poco incoraggianti, questi, per un regime che da quasi mezzo secolo sta tentando di sradicare i « pregiudizi » religio¬ ni. Le notizie che circolano sulla reviviscenza religiosa in Russia e sull'attività delle Chiese sono scarse, molto spesso vaghe, non sempre controllabili. Molto più indicative a questo riguardo sono invece le ammissioni dei divulgatori dell'ateismo, i difetti attribuiti alla loro opera, la dichiarata incapacità, infine, di affrontare i problemi morali dell'uomo. Il rispetto per le idee dei credenti e il loro riconosciuto diritto al dibattito proclamato dagli stessi propagandisti, rivelano il bisogno di icercare nuovi metodi di coiuronto da. sostituire agli antichi, brutali mezzi di lotta. Lasciamo le spiegazioni al Kommunist, la rivista ideologica del partito : « Una propaganda ateistica attiva non può ridursi alle sempli ficazioni, né essa deve trattare in maniera volgarmen te materialistica i fenomeni religiosi. L'ateo deve sempre tener presente che la religione non è una semplice truffa, come la definivano gli illuministi francesi del XVIII secolo. Il difetto della nostra propaganda antireligiosa è che essa si rivolge innanzitutto alla ragione dell'uomo; mentre la Chiesa specula sui problemi di fondo che turbano la mente e il cuore della gente. Noi ci limitiamo a negare. Non siamo stati però ancora capaci di offrire all'uomo soluzioni positive dei suoi problemi ». Non è soltanto questione di metodo. Le spiegazioni materialistiche hanno dei precisi limiti. L'universo morale resta inaccessibile e imperscrutabile. E' li, infatti, che risiedono le verità assolute, fonti della nostra inquietudine perenne. . Massimo Conti

Persone citate: Ak Derek Gian, Kara Kala, Pavlik

Luoghi citati: Leningrado, Mosca, Russia, Unione Sovietica