Finito in Sardegna l'incubo di Floris il brigante che rovinava il turismo di Gigi Ghirotti

Finito in Sardegna l'incubo di Floris il brigante che rovinava il turismo Il banditi» è stato ucciso l'altro ieri in un conflitto con i carabinieri Finito in Sardegna l'incubo di Floris il brigante che rovinava il turismo L'isola è sollevata: da tempo il giovane fuorilegge andava terrorizzando le campagne - Aveva infranto il tradizionale rispetto ' per il forestiero - A lui, infatti, si attribuisce l'assassinio dei coniugi inglesi Townley massacrati nel 1962 vicino a Orgosolo Sarebbe opera sua (e del complice ferito nello scontro a fuoco ma non catturato) anche la rapina al "night-club" di Alghero (Dal nostro inviato speciale) Macomer, 8 aprile. Ieri è stato ucciso dai carabinieri il giovane fuorilegge Antonio Michele Floris, a pochi chilometri da Macomer. in un conflitto a fuoco con le forze dell'ordine. Aveva sul capo una forte taglia. Sette anni fa era stato condannato per un furto di bestiame. Ma poi, d'anno in anno, il conto si era allungato. Da parecchio tempo il giovane andava terrorizzando le campagne. Era uno spericolato grassatore: al passante ordinava le mani in alto, poi, risolutamente, chiedeva il portafogli o gli ori. Era sempre piuttosto bene armato: sul suo cadavere, ieri, i carabinieri hanno trovato il mitra, la pistola, quattro bombe a mano, un binocolo, una lampadina a pile, un coltello a serramanico con la lama lunga trenta centimetri ed un oliatore per tenere sempre le armi bene in ordine. Inoltre, un milione in contanti. Ciò significa che il giovane Floris conosceva assai bene l'arte di persuadere le sue vittime a tenere la bocca chiusa. E infatti, benché siano numerose le rapine che gli vengono attribuite, non si sa esattamente dì dove egli abbia preso tutte queste belle mazzette di denaro nuovo, in fogli da diecimila, che gli sono state trovate addosso. Lo ha perduto il puntiglio di un contadino, di cui non sì fa il nome. L'altro ieri costui se ne viene tranquillamente lungo la strada provinciale da Santulussurgiu a Macomer. Ad una svolta della strada, incontra due banditi, il Floris ed un suo compagno di ventura, Nino Cherchi, latitante anche lui. Il contadino alza le mani, consegna il peculio: settemila lire, più un assegno di ventimila lire. I due grassatori sono insoddisfatti, gli ordinano perciò di andare a casa: tornerà l'indomani con un milione in contanti. Deporrà il gruzzolo — questi sono gli ordini — su una pietra, all'ombra della quercia, nello stesso posto dove è avvenuto l'amaro incontro con i briganti. Il contadino promette. Torna a casa, comincia a fare colletta fra parenti ed amici: un milione però non salta fuori, appena duecentomila lire. A questo punto il contadino s'intestardisce: perché mai indebitarsi, per far impinguare due banditi da strada? Corre in caserma, avverte i carabinieri. L'indomani, cioè ieri, si presenta all'appuntamento: depone il fascio delle duecentomila lire sulla pietra, come d'in tesa. Poi, in motocicletta, si allontana di grande velocità, Sbuca dai cespugli il Floris; il suo « secondo », il Cherchi, rimane appiattato dietro il muricciolo. La trappola scatta. Arrivano i carabinieri, ma in borghese, su un'automobile civile. Il Floris, probabilmente, crede lì per lì che vi siano altri passanti da depredare. Non gli par vero, e si appresta ad intimare l'alt. Ma la trappola è scattata per lui: appena scorge le armi, inco mincia a far fuoco. Dieci minuti di sparatoria. Floris colpisce con un proiettile un carabiniere, ma, subito dopo, viene abbattuto a colpi di mitra. Cherchi, ferito, fugge per la campagna. La partita non è chiusa. Sul suo capo, come abbiamo detto, il Floris aveva una taglia di cinque milioni; il suo compagno di tre. Quello è morto, questo è braccato nella zona compresa fra Ottana, Borore, Ghilarza, Sedilo. Da quali paesi vengono questi banditi? Il Floris era di Orgòsolo, un paese tristamente famoso in Sardegna ed anche nel mondo. Proprio questa fama sinistra aveva, tre anni fa, attirato la curiosità dì due coniugi inglesi, Vera ed Edmund Townley. Nell'ottobre del '62, giunti in visita in Sardegna, i due coniugi si erano spinti fino ad Orgòsolo. E' tradizione che il bandito sardo rispetti il forestiero: purtroppo 1 coniugi inglesi non tenevano conto che anche queste auree regole hanno le loro eccezioni e che, in ogni modo, il brigantaggio classico della Sardegna sta subendo una profonda degenerazione. I due coniugi vennero trucidati. Ne segui, in paese, un'ondata di sangue: vendette tra fuorilegge, accuse, denunce, controdenunce. Con Insistenza affiorò dalie indagini un nome, quello del più torvo e spietato brigante di strada delle nuove generazioni orgolesi: il Floris, il giovane latitante che ieri è caduto nello scontro con 1 carabinieri. Con quasi assoluta certezza l'assassino del due inglesi era luì: ma le prove? Non c'è, purtroppo, che una indicazione corale: tutto il paese di Orgòsolo (special mente ora che 11 Floris è morto) sì dice persuaso che fosse lui 11 responsabile. Quest'oggi siamo saliti ad Orgòsolo per una fugace ricognizione. Il paese è soddisfatto — od almeno così sembra — per l'operazione dei carabinieri. Un vecchio, al caffè, ci dice ctgebszpdiasNaccgdnli è a a l e d o — e che d'erba cattiva va bruciata»; un compagno di leva del giovane ucciso (aveva 27 anni e si era dato alla macchia subito dopo la visita militare, senza perciò prestare servizio) ce lo descrive come un pessimo - soggetto. I familiari del morto ammazzato, tappati in casa, non ricevono visite: aspettano in silenzio che la salma sia loro riconsegnata. Nemmeno 1 parenti si sono avvicinati al loro uscio per le condoglianze Ji rito. D'altro canto, poiché l'abitazione sorge in vicinanza della caserma dei carabinieri, queste visite non farebbero certo un bell'effetto. Una nuova caserma è sorta in paese e aspetta, fresca di tinte, 1 suol nuovi ospiti: è la caserma che ospiterà la pubblica sicurezza, circa 180 agen-. ti dì questura saliranno quassù, e vi si insedieranno, per dar mano ai carabinieri che già sono tanto numerosi. E questo è uno degli effetti della tragica ed insensata strage dei Townley; un regalino del quale gli orgolesi possono ringraziare il giovane Floris. Il paese tanto malfamato, comunque, appare diverso da quel che era alcuni anni fa. S'incontravano un tempo più pecore e capre che uomini e macchine; ora, il contrario. Le greggi sono diventate rare, un po' alla voi ta si sfascia la grande super stite cittadella dei pastori che si arroccava quassù, nel cuore della Barbagia, tra le umili case e le incredibili stradicciole di Orgòsolo. Ora molte pecore e molti pastori migrano e non si contentano di scendere nelle pianure della Sardegna; traversano il mare, vanno a pascolare in Maremma, nel Lazio o negli Abruzzi. Pascoli più tranquilli, redditi più sicuri: minor esposizione del capitale alle ire, alle vendette, alle cupidigie del brigante. Anche il brigante, del resto, si allontana da Orgosolo, sce-glie altro teatro per le sue operazioni. Quale teatro? Antonio Michele Floris scende dalla Barbagia e batte le strade del Montiferru, una vasta regione montagnosa a cavallo tra le province di Nuoro e di Cagliari. Una serie di rapine clamorose si svolgono da qualche tempo nella parte nord-occidentale dell'isola e, si badi, proprio queste rapine mostrano il rapido progredire di una carriera brigantesca. Rotti i ponti con la tradizione criminale del luogo di origine, il Floris affronta temi più moderni e più spericolati. L'anno scorso, presso Cuglieri, alcuni briganti fermarono una trentina di automobili, depredando gli occupanti. Una operazione che durò più di due ore. Nel colmo dell'agosto, gli stessi banditi (si ha ragione dì ritenere che fossero sempre i) Floris, il Cherchi, più qualche malandrino avventizio) fecero irruzione ad Alghero in un night-club, « La Siesta ». Più di un centinaio di turisti vennero tenuti per ore ed ore sotto la minaccia delle armi e rapinati, mentre al giradischi suonavano i ritmi del ttoist. Dopo queste due imprese (ed altre ancora, anche più sanguinose che qui non mette in conto di riferire), le taglie sul capo del Floris e del Cherchi cominciarono ad aumentare di valore. I due briganti erano davvero una spina nel cuore della Sardegna, un'insidia conficcata nella parte più delicata e più sensibile del suo sviluppo turistico. Siamo andati quest'oggi a vedere il luogo dove il Floris operava e dove è caduto. Non si tratta di una strada deserta, nel cuore delle montagne. E' una vasta distesa, un querceto tra prati verdi e le lunghe rughe dei muriccioli a secco, che delimitano le proprietà terriere. Non lontano di qui, in mezzo agli asfodeli, pascolano le pecore. Un paesaggio tenerissimo, vagamente misterioso. Grande silenzio intorno, anche se l'ora è meridiana. Macomer, uno dei principali centri della Sardegna, è a una decina di chilometri appena di qui. Santulussurgiu, altrettanti chilometri di qui. Ieri, lo scontro a fuoco avvenne un po' prima delle ore 13. Segno che i due briganti consideravano l'ora più meridiana del giorno assai propìzia alla loro impresa. Non c'è più che una macchia di sangue, nel punto dove Floris è caduto riverso. Tutt'intorno l'erba è pesticciata dal passo dei curiosi, venuti a centinaia a rendersi conto dell'accaduto. « La fine di un mito >, scrivono i giornali sardi, commentando l'uccisione del Floris. Dove intendesse arrivare il giovane fuorilegge, è ormai noto. Appena qualche chilometro dal punto dove egli è stato ucciso, il paesaggio si fa ameno. Le guide turistiche lo descrivono « estremamente suggestivo e romantico ». C'è, poco lontano, anche un albergo. Un enorme cartello addita la strada come uno dei < cento itinerari romantici », raccomandati per le lettrici di una nota rivista femminile. Gigi Ghirotti Il bandito sardo Antonio Michele Floris ucciso nello scontro con i carabinieri presso Macomer (Telef. Ansa)