Assoluzione per i tre imputati al processo dei bacini imbriferi

Assoluzione per i tre imputati al processo dei bacini imbriferi Assoluzione per i tre imputati al processo dei bacini imbriferi La sentenza del tribunale di Aosta dopo 4 ore e mezzo di camera di consiglio - Insufficienza di prove per Luciano Salvai; formula piena per Savino Cuneaz; amnistia dall'accusa di falso per Renzo Tubère (Dal nostro corrispondente) Aosta, 7 aprile. Al Tribunale di Aosta si è concluso oggi pomeriggio il processo Salvai, Tubère e Cuneaz. I tre imputati, che dovevano rispondere di falso in scrittura privata e calunnia, sono stati assolti con varie formule. Luciano Salvai, di 49 anni, ex consigliere comunale di Aosta, già esponente dei movimento regionalistico dell'Union Valdòtaine, è stato assolto per insufficienza di prove; Savino Cuneaz, di 24 anni, da Gressan, che si era fatto quarantacinque giorni di carcere, è stato assolto, come era nelle previsioni, per non aver commesso il fatto, e dunque con formula piena. Per il terzo imputato, Renzo Tubère, di 34 anni, di Aosta, il Tribunale ha escluso nei suoi confronti, relativamente alle imputazioni di falso, le aggravanti contestategli e come conseguenza ha dichiarato * di ^frr!„p^„Tan^|Bo o . a o reato iier essere lo stesso estinto per amnistia ». Inoltre il Tubère è stato assolto dall'accusa di calunnia perché il Tribunale ha ritenuto che il fatto non costituisce reato. La sentenza è stata letta dal presidente Mongardi alle ore 15,15 ai tre imputati, che erano visibilmente emozionati, di fronte ad un pubblico numeroso, che pazientemente era rimasto in attesa dalle 10.45 di stamane, quando il Tribunale si era ritirato in camera di consiglio dopo aver udito alcune repliche delle di fese, della parte civile e del Pubblico Ministero. Secondo la sentenza, dunque, non sono sufficienti le prove' portate dall'accusa nei confronti del Salvai, che era stato indicato con il Tubare e il Cuneaz come l'autore materiale del falso; cioè colui che, con l'aiuto degli altri due imputati, aveva costruito, sempre secondo l'accusa, quel falso documento nel quale il sindaco di Gressan, Giuliano Duclos, dichiarava di aver ricevuto dall'avv. Cesare Bionaz, esponente democristiano ben otto milioni per votare o far votare un candidato della de alla presidenza dei bacini imbriferi montani della Valle d'Aosta, anziché il Salvai, che in potenza doveva essere eletto perché sulla carta disponeva di 39 voti su 74 dei delegati dei Comuni. La paternità del falso documento è stata quindi data dal Tribunale al solo Tubère, che nel contempo ha però potuto godere dell'amnistia. Per il Cuneaz anche il P. M. dott. Caccia nella sua requisitoria di lunedi aveva richiesto l'assoluzione con formula ampia, mentre per gli altri due imputati, come si ricorderà, aveva avanzato la richiesta di una condanna a tre anni e nove mesi di reclusione. Il P. M. e le parti hanno riservato le loro decisioni in ordine all'eventuale impugnativa. Essi infatti hanno tre giorni di tempo per ricorrere. Il Tubère era difeso dagli av vocati Catellino di Aosta e Giulio di Torino, il Salvai dagli avvocati Canino di Aosta Salza di Torino, il Cuneaz dagli avvocati De Vita di Ao sta e on. Spagnoli di Torino. L'avv. Oberto era parte civile per il Bionaz e il prof. Gallo per il Duclos. i, v. nsplarn1ndtmncLpBCsncstcrcdns