Dimissioni (respinte) di Tolloy da capo dei senatori socialisti

Dimissioni (respinte) di Tolloy da capo dei senatori socialisti La situazione politica dopo il congresso della Cgil Dimissioni (respinte) di Tolloy da capo dei senatori socialisti Motivo: le dichiarazioni dei lombardiani mentre alla Camera si discuteva sul «Vicario» Discussione nella notte: Tolloy viene confermato nella carica; si rifaranno invece le elezioni del direttivo - Oggi si riunisce il comitato centrale del psi - All'ordine del giorno le decisioni della Cgil, giudicate con molta severità dalla sinistra democratica (Dal nostro corrispondente) Roma, 6 aprile. Le conclusioni del congresso della Cgil hanno deluso gli ambienti governativi e suscitano reazioni contraddittorie nel partito socialista. Per i primi, come dice l'on. La Malfa in un articolo sulla Voce Repubblicana, si pone la questione di una soluzione che, comunque, deve essere data ai rapporti tra sindacati e governo, e che la Cgil non vuol considerare. Per i secondi si apre una fase di discussioni interne che probabilmente sarà molto lunga e travagliata, ma di cui nessuno nega la ineluttabilità. Nel suo editoriale, l'on. La Malfa dice che la Cgil e il pei fanno soltanto scelte «quantitative » e mai « qualitative », elencano, cioè, una serie di politiche possibili, avanzano una serie di rivendicazioni, ma non si preoccupano di valutarle una per una, nella loro portata. In tal modo minacciano di aggravare e non di alleviare le crisi del nostro «meccatiismo di sviluppo ». E' un difet to — aggiunge La Malfa — della vecchia sinistra che non sa cosa fare quando, invece di rovesciare un sistema, accetta di modificarlo, sia pure profondamente. Quella scelta dal la Cgil è una politica comoda anche al pei, comoda perché viene dall'opposizione; ma fi nisce col ritardare lo sviluppo del Paese e col danneggia re i lavoratori. Queste valutazioni riassumono, in pratica, il pensiero degli ambienti di centro-sinistra, compresa una gran parte dei socialisti. Allo stato at tuale delle cose, si giudica che l'accettazione solo di princi pio della programmazione è appena un indizio vago, un fatto ovvio, non un progresso. Come si annunci l'azione so- riunìrl il° ^^SS^.|del partito per preparare il 36" congresso ma tratterà anche del sindacato: c'è all'ordine del giorni un tema che ha questo titolo: «Rapporto tra il partito e il sindacato e funzione socialista nella Cgil ». Il vice segretario del psi, Brodolini, ha avuto un colloquio con l'on. Santi, segretario aggiunto dimissionario della Cgil per uno scambio di vedute sulla situazione. I socialisti devono affrontare anche un altro problema: quello delle dimissioni date stasera dal presidente e dal direttivo del loro gruppo senatoriale. Le dimissioni nascono dall'astensione di alcuni deputati socialisti nella votazione dei giorni scorsi sul caso del < Vicario » alla Camera. Sei senatori avevano diramato un comunicato di solidarietà con gli astensionisti e, quindi, di dissenso dalle decisioni del partito. Il sen. Tolloy, presidente del gruppo senatoriale, ha ritenuto necessaria una « verìfica » delle « condizioni unitarie » che avevano portato alla sua elezione e si è dimesso insieme con gli altri dirigenti del direttivo senatoriale. Insomma, i dimissionari vogliono evitare che nei gruppi parlamentari del partito vi siano, meccanicamente trasferite, le stesse divisioni esistenti nel partito. II gruppo socialista del Senato, riunitosi stanotte, ha respinto le dimissioni del senatore Tolloy dalla carica di presidente, all'unanimità, con un solo astenuto, il sen. Bonafìni. A maggioranza, invece, il gruppo ha deciso di accettare le dimissioni del direttivo, al cui rinnovo si procederà al termine dei lavori del Comitato centrale del psi. tn. t.

Persone citate: Brodolini, La Malfa

Luoghi citati: Roma