Saranno processate 59 persone per il terrorismo in Alto Adige di Enzo Pizzi

Saranno processate 59 persone per il terrorismo in Alto Adige Conclusa la lunga istruttoria a Bolzano Saranno processate 59 persone per il terrorismo in Alto Adige Sono quasi tutti cittadini austriaci e tedeschi - Tra essi anche due professori dell'Università di Innsbruck - Il giudice istruttore ha accertato che gli attentati dinamitardi erano decisi all'estero in ambienti nazisti - Le operazioni dirette da un alto personaggio che non è stato identificato-Degli imputati 15 sono a piede libero, 33 contumaci (Dal nostro corrispondente) Bolzano, 6 api-Ile. Clnquantanove terroristi sono stati rinviati oggi a giudizio dal giudice istruttore del Tribunale di Bolzano, dottor Mario Martin, per una lunga serie di gravi attentati dinamitardi compiuti in Alto Adige. I capi e 1 promotori della cospirazione, quasi tutti cittadini austriaci e tedeschi, dovranno rispondere di attentato all'integrità dello Stato, punibile anche con la pena dell'ergastolo, di costituzione di bande armate e inoltre di avere incitato, organizzato e diretto le azioni terroristiche e gli attacchi armati contro le forze dell'ordine dislocate in provincia di Bolzano. In questo elenco figurano diversi noti esponenti politici tirolesi, tra i quali due docenti deU'Università di Innsbruck, il prof. Norbert Burger, una delle menti direttive dell'organizzazione, e il prof. Helmuth HUberberger, il noto musicista Giinther Andergassen, arrestato a Venezia dagli agenti del controspionaggio italiano il 2 aprile dello scorso anno, lo scrittore Heinz Klier, gli ispettori della polizia Ludwig Reiter e Franz Spòrr, l'ing. Franz Freidl, funzionario presso il municipio di Innsbruck, l'ex presidente della Volkspartei e membro della Dieta tirolese Alois Oberhammer, l'elettricista Kurt Walser, lo studente austriaco Peter Kienesberger, gli studpnli universitari germanici Fritz e Heinrich Bunger e Herbert Kuhn (quest'ultimo condannato l'estate scorsa a Berlino per altri attentati dinamitardi), Giinther Schweimberger e Hans Hubert Sauer. Dello stato maggiore dell'organizzazione, che risultava gui dato da una misteriosa «alta fonte » non meglio identificata, facevano parte solo tre sudtirolesi, il fabbro della Val Passiria Georg Klotz, denominato « il martellatore >, attualmente rifugiato in Austria, il maestro elementare Helmuth Kritzinger, fiduciario della Volkspartei di Sarentino, pure rifugiato oltre confine, e Luis Amplatz, ucciso, come è noto, sui monti di Saltusio da un sicario austriaco, il fotoreporter Franz Kerbler. Nei confronti di Amplatz e dell'imputato Hans Blaas, che è pure deceduto nelle more della istruttoria, il procedimento è stato stralciato. Analoga decisione è stata presa anche nei confronti dell'on. Hans Dietl, della Svp, perché la Camera dei deputati non ha ancora deliberato in merito a una richiesta di revoca della Immunità parlamentare presentata dal Procuratore della Repubblica di Bolzano. Il parlamentare, che è 11 capo dell'ala radicale del partito sudtirolese ed 6 noto anche per avere sostenuto la richiesta di autodecisione per la popolazione di lingua tedesca, è stato gravemente compromesso dal prof. Andergassen, che nella sua confessione lo ha indicato come uno degli istigatori della attività terroristica in provincia di Bolzano. La sentenza di rinvio a giudizio mette a fuoco anche le responsabilità di un gruppo di altri venti imputati, 1 quali dovranno rispondere pure di attentato all'integrità dello Stato. Tra questi sono cinque cittadini germanici, fra 1 quali alcuni studenti nazisti, e quindici sudtirolesi, tra cu! Siegfrid Steger, Josef Forer, Heinrich Oberlechner e Heinrich Oberleiter, che avevano formato un pericoloso gruppo terroristico operante in Valle Aurina e nelle zone limitrofe, rendendosi colpevoli, tra l'altro, di attentati e attacchi armati contro reparti della polizia e dell'esercito e contro caserme delle forze dell'ordine. Un imputato di nazionalità germanica ma oriundo sudtirolese, Ugo Knoll, risulta condannato a trenta anni di re clusione, insieme al padre e alla sorella, dalla Corte d'Assise di Bolzano per avere partecipato all'eccidio di un gruppo di cittadini di Merano che alla line della guerra, sfilavano pacificamente per le strade della città per inneggiare alla Liberazione. Il Knoll ha scontato solo parzialmente la pena in seguito alle amnistie e successivamente si era trasferito all'estero, dove aveva preso contatto con 1 circoli nazisti della Baviera e del Tiralo, che propugnano la lotta armata in Alto Adige. Rientrato clandestinamente in Italia per compiere un attentato dinamitardo, era stato arrestato al valico di confine di Resia. Un gruppo di altri otto imputati, sui quali gravano responsabilità minori, dovrà rispondere di semplice partecipazione a cospirazione. Quindici Imputati sono stati rinviati a giudizio a piede libero, altri nove Invece sono siati prosciolti in sede Istruttoria per non avere commesso il fatto; due prosciolti da accuse inerenti ad attacchi terroristici, ma rinviati a giudizio, con separazione di giudizio, per reati diversi. Nei confronti di aJtre due persone, JoWvegdrtiqcodtasrdcfitatdednMainNGm Josef Werdorfer e Anton Waid, si è dichiarato non doversi procedere in quanto già giudicati dalla Corte d'Assise di Merano per gli stessi fatti. I responsabili di atti terroristici che non sono stati identificati sono complessivamente quattro. Tra costoro figura la cosidetta « alta fonte », che dovrebbe essere forse ricercata in sfere governative austriache, come è stato rivelato recentemente dalla stampa d'oltre confine. Gli imputati in contumacia, latitanti oltre confine, sono in complesso trentatré. Nella sua sentenza di rinvio a giudizio il dott. Martin ha tracciato un obbiettivo quadro della situazione politica che si era determinata in provincia di Bolzano in conseguenza de¬ gli attentati dinamitardi e ha sottolineato le gravi responsabilità degli agenti stranieri che hanno promosso il terrorismo in Alto Adige. Si tratta di uomini imbevuti di idee naziste dei quali i dinamitardi sud-tirolesi si sono resi cieco strumento esecutore. La sentenza di rinvio a giudizio dovrà ora essere vagliata dalla Procura generale della repubblica di Trento, alla quale spetterà decidere se 11 processo dovrà essere sottratto ai giudici naturali, e cioè alla Corte d'assise di Bolzano, com'era accaduto, per legittima suspicione, in occasione del primo procedimento contro i terroristi dell'Alto Adige, celebrato lo scorso anno davanti alla Corte d'Assise di Milano. Enzo Pizzi