Avvelena forse per errore il figlio poi disperato s'impicca in cantina

Avvelena forse per errore il figlio poi disperato s'impicca in cantina Oscura tragedia nelle campagne di Belluno Avvelena forse per errore il figlio poi disperato s'impicca in cantina I due, 51 e 18 anni, vivevano in perfetto accordo coltivando un podere - Disperati tentativi per salvare il giovane' ucciso da anticrittogamico e trovato chiuso a chiave nella sua camera - Oggi l'autopsia delle sai ne (Nostro servizio particolare) Belluno, 5 aprile. Un'oscura tragedia, a avvenuta nel pomeriggio di ieri domenica a Villa di Mele, nel comune di Mei: un uomo si è impiccato e suo figlio è morto all'ospedale di Feltre poco dopo il suo ricovero per avvelenamento da anticrittogamico. Protagonisti del fatto _ che ha destato viva impressione in tutta la zona, — sono Casimiro Gasperin di 51 anni e suo figlio Pietro di ls. Il Gasperin, rimasto vedovo due anni or sono con ilue figli, era un piccolo agricoltore: viveva dei prodotti del suo podere che lavorava egli stesso con l'aiuto del figlio Pietro. Queste circostanze rendono quindi ancor più misterioso il tragico episor/io sul quale gli inquirenti e i conoscènti della famiglia Gasperin formulano soltanto delle ipotesi, in quanto nessun elemento concreto è finora emerso per spiegare le cause della tragedia. Ieri mattina il Gasperin è stato visto recarsi a Messa assieme al figlio Pietro e poco dopo, come sua abitudine, intrattenersi con amici. Verso mezzogiorno, sempre assieme al figlio, aveva fatto ritorno a casa; si era fermato soltanto per comperare le sigarette. Quanti hanno veduto padre e figlio hanno affermato che nulla di anormale ap parità nel loro comporta mento. Verso le 16,15 alcuni passanti hanno udito provenire dall'abitazione del Gasperin delle grida. Allarmati sono entrati nella casa e, in cantina, hanno trovato Casimiro Gasperin impiccato ad un trave. Hanno tagliato il cappio cercando di rianimare l'uomo, ma a nulla sono valsi i loro interventi perché dopo alcuni istanti il Gasperin spirava. La tragedia, però non era limitata alla morte dell'agricoltore. Infatti ci si metteva alla ricerca di Gasperin figlio, e si scopriva che si era chiuso nella propria camera dalla quale provenivano deboli lamenti. La porta veniva abbattuta e il giovane trovato riverso sul letto in stato d'incoscìevjza, ormai in stato comatoso. ■ Il medico condotto di Villa di Mele constatate le condizioni del giovane Pietro ne ordinava il trasporto all'ospedale di Feltre dove i medici lo ricoveravano in corsia riservandosi la prognosi. Il giovane spirava un'ora dopo il ricovero senza aver ripreso conoscenza. La morte, secondo quanto è stato possibile apprendere, pare sia dovuta ad avvelenamento da anticrittogamico. Secondo le ipotesi formulate non è escluso che il giovane sia stato avvelenato dal padre, il quale gli avrebbe messo il veleno nel vino durante il pranzo. Comunque su questa tesi i carabinieri non si pronuncia no, anche perché non è stato ancora accertato se sia stato il giovane a rinchiudersi in camera, oppure se ve lo abbia chiuso il padre. Secondo altre voci, invece, il padre avrebbe avvelenato il figlio per errore versando, l'anticrittogamico da una bottiglia che credeva con¬ tenesse vino. Viste poi le. condizioni del figlio si sarebbe uc-\ ciso. Si tratta comunque soltanto di supposizioni del conoscenti della famiglia Gasperin. Agli interrogativi, che sono molti, forse sarà data una risposta nei prossimi giorni, forse mai. La Procura della Repubblica ha disposto per domani l'autopsia. delle due salme, al fine di accertare la causa della morte del giovane e per stabilire inoltre, se anche il padre abbia bevuto o no dell'anticrittogamico. g. gr.

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