Dal traforo del Fréjus dipende il risveglio economico di Suso

Dal traforo del Fréjus dipende il risveglio economico di Suso Proposte al convegno per superare la crisi della Valle Dal traforo del Fréjus dipende il risveglio economico di Suso Il tunnel non costerà nulla allo Stato - La società attende la concessione e facilitazioni fiscali - L'opera è vitale per la zona che vede in crisi le sue industrie: gli operai occupati sono diminuiti in pochi anni del 23 per cento - Dichiarazioni degli on. Romita e Donat-Cattin (Dal nostro inviato speciale) Susa, 3 aprile. Nel teatro civico di Susa si è tenuto oggi il convegno economico indetto dalla Comunità Alta e Bassa Valle e Val Cenischia. Alla presenza dei sottosegretari Donat Cattin e Romita, e dei parlamentari sen. Passoni, Vacchetta, Marconcini, on. Arnaud, Emanuela Savio, Borra, sì è discusso, mattina e pomeriggio, sulla si tuazione economica e si sono prospettate proposte per superare la crisi che, specie nel settore industriale, colpisce più gravemente le valli di Susa e di Pinerolo e un settore del Canavese. Erano presenti circa duecento rappresentanti di comuni, di organizzazioni sindacali e di altri enti. Il dott. De Martino rappresentava il prefetto; 1p. Provincia era intervenuta con vari consiglieri provinciali, fra cui il dott. Baitone e Zanoni, insieme col geom. Martinengo. Per il Provveditorato alle Opere pubbliche c'era l'ing. Angius e per l'Ispettorato forestale il dott. Vitti. Il sindaco di Susa comm. Favro, che presiede la riunione, dà la parola al presidente del Consiglio di Valle geom. Valloire, che espone un'ampia e accurata relazione sulla Valle di Susa: è una vera monografia economica, in cui sono trattati tutti gli aspetti della zona. Il settore industriale è quello che presenta le più gravi difficoltà. Ecco il numero degli operai occupati nei vari rami dell'industria nelle aziende in difficoltà (fra parentesi il numero delle maestranze negli anni 1960-61): tessili 2005 (2060); metalmeccanici 3135 (4040); siderurgici 655 (800); chimici 215 (840). Gli operai occupati sono diminuiti da 7740 a 6010 con una percentuale del 23 per cento. La relazione prosegue ac cennando alle particolari si tuazioni in cui si trovano gli stabilimenti Montecatini: l'ex Nobel è ferma da un mese, e il Duco verrà chiuso nel pros simo autunno. Il settore tes sile è in crisi per un problema tecnologico di ammodernamento di impianti; nel settore metalmeccanico il 35 per cento delle maestranze è a ora rio ridotto di 24 ore settima nali; e una percentuale analoga percepisce soltanto ac conti sul salario. Altre aziende prospettano ulteriori sospensioni e licenziamenti, e di qualche complesso, come la «Fichet», si teme la chiusura L'artigianato, le scuole, le in frastrutture, il dissesto idrogeologico (occorrono due miliardi e mezzo per sistemare torrenti e foreste), il turismo, la viabilità, la difesa del pae saggio, sono altri punti trat tati dalla relazione. Le ultime rilevazioni dicono che nei mesi estivi sono transitati 25 mila automezzi dal Monginevro, 125 mila dal Moncenisio. 3700 da Bardonecchia col treno-navetta. In un anno dai valichi valsusini sono en trate in Italia 450 mila persone. E poiché risulta che ogni turista spende in media 6200 lire al giorno, è da ritenere che parte di queste somme re stino in valle. Letta la relazione del geom Valloire, vivamente applaudi ta. cominciano gli intervent che saranno molto numerns e continueranno nel pomerig gio fino alle 18 Parlano Ramazzotti per la Camera del Lavoro di Torino la on. Savio che si sofferma sul problema scolastico, soste nendo che anche le scuole di frazioni isolate in montagna devono potere accogliere i po chi alunni rimasti, e chied che la Provincia corrisponda un contributo che, insieme con quello statale, assicuri l'istru zione scolastica ai bimbi de casolari alpini. Il vicesindaco di S. Antonino — un paese che occupa 3600 operai — chiede il finanziamento di ope re pubbliche e l'apertura di un istituto professionale. L'on. Donat Cattin esamina le condizioni di varie aziende la Magnadyne si trova in dif ficoltà congiunturale per la ri dotta richiesta dei beni meno necessari, la Moncenisio ha dovuto rinunciare a commesse ferroviarie perché sprovvisti di personale qualificato acca parrato da altre aziende con correnti. Più complessa la si tuazione del Cotonificio Val Susa, di cui è difficile la soluzione. La Sisma risente 1 concorrenza del piano Finsi der che produce a prezzi più convenienti: tuttavia la Ed son, a cui appartiene la Sisma potrebbe ricorrere al «Fondo europeo » per sanare la situazione. Anche l'Assa risente della congiuntura. Infine l'on. Donat Cattin par la del traforo del Fréjus c eh non è soltanto importante tu risticamente, ma sarà una por ta aperta per la Valle Susa, per Torino e tutta l'eco nomia nazionale. Attraverso il Fréjus si apriranno possibilità di espansione industriali e tu ristiche ». Il tema del Fréjus è ripreso dPatgczonpccnlllnltFgpmncsdpv dal sottosegretario ai Lavori Pubblici on. Romita, il quale accenna prima al superamento degli ostacoli e delle lungaggini ottenuto col decreto congiunturale per l'approvazione e il finanziamento delle opere pubbliche; e annuncia nuovi finanziamenti per il completamento di edifici scolastici: ne fruiranno Almese per circa 70 milioni, Sant'Antonino 21 milioni. Condove 40 milioni, Susa 110 milioni, Busso leno 10 milioni, Rivoli 110 mi lioni, oltre a Borgone, Avigliana e Rubiana per le loro scuole elementari. Poi l'on. Romita afferma che il traforo del Fréjus è tenuto presente dal governo. L'on. Donat Cattin interrompe: « Non costerà una lira... ». « Lo so — risponde l'on. Romita —. Il contributo non viene richiesto. La pratica della concessione, invece, deve essere portata avanti perché assicua alla Società del traforo una serie di facilitazioni fiscali e garanzie che la legge concede alle autostrade. Bisogna però che le concessioni fatte Ile autostrade siano estensivamente interpretate come va¬ lide anche per i trafori, cosa che sembro possibile ». Con le dichiarazioni dei due sottosegretari si chiude la laboriosa mattinata del convegno. Nel pomeriggio parlano, tra gli altri, ancora l'on. Borra, l'arch. Berlanda, l'on. dirti, vicepresidente della commissioni; per il bilancio, che illustra ì provvediiiitìnti contenuti nella « superlegge » indicandone le possibili applicazioni nella Valsusa. Al termine viene votata una mozione che approva la relazione del presidente del Consiglio di Valle e indica le principali esigenze della valle. Tra queste la funzione primaria per il risveglio dell'economia della valle che potrà avere col traforo del Fréjus; evitare la emorragia di licenziamenti e riduzioni di orario; finanziamenti di opere pubbliche, anche rateali purché costanti interventi precisi e idonei a modificare la struttura della agricoltura e della zootecnia tradizionalmente in crisi. Infine per una rapida ripresa edilizia si auspica la legge urbanistica che dia chiarezza e sicurezza agli imprenditori dei settore. e.