Petrolio e benzina

Petrolio e benzinaPetrolio e benzina Le attuali giacenze di « greggio » superano i 150 miliardi di tonn. ! e , i è a a l — . o o e e i l n u e a n , o , e , i a. isni iCom'è noto, il petrolio è i u\a miscela di composti det' ti idrocarburi (per lo più i idrogeno e carbonio) che può trovarsi sta allo stato liquido che gassoso. Secondo la tesi scientifica più diffusa, il pe■ i trolio è formato da residui di piante e di minuscoli animali vissuti nel mare centinaia di milioni di anni fa, quando l'acqua copriva gran parte del globo. Questi organismi si depositarono, dopo la morte, sul fondo marino mescolandosi con il fango e la sabbia, e formando successivi strati, chiamati oggi sedimento marino. Con il passare dei millenni, altro fango e altra sabbia si adagiarono sul fondo, conglomerandosi in strati rocciosi; poi, ritirandosi il mare e affiorando le terre, il calore e la pressione trasformarono questi relitti organici in petrolio, serrandolo negli strati sepolti a grande profondità. Da quanto si è detto, risulta che il petrolio non è mai separato dai sedimenti marini (e le attuali ricerche di giacimenti sono appunto orientate in questo senso). L'uomo ha imparato ad utilizzare il petrolio anzitutto attraverso gli affioramenti naturali, sotto forma di fenditure negli strati rocciosi che consentivano al petrolio greggio di salire alla superficie. I più frequenti tipi di giacimenti sono formati da strati convessi di roccia che rinserrano il petrolio nelle loro pieghe; altri sono costituiti da fratture rocciose comportanti uno strato impermeabile contenente petrolio; altri ancora sono formati da strati inclinati di roccia, comprendenti quello petrolifero, sormontati da un cappuccio di roccia impermeabile. Le formazioni contenenti il « greggio » possono trovarsi sotto montagne, deserti, paludi, mari, a'profondità di parecchi chilometri. La localizzazione dei giacimenti secondo le tecniche attuali avviene con più sistemi: quello più preciso è il metodo sismico (si fa esplodere una carica a 1,0-50 metri di profondità, le onde'd'urto colpiscono i vari strati rocciosi e rimbalzano alla superficie, dove sono registrate da un sismografo: il tempo impiegato dalle onde stesse per scendere e tornare alla superficie indica la profondità delle formazioni). La ricerca di nitori giacimenti petroliferi è comunque sempre dominata dal rischio di insuccesso. Basti dire che in Turchia, dove sembrava possibile la scoperta di giacimenti, sono stati spesi 12 miliardi di lire senza risultati concreti. Comunque, i timori di una ventina di anni fa su un possibile esaurimento di giacimenti, sono oggi considerati del tutto infondati: basti pensare che le attuali giacenze sono valutate in oltr.e 150 miliardi di tonnellate. Il che vuol dire benzina assicurata fino a quando i consumi saranno stabilizzati da altre fonti di energia j ^

Luoghi citati: Turchia