Difficili le ricerche dei morti nei paesi cileni distrutti dal terremoto

Difficili le ricerche dei morti nei paesi cileni distrutti dal terremoto Difficili le ricerche dei morti nei paesi cileni distrutti dal terremoto Si scava nel mare di fango che ha sepolto El Cobre - Forse non si saprà mai quante sono le vittime • Fa molto caldo: si teme che scoppi un'epidemia (Nostro servìzio particolare) Santiago del Cile, 30 marzo. Centinaia di uomini continuano a scavare nel mare di fango e pietre che ha ricoperto il villaggio di El Cobre, dopo il crollo della diga provocato dal violento terremoto di domenica. Dei quattrocento abitanti del villaggio, solo pochissimi sono scampati. Nelle altre zone colpite dal sismo, il bilancio dei morti finora accertati è di venticinque ma i dispersi sono ancora centinaia. I danni ammonterebbero a vari milioni di dollari. A tarda sera, i carabineros hanno riferito che dal mare di fango di El Cobre erano stati estratti altri trentaseì cadaveri. I soccorritori disperano di trovarne altri, dal momento che sotto il cocente sole dei l'estate sudamericana la poitiglia si va rapidamente asciu- gando. Per il gran caldo si teme che scoppi un'epidemia. Sulle cause del disastro è in corso un'inchiesta. A monte del villaggio, la direzione della miniera locale era solita far ammassare i residuati del minerale di rame. Il gigantesco cumulo era arginato con uno sbarramento di fortuna. Il terremoto ha provocato il crollo di una diga posta nelle vicinanze della montagna di residuati che, trasformandosi in una valanga di fango e pietre, si è abbattuta con spaventosa violenza sul villaggio. Da Las Cuevas, in Argentina, si apprende, intanto, che il terremoto ha colpito anche quella città provocando notevoli danni ma nessuna vittima. Frane provocate dal sismo hanno bloccato l'autostrada che collega il Cile all'Argentina e il tunnel di una delle maggiori arterie ferroviarie. Alcune scosse di assestamento collegate al violento sismo di domenica, sono state registrate dall'Istituto sismologico li Santiago tra le 5 e le 12,30 italiane di ieri. La loro intensità variava da due a cinque gradi della scala Mercalli e la scosca più violenta, secondo i calcoli degli scienziati, si è re- gistrata a Vina del Mar, a 140 chilometri da Santiago. Il Laboratorio sismologico di Spring Hill, nell'Alabama, ha annunciato che un terremoto « terribile e disastroso » era stato registrato alle ore 3,12' e 38" (ora italiana) e alle 3,47' e 22" (ora italiana) della notte scorsa, con epicentro nella città cilena di Temuco. Successivamente, lo stesso Laboratorio ha comunicato che si trattava di uno sbaglio e che in realtà l'epicentro del terremoto era nel Pacifico settentrionale e non nel Cile. a. p.

Persone citate: Mercalli, Spring Hill