Nessun Paese come la Germania di Bonn ha costruito tante case in così breve tempo di Tito Sansa

Nessun Paese come la Germania di Bonn ha costruito tante case in così breve tempo Nessun Paese come la Germania di Bonn ha costruito tante case in così breve tempo Dal 1949 ad oggi sono sorti oltre 8 milioni di appartamenti: due terzi a spese dello Stato - L'anno scorso si è costruito al ritmo di duemila alloggi al giorno - Dopodomani entra in vigore la « legge per gli assegni di abitazione »: una famiglia con un reddito netto imponibile di 200 mila lire al mese, se paga di affitto 32 mila lire, ne riceverà 5 mila dallo Stato (<Val nostro corrispondente) Bonn, 29 marzo. Alla fine della guerra, nel 1945, le città tedesche erano deserti di rovine. Milioni di persone furono costrette a riparare in cantine, baracche, campi di raccolta, ammucchiate in tre o quattro per vano. La crisi degli alloggi era spaventosa e durò per alcuni anni. Non c'era tempo per costruire case : bisognava rimuovere le macerie, sopravvivere, rimettere in moto la macchina dell'economia. E non c'erano capitali per l'edilizia. Dalla Germania comunista e da regioni ex tedesche affluivano nella repubblica federale 13 milioni di profughi: finirono anche loro in cantine, baracche, campi di raccolta, sempre più affollati. Nel 1949 la situazione divenne insostenibile : mancavano 5 milioni di appartamenti, quasi 20 milioni di persone vivevano ancora in condizioni di estremo disagio. Fu necessario crea re un apposito ministero, quello dèi Wohnungsbau (costruzione di abitazioni) che, rimessa ormai in movimento la macchina economica, pot.é cominciare a occuparsi delle case. Oggi, a 15 anni di distanza, il mi nistro competente, Paul Luecke, tira il bilancio e an nuncia che la crisi degli alloggi in Germania quasi non esiste e che sarà completa mente superata prima della fine dell'anno. Soltanto in alcuni centri (Monaco di Baviera, Amburgo, Stoccar da, Colonia e, soprattutto, nella « capitale prowiso ria» Bonn e nella sua ap pendice Bad Godesberg, af follate a dismisi ra per l'im prowisa invasione dei burocrati e dei diplomatici) vi è ancora penuria, di al; loggi e sopravvive il libe^ ro mercato degli affitti; con prezzi esosi che gli stranieri sono costretti a subire Dalla fine del 1949, data di nascita della repubblica federale, fino a oggi sono stati costruiti 8 milioni 300 mila appartamenti, che aggiunti ai 10 milioni e 200 mila già esistenti, hanno portato la cifra totale delle abitazioni a 18 milioni mezzo. Soltanto l'anno scor so sono sorti 623 mila ap partamenti, per quest'anno se ne prevedono quasi 700 mila (duemila al giorno, op pure <m»io e mezzo ogni mi nuto, giorno e notte », co me ama dire il ministro per le abitazioni). Degli oltre 8 milióni di appartamenti co struiti nell'ultimo quindi cennio (con l'enorme spesa di 30 mila miliardi di lire italiane, in media 2 mila miliardi l'anno), 4 milioni e 300 mila sono stati finan ziati con pubblico denaro e ben 2 milioni e mezzo, in buona parte casette per una sola famiglia, sono di proprietà privata. In questi 8 milioni . di appartamenti hanno trovato alloggio in 15 anni circa 26 milioni di persone, cioè quasi metà della popolazione. I tedeschi dicono che il «miracolo edilizio», poco conosciuto all'estero, è il fatto più positivo del « miracolo economico» della Germania. Nessun altro paese al mondo costruisce quanto la Germania: 10,5 appartamenti all'anno ogni 1000 abitanti (in Italia e in Francia sono meno di 7 per mille, in Gran Bretagna circa 6 per mille). Attualmente mancano in Germania 300 mila appartamenti. Tra sei mesi non ne mancherà alcuno, tra un anno, continuando l'attuale ritmo di costruzione, si comincerà ad abbattere per risanare (e ve n'è bisogno) ed a pensare alla casa di campagna, la casa « numero due » per il week-end, obiettivo delle famiglie dei grandi centri industriali. II « miracolo edilizio » è frutto della disciplina dei singoli, che si sono votati al risparmio, e dell'organizzazione statale. Dopo una prima fase quinquennale 1950-1955 di ricostruzione edilizia (edificare quanto più possibile, nel più breve tempo possibile), caratterizzata da massicci investimenti pubblici e dalla costruzione di una infinità di appartamenti minuscoli (la loro superficie media era di 50 metri quadri contro rdssvvmscnntougclmv(anstlpfipcsuppgpzgli 80 attuali), il ministe- ro delle abitazioni ha varato due anni fa la seconda fase. Essa prevede il progressivo sblocco dei fitti laddove la penuria di abitazioni viene a cessare. Sì era temuto che lo sblocco progressivo avrebbe scosso il mercato. Invece non è successo nulla: gli affitti sbloccati sono aumentati in media soltanto dell'll per cento, e oggi nei 462 distretti (su un totale di 565) nei quali gli affitti sono liberi, il mercato è stabile. Il 1° aprile, si inizierà la terza fase del programma edilizio, con l'entrata in vigore del Wohngeldgestetz (legge per gli assegni di abitazione). La legge, che non ha eguali in alcun paese del mondo libero, garantisce ad ogni nucleo fami liare e ad ogni singolo la possibilità di pagare Taf fitto oppure di mantenere la propria casa, nel caso in cui ne sia proprietario. Nessuno, ora che tutti hanno una casa, deve indebitarsi per poterla mantenere op pure abbandonarla, perché gli costa troppo, A partire da giovedì prossimo, saranno le finan ze pubbliche (per metà lo Stato, per l'altra metà Laender) a pagare una parte delle spese dell'abitazione nei casi in cui esse non siano « sopportabili ». Abbiamo sott'occhio la legge, precisa e meticolosa come tutte le cose tedesche. Vi si può leggere tra l'altro che le pubbliche finanze pagheranno l'assegno di abitazione soltanto fino al limite massimo del 90 per cento del totale. Il principio fondamentale è che nessuno deve pagare meno del 5 per cento e più del 22 per cento del proprio reddito mensile. Hanno diritto a chiedere l'assegno di abitazione tutti coloro che abbiano un reddito netto imponibile (detratte cioè tasse, assicurazioni, spese produttive, carichi di famiglia, etc.) inferiore alle 120 mila lire mensili. La quota aumenta naturalmente man mano che crescono gli obblighi familiari: così, per esempio, una famiglia di quattro persone ha diritto all'assegno se guadagna « poco », cioè meno di 195 mila lire al mese. La legge fissa anche la ampiezza delle abitazioni : per una persona 40 metri, per una coppia, 50 metri, per una famiglia di quattro persone 80 metri quadrati. E stabilisce quindi quanto dovrebbe pagare di affitto la famiglia. La differenza tra quello che « dovrebbe » essere l'affitto e l'affitto considerato «sopportabile» viene pagata dalla pubblica finanza. Una famiglia di quattro persone, con un reddito netto imponibile di 200 mila lire che « dovrebbe » pagare 32 mila lire di affitto, ne riceverà 5 mila dallo Stato e dal Land, una famiglia di 8 persone con 200 mila lire di reddito imponibile che ■;; dovrebbe » pagare 46 mila lire di affitto, in realtà ne sborserà soltanto 11 mila; le altre 35 mila le verranno rimborsate dallo Stato. Se, puta caso, ne pagasse soltanto 35 mila di affitto, finirebbe per avere l'abitazione gratis. Già il 70 per cento degli aventi diritto ha fatto sapere che chiederà l'assegno: si calcola che quest'anno l'assegno per le abitazioni costerà allo Stato e ai Laender circa 16 miliardi di lire. Tra due anni, quando tutti gli affitti saranno sbloccati, l'assegno di abitazione inciderà sulle pubbliche finanze per 80 mi- sume anche altre spese: concede crediti a lunga scadenza a chi vuol costruirsi una casa in proprio, e in più gli dà, praticamente a fondo perduto, perché restituibili senza interesse, altri assegni di 300 mila lire per ogni figlio a carico. La spesa è enorme, e le critiche vivaci, da parte di quei contribuenti che non possono godere dei benefici statali. H ministero dell'edilizia continua sulla via intrapresa. Oggi vi sono nella Germania federale 325 appartamenti ogni mille abitanti (contro 270 per mille, nell'anteguerra), ogni giorno vengono consegnate a duemila famiglie le chiavi di nuove abitazioni. E si continua, pensando al futuro: ora che ognuno ha una casa, si vuole migliorare quelle esistenti. La settimana scorsa il governo Erhard ha approvato un programma del ministro Luecke per « il rinnovo dei villaggi e il riordinamento delle città ». Verranno abbattuti in tutta la Germania i quartieri vecchi e malsani, verranno costruite nuove città, si dovranno cercare inquilini. Tito Sansa liardi annui. Lo Stato si as Imst ssitwMasBioMMG deli9edilizia in Europa

Persone citate: Land, Paul Luecke