Tremendo scontro tra la nebbia di due petroliere nella Manica
Tremendo scontro tra la nebbia di due petroliere nella Manica Tremendo scontro tra la nebbia di due petroliere nella Manica Immane rogo di una delie due cisterne - Il comandante rifiuta di abbandonare la nave e con 7 volontari lotta per tutto il giorno contro le fiamme - L'imbarcazione è salva (Dal nastro corrispondente) Londra, 27 marzo. Una petroliera norvegese e una liberiana si sono scontrate, stamane, nella Manica, a trenta chilometri circa dalla costa inglese, a causa della Atta nebbia. Le due navi han¬ no subito gravissimi danni. Un marinaio è scomparso in ma- re ed enormi quantità di combustibile sono andate perdute. Un incendio scoppiato a bordo della petroliera liberiana, l'Otto Miller, di 30 mila tonnellate, è stato subito domato. Sulla petroliera norvegese, la Nora, di 9 mila tonnellate, il capitano, Trygve Tyse, di 54 anni, e sette uomini dell'equipaggio hanno lottato tutto il giorno contro le fiamme. La sera li ha colti mentre si dirigevano, con l'aiuto dì alcuni rimorchiatori, verso l'isola dì Wight Gli altri membri dell'equipaggio, trentuno in tutto più due donne, con un ferito grave, erano stati portati in salvo a Eastbourne, sulla costa inglese, da un battello di soccorso. Ampie macchie di petrolio, lunghe Ano a dieci chilometri, sono apparse vicino alle spiagge e stanotte l'aviazione e la marina militare inglese cercheranno di disperderle. Il dramma, che ha messo in luce il coraggio del capitano norvegese Trygve Tyse, è incominciato alle 8 di stamane, quando le due petroliere, scontratesi nella nebbia, hanno lanciato l'S.O.S. Navi ed elicotteri sono andati subito al loro soccorso da Londra e da altri porti inglesi. Le ricerche, nella visibilità ridotta quasi a zero, sono state lunghe e diffìcili. Finalmente le due petroliere venivano avvistate. Dalla Otto Miller mancava un marinaio, disperso in mare; attraverso grosse falle uscivano torrenti dì combustibile. Entrambe le navi erano avvolte dalle fiamme. Le scialuppe di salvataggio della Nora erano state calate in acqua e l'equipaggio al completo si era allontanato dalla nave. Sul I ponteTfcomando" era~rimasto! BO, ,, capltano, sordo aUe |osorta2lom dei soccorritori. I 'marinai norvegesi venivanofterp a e a l ! e I o fatti salire a bordo del battello inglese Vives. Navi ed elicotteri compivano lunghi giri intorno alle due petroliere, partecipando allo spegnimento dell'incendio. Verso mezzogiorno la Otro Miller, sempre perdendo petrolio, puntava verso la costa inglese, mentre proseguivano con crescente affanno e minori speranze le ricerche del marinaio scomparso. Dalla Nora, intanto, il capitano Tyse richiamava i suoi marinai a bordo, approfittando di un intervallo in cui le fiamme languivano. La lotta era però impari. Effettuato l'agganciamento con un rimorchiatore, Tyse ordinava perciò nuovamente all'equipaggio di sgomberare, trattenendo con sé solo sette volontari. Il suo coraggio e la sua ostinazione venivano premiati: a notte la Nora si è messa all'ancora al largo dell'isola di Wight e ci sono buone speranze di salvarla. A Eastbourne, gli altri norvegesi hanno raccontato come si è svolto l'incidente. Le due donne, la signora Neilson e la signora Liseth, mogli di due marinai, hanno detto che la navigazione si svolgeva alla cieca quando la petroliera liberiana è sbucata all'improvviso dalla nebbia e lo scontro è stato inevitabile. «Abbiamo sentito un'esplosione e avvertito un fortissimo calore. La nave ha incominciato a bruciarci sotto i piedi. Siamo saltati in acqua e qualcuno ci ha ripescati e fatti salire sulle scialuppe di salvataggio ». Molti marinai dormivano e il capitano Tyse li ha svegliati personalmente. « E' un uomo coraggioso — ha dichiarato il radiotelegrafista Nilsen —. Fa il capitano da quindici anni, ma la Nora gli era stata affidata solo lo scorso settembre. Non voleva perderla a nessun costo ». m. ci.
Persone citate: Miller, Neilson, Nilsen, Trygve Tyse, Vives, Wight
Luoghi citati: Eastbourne, Londra
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