Ricordati i 336 martiri delle Fosse Ardeatine alla presenza di Saragat che scampò alla strage

Ricordati i 336 martiri delle Fosse Ardeatine alla presenza di Saragat che scampò alla strage Il ZI- anniversario del crudele e ecidio naximta. Ricordati i 336 martiri delle Fosse Ardeatine alla presenza di Saragat che scampò alla strage Leonardo Azzarita, padre di un caduto, rivela la «versione autentica» dell'evasione del Capo dello Stato dal braccio tedesco di Regina Coeli, dal quale furono prelevati i detenuti politici uccisi per rappresaglia - Il ministro Taviani nel discorso ufficiale ammonisce: «Tutti i sopravvissuti di quel tempo, ma soprattutto i giovani che non l'hanno conosciuto direttamente, sappiano sempre ricordare» (Nostro servizio particolare) | Roma, 24 marzo. Il ventunesimo anniversario della strage delle Fosse Ardeatine, dove il 24 marzo 19M i nazisti uccisero per rappresaglia 336 detenuti politici prelevati dal carcere di Regina Coeli,- & stato ^commemorato stamane alla presenza del capo dello Stato Saragat. Quest'anno la cerimonia ha voluto unire idealmente le vittime delle « Ardeatine » con i 1830 caduti di Marzabotto, il piccolo comune sull'Appennino emiliano dove si scatenò la furia tedesca nel settembre del 191,1,. Un'urna contenente terra di Marzabotto è stata murata all'ingresso del mausoleo ardeatino in granito compatto, e l'antistante piazzale ò stato dedicato ai «martiri di Marzabotto ». Un'altra urna con pozzolana delle cave Ardeatine sarà racchiusa nel sacrario di Marzabotto, la cui piazza già dall'anno scorso è intitolala ai « Martiri delle Ardeatine ». Come ha detto il ministro dell'Interno Taviani nel discorso ufficialo di stamattina, « il simbolico incontro con Marzabotto vuole significare l'accostamento del supremo olocausto delle Ardeatine a tutti gli olocausti offerti dagli italiani durante la guerra e la Resistenza ». E ancora: « I martiri ci hanno lasciato un monito: la causa della libertà e della democrazia si serve con pazienza e spirito di abnegazione». Il ministro Taviani ha sottolineato che la cerimonia deve servire « perché tutti — i sopravvissuti di quel tempo fortunoso ed eroico, i giovani che quel tempo non hanno direttamente conosciuto — tutti possano e sappiano ricordare, possano e sappiano non dimenticare ». Stamane, nella folla che as- sisteua alla celebrazione, molte erano le famiglie dei martiri delle Ardeatine e di Marzabotto, ma moltissimi i cittadini in visita e, soprattutto, gli studenti. Dopo una Messa celebrata iniiiiii dall'ordinario militare mons. Arrigo Pintonello per i B53 caduti cattolici, il rabbino-capo di Roma, Toaff, ha recitato le preghiere ebraiche per le 83 vittime israelitiche. Leonardo Azzarita, padre di un caduto delle Ardeatine e presidente dell'Associazione famiglie martiri per la Libertà, ha ricordato che Saragat è stato il primo Presidente della Repubblica che, nel messaggio d'investitura, si è richiamato con insistenza ai legami fra la Resistenza e la democrazia. Azzarita ha poi rivelato la < versione autentica» dell'evasione di Saragat, Pertini e altri antifascisti dal carcere di Regina Coeli, nel gennaio del '4-',, cioè due mesi prima dell'eccidio. « E' ormai storia precisa e documentata — ha detto Az zarita — che riuscirono ad evadere dal braccio tedesco di Regina Coeli, dov'erano rinchiusi dalla metà di ottobre, grazie a un'audace e complessa mistificazione organizzata e attuata da Filippo Lupis, Peppino Sapienza, Giuliano Vassalli, dal dr. Monaco, medico del carcere e da sua moglie Marcella ». Gli organizzatori della fuga, procurati documenti falsi ai detenuti, si presentarono al dr. Carretta, direttore della prigione, con un ordine apocrifo di liberazione. Dinanzi alla perplessità di Carretta, che voleva conferma telefonica dalla Questura, Vassalli, Lupis e la signora Monaco, andarono nella sede della polizia Africa italiana. Con uno strattagemma, riuscirono a inserirsi nel telefono diretto della Questura, ripetendo sec¬ camente al carceriere di liberare i prigionieri. Saragat, Pertini e ì loro compagni evasero il ZI, gennaio 191,1,, sfuggendo così alla strage delle Ardeatine, compiuta due mesi dopo. Il Capo dello Stato ascoltava commosso Questa rievocazione. Azzarita ha Quindi annunciato die alle Ardeatine sarà costruito il € Sacrario nazionale della Resistenza». Hanno poi parlato il sindaco di Roma, Petrucci, il sindaco di Marzabotto, sen. Giovanni Bottonelli, il presidente della Provincia, avv. Nicola Signo rello (che ha ricordato l'opera di Pio XII) e il ministro Taviani. Per tutta la giornata le 336 tombe di granito sono state visitate da migliaia di persone, che le hanno coperte di fiori. Un pellegrinaggio popolare da piazza Venezia a Porta S. Paolo, luogo dei combattimenti dell'8 settembre, ha chiuso le celebrazioni. Lamberto Fumo | a a Taviani, da sinistra, Zelioli Lanzini, il presidente Saragat, la on. Rodaro ed il Rabbino capo di Roma alia cerimonia delle Fosse Ardeatine