"Pensammo subito che era stata Claire ad uccidere e sfregiare nostro nipote,,

"Pensammo subito che era stata Claire ad uccidere e sfregiare nostro nipote,, I familiari di Farouk si scagliano contro l'imputata "Pensammo subito che era stata Claire ad uccidere e sfregiare nostro nipote,, Seif Courbagi, zio della vittima, ha rivolto pesanti accuse alla donna - Fra l'altro ha detto: «Mio nipote era stanco dell'amante e delle sue persecuzioni » - « Il giorno che fu ucciso mi disse nel suo studio: "Se mi telefonano da Losanna rispondi che sono partito"» Farouk confidò al cugino : « Non ho alcuna intenzione di sposare quella donna soprattutto ora che voglio bene a Patrizia De Blanc » (Nostro servizio particolare) Roma, 22 marzo. « Appena sapemmo che Farouk era stato assassinato e sfregiato, io e mia moglie pensammo subito che l'avesse ucciso Claire. Da tempo mio nipote era stanco di lei e delle sue persecuzioni amorose. Se fosse partito per il Congo nel giórno che aveva stabilito, senza rinviare il viaggio, oggi sarebbe vivo ». Questa è stata l'afférmazione .più amara e drammatica fatta durante la deposizione in Assise dal signor Seif Courbagi, fratello del padre di Farouk Mohamed Courbagi, abbattuto con quattro colpi di pistola e sfigurato con il vetriolo nel suo ufficio di via Lazio 9 il 18 gennaio 196!,. Il processo nel quale Claire Ghobrial' e suo marito Youssef Bebawi sono accusati di concorso in omicidio premeditato doppiamente aggravato è giunto alla trentaduesima udienza; in settimana dovrebbe veder conclusa l'istruttoria dibattimentale. Presidente — Lei era al corrente della relazione fra suo nipote e Claire Ghobrial? Seif — Afe ne parlò Farouk nel settembre del 1962. La Ghobrial era nel Sudan insieme con il marito; mandava a Farouk una lettera al giorno; mio nipote era molto nervoso. Un giorno gli chiesi da che cosa fosse angustiato; mi parlò della Ghobrial; aggiunse che Clairo voleva avvelenarsi perché un certo Maudou Fargali aveva scritto al marito rivelandole l'adulterio. Presidente — Come si svi luppò l'amore di suo nipote per l'imputata? Seif — Non accennò mai al matrimonio, nemmeno quando la donna fu ripudiata dal ma rito. Tuttavia in principio era seriamente innamorato. Presidente — Con la Ghobrial parlò mai della relazione? Seif — Una sola volta le iiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiii dmited dissi: « Lei Ita tre figli e un marito: è meglio che tronchi il suo legame con mio nipote ». L'altra cambiò discorso e ribattè: « Non vado d'accordo con Youssef ». Presidente — Suo nipote ricevette mai minacce da Youssef Bebawi? Seif — Ufi parlò solo di una lettera giuntagli da Kartoum nel febbraio 1963. Bebawi gli parlava della relazione e gli comunicava che, avendo ripudiato la moglie, ora Claire era a sua disposizione. Presidente — In che consisteva la persecuzione amorosa, della quale suo nipote si riteneva oggetto? Seif — Nell'ultimo periodo la Ghobrial telefonava continuamente a Farouk ma si inquietava e i discorsi fra i due si facevano concitati. Il 18 gen naio 1964, giorno del delitto, trovandomi verso mezzogiorno nell'ufficio di Farouk, mio ni potè mi disse, udendo suonare il telefono: «Zio, se mi chiamano da Losanna, rispondi che sono partito per Milano ». Presidente — Come seppe che suo nipote era stato ucciso? Seif — Il 19 gennaio 1961, era domenica. Telefonai a Farouk nella sua casa di via Francesco Savastano. Al mot- fino la cameriera mi rispose che aveva ordine di non svegliarlo. Alle 16,30 m'informò che quella notte non aveva dormito a casa. Presidente — Voi familiari come vi regolaste? Seif — Chiamai t'arc/ii/efto Roberto Jfisitano; questo telefonò alla signora Patrizia De Blanc, con la quale mio nipote usciva spesso negli ultimi tempi. La signora rispose: < Ieri sera dovevamo andare insieme ad una festa, ma Farouk, col quale avevo appuntamento, non è venuto a prendermi ». Decidemmo di ricorrere alla polizia. Presidente — Il lunedì provò a ritelefonare a suo nipote? Seif — Lo chiamai in ufficio a via Lazio; non ottenni risposta. Prima di tornare in Questura, io e Misitano passando per via Lazio, notammo che l'automobile di Farouk era ferma sotto l'ufficio. Salimmo. Ci venne incontro la segretaria che ci disse piangendo: « Il signore e. stato ucciso ». Presidente — Quale fu la sua prima reazione? Seif — Presi it telefono e chiamai la Ghobrial a Losanna. Sospettai subito che quella donna dovesse entrare in qualche modo nel delitto. Della stessa opinione fu mia moglie. Poi intervenne la polizia, con la « Squadra Mobile ». la Sezione omicidi e la Scientifica. Presidente — Suo nipote aveva rapporti con molte donne? Seif — SI, ne conosceva molte. Doveva partire per il Congo'il 17 gennaio, se non avnsse rimandato il viaggio, sarebbe vivo. Avv. Vassalli (difesa di Bebawi) — Ricorda qualche incidente fra suo nipote e la Ghobrial? Seif — Nel luglio 1963, a Londra. Durante una lite, gli ruppe gli occhiali. Avv. Vassalli — Sa dove suo nipote custodiva le lettere della Ghobrial? Seif — In una specie di scatola di cartone con la scritta « personal », depositata in un armadio del suo studio in via Lazio. Ghobrial (chiedendo la parola) — Questo non è vero. Farouk non portava mal in ufficio le mie lettere. Le riponeva sotto le sue camicie in camera da letto. E' anche falso che io abbia parlato della mia relazione con il teste. Seif — Non rammento se fu nel 1962 o nel '63. Mi sembra che il discorso fu fatto alla presenza di Farouk, mentre uscivamo dal suo ufficio. Ghobrial (eccitata) — E' falso! Al principio dell'udienza l'avvocato Giuliano Vassalli ha chiesto al presidente dell'Assise di poter rivolgere alla Ghobrial qualche domanda. Avv. Vassalli — E' vero quanto ha detto nella sua deposizione Mounir Courbagi, zio della vittima, sulle lettere e i telegrammi che l'imputata mo strava all'amante per ingelo sirlo? Ghobrial — Forse si tratta della corrispondenza fra me e il signor Fargali, che mi scriveva o mt telefonava a Losanna da Milano o da Parigi anche alle tre del mattino per una scherzosa bizzarria che mi procurò litigi con mio marito. veJtdzpsemMdfsmne e Farouk lo sapeva e non fu mai geloso di Fargali. Avv. Vassalli - fi 8 marzo 196!,, alla vigilia dell'ultima udienza del processo di estradizione ad Atene, l'imputata prese accordi con l'avvocato Stamatlou sulla linea di difesa da tenere? Ghobrial — Non c'era prò prio nulla da accordare. Do- vevo solo dire che desideravo essere giudicata in Italia. Avv. Vassalli — Suo suocero Jacoub Bebawi venne a visitarla in carcere? Ghobrial — Sì, verso la fine di febbraio. Durante il giudi zio per l'estradizione urlò in piena udienza al figlio: « Accusala, accusala! ». Sapeva che ero sola e senza difensori. Notizie sulla relazione cui minata nel dramma ha dato Mohamed Meyassar, cugino della vittima. Anch'egli ha riferito che in principio Farouk sembrava ossessionato dall'amore per Claire, senza la quale non gli riusciva di aver pace, né di divertirsi in alcun luogo. Poi la fiamma si attenuò e nell'ottobre 1963 Farouk disse: <Non ho alcuna intenzione di sposare quella donna, soprattutto adesso che voglio bene a Patrizia De Blanc ». Il Presidente ha cliiesto se Farouk parlò mai di sposare la Ghobrial. Il teste ha risposto: «Una volta sola». Altra domanda del Presidente: «Suo cugino aveva paura della donna? ». E Meyassar: « Paura proprio no; ma si preoccupava del temperamento nervoso e impulsivo dell'amante». Ha aggiunto che Farouk, in fatto di donne, aveva umori volubili; si infiammava improvvisamente; poco tempo dopo le sue passioni s'incenerivano. TI processo continuerà domani. Arnaldo Geraldini upsanDv Angela Freddi, che era legata da amicizia all'egiziano assassinato. E' stata convocata come teste al processo Bebawi per deporre su di una animata conversazione telefonica tra l'imputata Claire Bebawi e l'ucciso (Tel.;