«Fidelio» di Beethoven stasera a Torino
«Fidelio» di Beethoven stasera a Torino È l'unica opera lirica del musicista tedesco «Fidelio» di Beethoven stasera a Torino Il soggetto del melodramma, ambientalo in Spagna: protagonisti la virtuosa Leonora e lo sfortunato Florestano, contro il perfido governatore Pizarro Fidelio, l'unica opera lirica di Beethoven, andrà in scena questa sera al Teatro Nuovo, per la stagione torinese dell'Ente Regio, in una edizione tedesca diretta da Efrem Kurtz. Innanzi tutto, perché l'opera è intitolata Fidciio anziché Leonora? Beethoven avrebbe forse preferito serbare il titolo della commedia onde il libretto era stato tratto; era anche il nome della sua cara amica Breuning. Ma la direzione del teatro An der Wien volle mettere in evidenza il falso nome della protagonista, spe- e a . o o o o , i culando così sul travestimento per un più forte richiamo dell'attenzione del pubblico. Non ultimo della lunga serie dei drammi borghesi e larmoyants, onde la letteratura francese fu ricca nel Settecento, Léonore ou l'amour coniugai, azione storica spagnuola in due atti, fu scritta dal commediografo Bouilly per il compositore e cantante Pierre Gaveaux, nel 1798. Il librettista narrò che l'argomento gli era stato suggerito « dall'atto sublime di eroismo e di devozio ne di una dama della Turenna, della quale egli aveva secondato l'ardimento». Da ciò il carattere storico del libretto. Ma occorreva non fare dirette allusioni all'episodio realmente avvenuto, e perciò la scena fu trasferita in Ispagna. Semplicissima è la storia della virtuosa Leonora, dello sfortunato Florestano, del perfido Pizarro. Per aver denunciato al ministro Don Ferrando i delitti di Pizarro, Florestano è stato ingiustamente accusato da Pizarro e rinchiu so in una prigione della quale Pizarro stesso si è fatto nominare governatore. Ansiosa per la sorte del suo sposo, Leonora si presenta in vesti mascoline, e col nome di Fidelio. al custode del carcere. Rocco. Ammessa al servizio, ella conquista la fiducia del carceriere. E senza che lo voglia, anzi, non senza un concepibile suo imbarazzo. Leonora innamora di sé Mantellina, la figliuola di Rocco. Don Fernando annuncia prossima una sua visita alle prigioni. Pizarro, che quotidianamente ha fatto ridurre i viveri a Florestano, teme che la sua nequizia sia scoperta; e decide di soppri- . tedegca mere il prigioniero; poiché Rocco rifiuta di ucciderlo, provvederà egli stesso. Il carceriere è incaricato di scavare una fossa nella prigione, Fidelio è costretto ad aiutarlo. La sposa può finalmente accertarsi che Florestano è ancora vivo. Rocco e Fidelio preparano la tomba. Impaziente di vendetta, sopraggiunge Pizarro; ma fra lui, armato di pugnale, e Florestano interviene Leonora, che si rivela, e facendo del suo corpo scudo al marito, punta minacciosamente una pistola sul truce governatore. Proprio in quell'istan te squilla la tromba, che annuncia l'arrivo del ministro La perfidia di Pizarro è sco perta. Florestano viene liberato; al suo posto starà invece Pizarro. Trionfa l'eroico amo re della sposa fedele. II testo originale del Bouilly fu rimaneggiato dal direttore dell'An der Wien, Sonnleithner. Abbozzata nel 1803, la partitura fu compiuta nell'estate del 1805. E il 20 novembre, men tre Vienna era occupata dalle truppe francesi e i cittadini scarseggiavano nei teatri, av venne la prima rappresentazio ne. L'opera non ebbe alcun fa vore. Riveduta e corretta, riapparve nel 1806; ma neppure stavolta ottenne successo; disparve dopo sei repliche. Al principio del 1814, poi, alcuni artisti del teatro della Porta di Carinzia, ammiratori di Beethoven, gli chiesero il permesso di rappresentare, sia pure per una sera, l'opera, sperandone un vantaggio finanziario, Il compositore acconsentì, riservandosi di ritoccare ancora una volta parole e musica. Beethoven si accinse così vo lontariamente al rifacimento. L'altro, quello del 1806, era stato da lui accettato come luna amichevole imposizione. La terza versione, in due atti, rappresentata a Vienna jnel 1814, si diffuse rapidamente in tutte le città germaniche, ed ancor oggi fa parte dell'ordinario repertorio di tutti i teatri delle nazioni di lingua pceG
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