Nuova inchiesta della polizia sui quattro assalti di Torino

Nuova inchiesta della polizia sui quattro assalti di Torino Nuova inchiesta della polizia sui quattro assalti di Torino I banditi negano le rapine al "Credito" di piazza Rivoli e corso Regina e quelle di via di Bernezzo e via Cherubini - Si cercano in Piemonte altri complici della " gang " Il dirigente della « Mobile »'ddi Torino, dott. Maugeri, è rientrato in sede dopo aver partecipato, a Milano, alla conclusione della brillante operazione che ha portato alla cattura dei rapinatori delle banche. L'arresto e la confessione del Tonella, del Magagnin e del Brentan non ha tuttavia chiarito completamente il mistero che circonda la lunga serie di assalti ad agenzie di credito e ad uffici postali, soprattutto a Torino. Franco Tonella ha ammesso, fin dal primo interrogatorio, la responsabilità della sua banda nel saccheggio della « Commerciale », di via Rossini, il 18 novembre scorso. Ma tanto lui quanto i complici negano di essere gli autori degli altri clamorosi «colpi»: quelli del 22 gennaio del 1964 ai danni del < Credito Italia no» di piazza Rivoli, del 25 marzo nella liliale di corso Re gina Margherita dello stesso istituto, del 26 giugno nella agenzia di via Di Bernezzo del < San Paolo », del 18 settembre nell'ufficio postale di via Che rubini. Se i tre banditi hanno tilt to l'interesse di dichiararsi estranei alla rapina di piazza Rivoli — perché il ferimento della giovane impiegata Gio vanna Frecchio aggraverebbe notevolmente la loro condanna —, non ti «piata 11 Umore pat di ammettere gli altri tre «col- pi» dopo essersi confessati autori di una dozzina di imprese analoghe, quasi vantandosene. Non resta che un'Ipotesi: le quattro rapine sono state organizzate da un'altra banda, che agiva con la medesima tecnica e forse « copiava » i sistemi del Tonella, Magagnin e Brentan, per mettere la polizia su una falsa pista. Che esista un'altra gar.g specializzata nell'assalto alle banche, è molto probabile, lo dice la stessa polizia di Milano. Il dott. Maugeri e I suoi collaboratori proseguono quindi le indagini, pur non nascondendosi le difficoltà che li attendono nel riepilogare e vagliare le rapine di cui non sarebbero responsabili i tre arrestati. Ieri il dirigente della «Mobile» ci ha fornito altri particolari sulle figure e sull'astuzia della banda, che doveva contare su qualche elemento « di riserva » se si deve credere al Brentan. il quale ha confessato di essersi rifiutato — forse per paura, essendo alle prime armi nel carni della fleliiuuienza — di partecipare a quattro rapine. Fino all'anno scorso. I tra compaesani avevano fissato il loro domi /•Ilio a Milano di dove partivano per i fulminei attacchi alle banche lombarde, emilia tne o Usuri. Poi si erano tra¬ sferiti ad Alassio, di qui a Sanremo per rifugiarsi Infine a Torino. Sembra che quest'ultima scelta sia opera dell'amante del Tonella. Le piaceva la nostra città, il capobanda non osò ribellarsi. Che la loro organizzazione fosse diventata quasi perfetta lo dimostra un altro particolare emerso dagli interrogato ri. Prima di assaltare le banche delle grandi città, uno del tre andava alla stazione per controllare la partenza dei treni. Sceglieva un convoglio che lasciasse la città circa mezz'ora dopo il momento fissato per il «colpo», per non correre il rischio che la macchi na adoperata per la rapina venisse Intercettata da qual che posto di blocco. Abbando navano quasi subito l'automobile, raggiungevano alla che tichella la stazione e si allon tanavano come pacifici viaggiatori. Nell'alloggio del Tonella la polizia ha trovato anche un palo di manette di tipo ama ricano Ha spiegato che le por tava sempre in tasca, duran te le rapine, per immobilizza re uno degli impiegati, qualora gli agenti fossero piombati sul posto prima che potessero scappare L'impiegato, preso In ustascio avrebbe imppdlto alla polizia di aprire il fuoco sul banditi, agevolandone la fuga.