Il dissesto della Sfi può essere sistemato

Il dissesto della Sfi può essere sistemato Una proposta dei liquidatori Il dissesto della Sfi può essere sistemato I creditori invitati a trasformarsi in azionisti della Società finanziaria italiana (Nostro servizio particolare) Roma, 18 marzo. Forse siamo alla vigilia di una sistemazione del clamoroso dissesto della S/t fSocietà Finanziaria Italiana). I tre commissari liquidatori (avv. Enzo Storoni, comm. Ferdinando Tesi e prof. Tancredi Bianchi) hanno proposto ai creditori — in tttta lettera di cui l'Agenzia Economica Finanziaria pubblica oggi ampi stralci — di convertire i loro crediti in titoli azionari di nuova emissione. Qualora i qttattro quinti della massa creditoria aderissero alla proposta, i commissari liquidatori ritengono possibile evitare la liquidazione coatta amministrativa ed avviare la sistemazione della società, attraverso un concordato con i creditori. A questi ultimi viene perciò proposto di trasformarsi in azionisti della Sfi, in base ad una percentuale eguale per tutti dei rispettivi crediti che verrà fissata in base a quello che sarà rilevato il capitale nominale più conveniente. A quanti non intendessero diventare azionisti, un gruppo di creditori, disposto a costituirsi in consorzio, offrirebbe di rilevare in contanti i rispettivi crediti € ad una percentuale ancora da stabilirsi ma che si presume avvicinarsi al 20 per cento >. Tale proposta di concordato viene però subordinata dal costituendo consorzio all'accertamento dell'onere finanziario. Se la massa creditoria disposta a convertire il proprio credito in azioni, che oggi si aggira sui due Quinti, potrà salire ai quattro quinti, l'operazione viene ritenuta fattibile; in caso contrario, non vi sarebbe altra alternativa che <la liquidazione coatta amministrativa sino ad esaurimento >. Nella lettera ai creditori i commissari liquidatori sembrano però convinti che il loro invito sarà accolto dalla maggioranza ritenuta necessaria per il salvataggio della Sfi. Essi suggeriscono infatti, nell'interesse degli stessi creditori, di addivenire al più presto alla nomina di una amministrazione ordinaria, ar. ba.

Persone citate: Enzo Storoni, Tancredi Bianchi

Luoghi citati: Roma