Febbrile caccia all'assassino di Alessandria Madre e figlio sono stati uccisi per vendetta? di Luciano Curino

Febbrile caccia all'assassino di Alessandria Madre e figlio sono stati uccisi per vendetta? La gente ha paura, nei cascinali isolali sulle colline Febbrile caccia all'assassino di Alessandria Madre e figlio sono stati uccisi per vendetta? Le vittime non avevano nemici ma qualche anno fa litigarono con un loro garzone, che poi andò nella Legione Straniera - Altra ipotesi: forse si tratta di un ladro sorpreso a rubare - Non ancora trovata l'arma - Ricostruito il delitto attraverso l'autopsia: l'agricoltore De Giorgis venne colpito da una rivoltellata esplosa dall'aia e che trapassò i vetri; la donna fu soppressa con un corpo contundente (Dal nostro inviato speciale) San Salvatore, 17 marzo. L'autopsia ha rivelato che Mario De Giorgis è stato ucciso con una rivoltellata sparata dall'aia, attraverso il vetro della finestra. Poi l'assassino è entrato nella cucina, ha massacrato la vecchia madre Irene, sfondandole il capo forse con la canna di un fucile da caccia, e ha ancora colpito con xI calcio della doppietta il figlio, che agonizzava sul pavimento con la testa trapassata dal proiettile. Un carabiniere, commentando oggi il delitto della cascina Noceto, ci ha detto: « Quello che ha fatto questo lavoro è una belva ». E' stato il prof. Griva di Torino che ha eseguito l'autopsia: nel portico dove si tengono gli attrezzi di lavoro, sotto il fienile. Sull'aia razzolavano le galline, muggivano le bestie nella stalla. Era un livido pomeriggio e le colline erano sfumate nella, foschia. Pompieri venuti da Alessandria prosciugavano un pozzo per cercarvi l'arma del delitto. Niente. L'arma non è stata trovata nemmeno dai carabinieri che hanno perlustrato i campi attorno al « Noceto ». Fino a sera .sono rimasti alla cascina il Sostituto Procuratore dott. Parola, il maggiore Viola, il cap. Bernardi e i marescialli Gallo c Scola. Ma non hanno trovato elementi per affermare con certezza se il delitto è avvenuto per rapina o per vendetta. Nelle camere da letto, i cassetti sono buttati all'aria e nella casa non si è trovato denaro. Si pensa a una rapina. Ma poi si scopre che un paio di cassetti non sono stati aperti e in uno di questi vi sono gli ori — un anellino, una catenella e un paio di orecchini — della moglie di Mario De Giorgis, che è morta tre anni fa. E' stato invece trovato il testamento delle vittime. Un rapinatore sarebbe andato fino in fondo, non avrebbe trascurato questi cassetti. E difficilmente un rapinatore avrebbe infierito sulle sue vittime con così cieca furia. Al « Noceto » vi è stata un'esplosione di ferocia. La vecchia Irene ha avuto il capo e il volto maciullati da una tempesta di colpi; il figlio, nei sussulti della morte, ha ricevuto una mazzata che gli ha sfondato il cranio. Si pensa che un rapinatore non arriva a tanto, ma un uomo con un odio profondo si. Poi, dopo il delitto, ruba oppure tenta di sviare l. indagini con la messa ,„ prevn (lgl fultO. Un delitto per vendetta, dunque? Ma nemmeno su questa pista si fa molta strada. Si interrogano i parenti, la gente del paese. Nessuno dice male dei De Giorgis, tutti affermano che non avevano nemici. Alla fine, un cugino, Giuseppe D" Giorgis, si ricorda: « Sì, il Mario ha avuto parole qualche anno fa, cinque o sei anni fa, con un suo garzone ». Aggiunge che era un giovane bracciante siciliano con nessuna voglia di lavorare e il padrone lo aveva mandato via. C'erano state allora « delle parole », che qui significa lite. « E questo garzone, dov'è adesso? ». «Non si sa. E' andato nella Legione Straniera». Nel passato di Mario De Giorgis non si trovano altri nemici, né rancori né invidie. Era un uomo di 1,5 anni che si ammazzava di lavoro, la sera non usciva. La figlia Rita di 16 anni è in collegio a Nizza Monferrato, andava a trovarla ogni domenica con la sua « 600 », era l'unica occasione per Mario De Giorgis di uscire dal <t Noceto». Quest'anno aveva fatto 70 quintali di gra no e poca uva per la tempe sta. Aveva soldi in due banche ma non si sa quanto. I carabinieri controlleranno do mani se aveva fatto recentemente prelievi e se la scorsa settimana aveva in casa una forte somma. Intanto, domandano ai parenti: «Teneva di solito molto denaro in casa? ». Loro rispondono: « Come tutti noi: dieci, ventimila lire». Il De Giorgis viveva solo con la madre Irene. Una donna che lavorava ancora la. campagna e die usciva dal « Noceto » una volta sola all'anno, ai Santi, per andare al cimitero. La sera lei e il figlio stavano nella cucina sprangata dall'interno, illuminata da una lampadina di poche candele. Si volevano bene, ma non avevano nienre da dirsi e tacevano. Sabato sera sono stati ammazzati in questa cucina. Si è accertato che c sabato il giorno del delitto. Quel pomeriggio il figlio è stato visto lavorare in un campo; la domenica egli non è andato a trovare la figlia a. Nizza. E su un tavolo della cucina ci sono ancora le tagliatelle fatte in casa: le dotine di qui preparano il sabato sera le tagliatelle per il pranzo della domenica. Si è detto che il figlio è stato ucciso con una rivoltellata. Nel vetro della finestra della cucina vi è, nella parte bassa, il foro netto di un proiettile. L'autopsia accerta che la pallottola ha colpito l'uomo ni vertice della nuca ed è uscita sotto l'orecchio sinistro. Il maresciallo Gallo trova il proiettile, calibro 7,65, nella crepa di una mattonella del pavimento della cucina. Il De Giorgis è stato colpito in un modo insolito — alla sommità del capo — ma spiegabile. Sabato sera egli è in cucina: ha ancora gli zoccoli per il lavoro dei campi e indossa la giacca di fustagno. La madre prepara le tagliatelle. Egli sente il cane abbaiare, capisce die. c'è qualcuno nell'aia: oppure si sente chiamare. Va alla finestra si china per scrutare fuori. Così, ha il capo all'altezza del la pistola dell'assassino che, oltre il vetro, spara. Secondo un'ipotesi dei carabinieri, il De Giorgis avrebbe sospettato che sull'aia c'era un ladro — o un nemico — ed è andato alla finestra dopo aver preso il fucile da caccia dalla custodia. La custodia è stata trovata appesa al chiodo della parete, ma vuota: la doppietta è stata portata via dall'assassino. La stalla dei De Giorgis è sempre aperta e comunica con la cucina con una porta che viene chiusa soltanto prima di andare a dormire. L'uccisore conosceva questo particolare, perché subito dopo avere sparato corre alla stalla, piomba in cucina. Mario De Giorgis è steso sul pavimento. La vecchia Irene è terrorizzata, non capisce, piange, cerca di scappare. L'assassino, forse con un bastone oppure con il fucile da caccia colpisce la donna finché cade e infierisce con ferocia. Colpisce anche il figlio. Sale alle stanze di sopra, rovescia cassetti, ruba. Scappa nel buio di queste colline, non si sa in che direzione. A valle, a poco più di cento metri dal < Noceto », vi è un'altra cascina e vi abitano cugini delle vìttime, anclie loro si chiamano De Giorgis Non hanno sentito il cane latrare, né il colpo di pistola e le urla della vecchia Irene. Al tre cascine si vedono qua e là sul dosso delle colline, ma nessuno ha sentito, sabato sera, 10 grida e i rumori del delitto. Qui, la sera, la gente sta in casa, dove non è facile sentire quello che accade fuori 11 buio della campagna e il grande silenzio sgomentano, mettono un vago timore. In casa, invece, nelle cucine calde e con la madre che prepara le tagliatelle, ci si sentiva sicuri e protetti. Ma da due giorni, in queste cascine ìso late sulle colline, molti hanno paura. Luciano Curino i a i Il foro del colpo di pistola nella finestra della cucina Le due vittime di S. Salvatore Monferrato: Irene Torre di 77 anni, ed il figlio Mario De Giorgis di 45 anni

Luoghi citati: Alessandria, Nizza, Nizza Monferrato, Noceto, San Salvatore, Torino