Dura condanna alla Camera svizzera contro i movimenti anti-italiani

Dura condanna alla Camera svizzera contro i movimenti anti-italiani Iniziato il dibattito sull'accordo per i nostri immigrati Dura condanna alla Camera svizzera contro i movimenti anti-italiani Il presidente annuncia che i deputati hanno ricevuto lettere minatorie e proclama: «Tengo a precisare che il Parlamento non è disposto ad accettare ricatti» - Vari oratori esaltano il contributo degli italiani all'economia elvetica - Data per certa l'approvazione dell'accordo nonostante l'opposizione di una quarantina di parlamentari (Dal nostro corrispondente) Berna, 16 marzo. La Camera svizzera ha iniziato oggi il dibattito sull'accordo di emigrazione italo-elvetico. L'atmosfera della discussione, che proseguirà domani, è apparsa serena e un folto pubblico seguiva dalla tribuna 1 diversi interventi. Nessun estremista ha turbato il normale svolgimento della seduta. Prima di aprire il dibattito, il presidente della Camer.., on. Kurmann, ha detto che in queste ultime settimane sono giunte al Parlamento numero se lettere di protesta contro la convenzione per i lavoratori italiani. « Non è mia intenzione — ha aggiunto — commentare questi messaggi. Però tengo a precisare che il Parlamento non è minimamente disposto ad accettare delle ingerenze nella sua attività. Un particolare biasimo va rivolto al cosiddetto movimento per la salvaguardia degli interessi nazionali di Winterthur, che in un telegramma inviato a Berna ha proferito minacce più o meno larvate ai membri della Camera ». Per primo ha parlato il presidente della commissione per gli affari esteri della Camera, on. Furgler (cristiano-sociale); dopo essersi soffermato sulle varie fasi delle trattative itaio-elvetiche per l'elaborazione dell'accordo, l'oratore ha detto: «Alla fine dello scorso anno si è manifestata tra la popolazione una chiara inquietudine per il contìnuo aumento degli operai provenienti dall'esteri). Per tale motivo la commissione da me iiresieduta ha. subordinato l'approvazione dell'accordo all'applicazione di severe misure restrittive circa l'ingresso dei lavoratori stranieri ». Ora che tali misure sono state adottate, ha detto Furgler, non c'è più motivo per rinviare la ratifica della convenzione. < A questo punto — ha proseguito l'oratore — tengo a ringraziare tutti i lavoratori stranieri, e in particolar modo gli italiani, per il contributo che con il loro lavoro hanno dato allo sviluppo dell'economia svizzera. Per quanto riguarda l'accordo in se stesso, va osservato che i negoziatori si sono ispirati ai principii della organizzazione per lo sviluppo economico. Tra i diversi miglioramenti vanno citati quelli -a favore della categoria degli stagionali, circa 220 mila, che dopo 1,5 mesi di permanenza in territorio elvetico acquisteranno automaticamente la qualifica di permanenti ». Circa l'articolo 13 della convenzione che facilita il ricongiungimento delle famiglie, l'on. Furgler ha detto che da varie parti si è cercato di drammatizzarne la portata affermando che l'arrivo dei congiunti avrebbe ulteriormente aggravato la mancanza di alloggi. Secondo l'oratore non più di ventimila persone approfitteranno delle nuove agevolazioni per unirsi al capofamiglia: « E' dunque assurdo affermare che l'applicazione di tale articolo possa risolversi in una catastrofe per la Svizzera. D'altra parte il timore d'un eventuale incremento della popolazione straniera non deve indurci ad ignorare i diritti elementari degli operai esteri, consistenti appunto nel ricongiungimento delle loro famiglie ». Concludendo, l'on. Furgler ha invitato la Camera ad approvare senza esitazioni la convenzione con l'Italia. Il relatore di lingua francese, il liberale Deonna (Ginevra) ha fatto considerazioni analoghe, criticando aspramente i movimenti xenofobi della Svizzera tedesca: « Talvolta si ha l'impressione che certe persone si siano discostate dal tradizionale senso civico che caratterizza gli svizzeri; altrimenti non sarebbe possibile capire certe reazioni Fortunatamente si tratta di una minoranza ». Dopo avere elogiato il comportamento e l'operosità dei lavoratori italiani, che come si sa sono oltre cinquecentomila il relatore ha detto cho la Confederazione Elvetica, per ve nire a capo delle attuali difficoltà, dovrebbe intensificare l'assimilazione degli operai stranieri e procedere in pari tempo ad una vasta riforma delle sue strutture. Terminata l'esposizione dell'on. Deonna. il presidente della Camera ha annunciato che ben quarantadue deputati su duecento hanno chiesto di intervenire nel dibattito. Sono quasi tutti gli avversari della convenzione. Particolarmente violento s'è mostrato il radicale Baerchtold, di Sciaff-usa, che vede nella presenza dei lavoratori stranieri una « continua minaccia» per la Svìzzera. Egli ha tra l'altro lamentato che in questi ultimi anni è fortemente aumentato il numero delle nascite di bambini italiani, e perciò di fede cattolica. L'agrario Bienz sì è pure schierato contro l'accordo considerando prematura la sua applicazione. Egli ha detto che occorrerebbe piuttosto atten¬ deanhachriWpotolaporeSchnlatobemtrveracepqdcnos dere l'esito delle attuali misure anticongiunturali. I socialisti Vetsch e Schutz hanno pure criticato l'accordo chiedendo al Parlamento il rinvio del dibattito. L'agrario Weber ha precisato che il gruppo parlamentare del suo partito nutre scarse simpatie per la convenzione italo-elvetica, poiché essa favorisce l'ulteriore aumento degli italiani in Svizzera. Inoltre ha affermato che la presenza di tanti stranieri rischia di pregiudicare la difesa nazionale del territorio elvetico. Infine l'on. Weber ha detto che l'accordo di emigrazione è in palese contrasto con gli scopi delle diverse misure anticongiunturali. Va ricordato che, ad eccezione del gruppo agrario, i principali partiti politici, come quello radicale e quello socialdemocratico, si sono pronunciati a favore della convenzione di emigrazione. Perciò, nonostante qualche presa di posizione personale, si continua a dare per scontata la ratifica dell'accordo. Il dibattito proseguirà domani. Luigi Fascetti

Persone citate: Deonna, Luigi Fascetti, Schutz, Weber

Luoghi citati: Berna, Confederazione Elvetica, Ginevra, Italia, Svizzera