Tutte assolte le 14 infermiere naziste La folla applaude, fiori alle imputate

Tutte assolte le 14 infermiere naziste La folla applaude, fiori alle imputate Uccisero centinaia di malati di mente Tutte assolte le 14 infermiere naziste La folla applaude, fiori alle imputate La sentenza al processo di Monaco afferma che le accusate parteciparono agli eccidi, ma per ordini superiori - «Queste donne — dichiara il Presidente — erano dei "robot" che agivano automaticamente, senza rendersi conto delle conseguenze penali dei loro atti » (Dal nostro corrispondente) Bonn, 12 marzo. Il « processo dell'eutanasia » di Monaco di Baviera è terminato oggi con l'assoluzione delle quattordici imputate, ex infermiere del sanatorio di Obrnwalde nel Brandeburgo, dove furono uccisi, tra il 101)2 e il 101,5, oltre ottomila « minorati». Le imputate, secondo il capo d'accusa, si erano rese responsabili — iniettando il veleno ai pazienti — della morte di duecentocinquanta persone. La Corte non è riuscita a raccogliere una sufficiente documentazione contro le donile e le ha assolte per insufficienza di prove. Il verdetto è stato accolto favorevolmente dal pubblico, numerosissimo. Ci sono stati battimani, qualcuno ha portato mazzi di fiori alle donne, ritornate in libertà. Non è dunque del tutto esatto quel che ha detto il presidente della Corte, affermando che la sentenza ha lasciato insoddisfatti un pò tutti. Non si poteva fare a meno, ha dichiarato il magistrato, di istruire il processo, perche il materiale a carico delle « sorelle della morte » formava una valanga sul tavolo del magistrato; ina non si è potuto condannarle, ha spiegato, perche la fondatezza di quel materiale di accusa non era dimostrabile che in parte. L'ioperazione eutanasia» era sconosciuta a gran parte della popolazione tedesca; ma il significato e la portata di quella pianificazione della morte potevano restare sconosciuti a citi materialmente contribuì a metterla in pratica? E' il caso delle quattordici imputate, oggi ritornate cittadine normali, quattordici donne come tutte le altre. Il presidente della Corte ha detto, leggendo la spiegazione del verdetto, che esse hanno senza dubbio partecipato di persona alle uccisioni, ma non per loro personale iniziativa, bensì per ordine dei primari di quella casa di cura. Le donne sono state considerate dal tribunale come « assistenti » e non come « complici ». Per essere giudicate colpe voli, ha proseguito il giudice, avrebbero dovuto riconoscere allora la gravità delle loro azioni. Non si può sostenere, ha detto il magistrato, che esse abbiano avuto o hanno * un cervello di gallina ». ma evidentemente non si erano rese conto delle conseguenze penali dei loro atti. Qualcuna era andata a chiedere spiegazione ai sacerdoti — ha proseguito il presidente della Corte — senza però ricevere chiarimenti convincenti. Erano tenute « fuori dal mondo », incapsulate nel loro ospedale. Dall'esterno non arrivavano echi di proteste, o voci o congetture sulla portata dell'ioperazione eutanasia ». in pratica, erano « del robot che agivano quasi automaticamente ». Se la sentenza non soddisfa nessuno, questo^ fatto deve essere ascritto alla vigente legislazione in materia di crimini nazisti: è compito dei deputati e dei partiti politici — ha concluso il presidente della Corte — eliminare le ragioni e le cause delle lacune oggi esistenti in materia di norme che regolano il processo per crimini nazisti. t. s. La più anziana delle quattordici infermiere assolte a Monaco di Baviera (Tel. A.P.)

Luoghi citati: Bonn, Brandeburgo, Monaco, Monaco Di Baviera