L'esame dei miracoli per far beato "quei povero diavolo,, di Don Orione di Antonio Antonucci

L'esame dei miracoli per far beato "quei povero diavolo,, di Don Orione DA OGGI A DOMENICA GRAMPI ONORANZE A TORTONA L'esame dei miracoli per far beato "quei povero diavolo,, di Don Orione Così soleva umilmente chiamarsi il prete di Tortona che Pio XII proclamò grande apostolo della carità - Un collegio di medici incaricati di giudicare se le guarigioni a lui attribuite «non sono umanamente spiegabili» (Dal nostro inviato speciale) Tortona, 11 marzo. Domani venerdì, sabato e domenica, ex-allievi di Don Luigi Orione, amici suoi ed ammiratori, in occasione del 25" anniversario della sua morte', ne onoreranno la memoria con particolari cerimonie, delle quali ecco il programma: venerdì ore 8, Messa di mona. Carlo Angeleri, vescovo ausiliario; sabato ore 16,, Messa di mona. Angelo Zambardieri, vescovo di Guastalla; domenica ore 18, Messa di mons. Bronislao Dabowski, ausiliario del cardinale polacco Wiszynski. Poiché, contemporaneamente, è in atto un processo dì eatificazione di Don Orione, i è creduto che queste cerimonie facessero parte del proesso stesso, tanto più che ieri ra avvenuta la riesumazlone della sua salma. Tra i due atti non c'è invece nessuna elazione, e ci pregano di preisarlo. La guida che mi acompagna nella cripta del Sanuario della Madonna della Guardia m'invita a leggere una critta che spicca sul fondo di un recìnto in legno, ornato di drappi rossi, e che dice: « Qui sarà deposta la salma di Don Orione nei giorni 12, 3 e 11, ». Deposta non esposta. La differenza è sostanziale. L'esposizione sarebbe un chia- o invito a venerarla, prima ancora della fine del processo, d avrebbe quasi l'aria di voer forzare la mano ai giudici on' un entusiasmo di popolo, l che sarebbe controproduente. E' vero che una volta Santi erano proclamati tali a voce di popolo ma, allora, santo » significava soltanto « inviolabile ». In seguito, il ermine salì all'importanza di « intermediario diretto fra il edele e Dio», per cui si provvide ad eliminare gli errori eventuali di un entusiasmo occasionale. Seguendo la prassi di questa procedura, Don Orione è a questo punto: fin dal 1946, l'alora vescovo di Tortona mons. Melchiori raccolse, mediante una quantità di testimonianze, tutto ciò che avesse «odore di santità » ossia « fumus boni uris (fumo, indizio, di un buon diritto) per. poter giungere alla beatificazione. Il tuto andò a Roma. La Sacra Congregazione dei Riti provvide ad esaminare « decine di migliaia di pagine scritte da Don Orione» per garantirsi che non contenessero nulla « contro la fede e la morale », quantunque Pio XII lo avesse proclamato « grande apostolo della carità, padre dei poveri, nsigne benefattore dell'umanià afflitta». Fu studiata quindi a sua vita per accertarsi che fosse stata improntata alla fede, speranza e carità (virtù teologali) nonché alla prudenza, giustizia, fortezza e temperanza (virtù cardinali). Dopo avere riconosciuto che tutto ciò era più che a posto Roma ha dato l'ordine della « recognitio corporis » e cioè 'identificazione del sepolcro e della salma, poiché non si beatifica una memoria né un'anima staccate dal corpo bensì tutt'insieme. La « recognitio » avvenne ieri e ne abbiamo già detto. Aggiungeremo che, contrariamente a quanto si crede, a beatificazione non parte dal presupposto di trovare «mira- ilcmmcsucD a , i , a i , o l i l i a a . e , e i n a | Golosamente » incorrotto il corpo in oggetto. Anzi i medici che intervengono hanno anche « l'incarico di frenare l'eventuale decomposizione e garantirne la conservazione ». Non per nulla fu inviato da Roma il prof. Zacchi, uno specialista in materia da oltre 50 anni (adesso ne ha 82), che già provvide alla riesumazione di Pio IX e Pio X e che possiede ritrovati chimici di sua invenzione e segreti, i più idonei a sottrarre i corpi umani alle ingiurie del tempo. Egli non ha avuto bisogno di adoperarne con Don Orione, il cui corpo, essiccandosi dolcemente, non aveva subito guasti. Adesso, s'inizia il processo apostolico su i miracoli di Don Orione, e. sarà l'atto definitivo. Questo processo sarà espletato nelle diocesi di Genova, Cuneo e Lodi. Non diremo quali sieno i miracoli raccolti sinora, sempre per non incorrere in un reato d'interferenza sulla genuina libertà dei giudici. Si tratta, in genere, di guarigioni, non « umanamente spiegabili » con il semplice intervento delle cure normali od empiriche per ogni « miracolo », saranno interpellati i .rubici più specializzati nella malattia che lo riguarda. A processo finito, sapremo se Orione sarà preceduto da un B. (Beatus) o resterà con la sua D. (Don). Non egli ma i suoi fedeli si augurano che la «promozione», chiamiamola così, avvenga. Egli era di una modestia illimitata e si chiamava addirittura un « povero diavolo », come ne fa fede il celebre episodio di Marina Valsena, raccontato dalla stessa penna di Don Orione. La signora Marina Valsena andava un giorno verso Torino per donare 25 mila lire a qualche istituto di beneficenza. Una grossa somma, poiché eravamo agli inizi del secolo. Lungo la strada, lei « recitava un rosario alle anime sante perché la difendessero dai ladri ». Una voce partita dal cielo le disse: « Perché non porti i soldi a Quel povero diavolo di Don Orione? » Il che lei fece subito, giungendo come una manna per pagare un debito di 25 mila lire al fornaio che minacciava di sequestrargli i suoi « stracci ». La salma di Don Orione, racchiusa in una cassa nuova di rame, sarà estratta domani per tre giorni dal loculo dov'era ritornata e che porta la semplice scritta: «Aloysius Orione Sacerdos - Te Christus in pace », con una foglia d'edera, data di nascita 23 giugno 1872, data di morte 12 marzo 1940. Intorno al recinto dove sarà deposta, si allineeranno quadri di volti dolenti che dicono «Non ho casa* « Sono insepolto* «Ho sete* «Sono in carcere * « Sono infermo » «Sono ignudo» «Ho fame*. altrettante miserie umane alle quali cerca di portare sollievo la «Piccola opera della Divina Provvidenza » insieme con «Le piccole missionarie della carità» create da Don Orione e che gli sopravvivono con un esercito generoso di sacerdoti e di suore operanti fino al sacrificio, anche all'estero, « per amore di Dio ». Antonio Antonucci | giace Madonna della Guardia Don Orione all'epoca del suo ritorno dall'Argentina

Luoghi citati: Argentina, Cuneo, Genova, Guastalla, Roma, Torino, Tortona