«Non vogliamo vivere con gli assassini» di Tito Sansa

«Non vogliamo vivere con gli assassini» Discussione alla Camera di Bonn sui crimini nazisti no approvato la revisione dei paragrafi del Codice penale relativi alla prescrizione; 1 socialdemocratici hanno proposto la revisione del paragrafo della Costituzione in questo senso: < Il reato di assassinio e di genocidio non cade in prescrizione ». Stabilito il principio fondamentale — annullamento della prescrizione — la Commissione parlamentare dovrà ora decidere quale revisione prendere in considerazione. E' evidente che la revisione della Costituzione implica la riforma del corrispondenti paragrafi del Codice penale. Il dibattito si è aperto, stamane, con un discorso del ministro della Giustizia Bucher, nettamente contrario a qualsiasi ritocco della legge vigente. Non è possibile la revisione per ragioni costituzionali, ha detto. La Repubblica federale è uno Stato di diritto appunto perché rispetta la legislazione che si è data. Bucher comprende benissimo 1 sentimenti di coloro che reclamano la punizione dei criminali nazisti, ma chiede loro di comprendere anche le ragioni per le quali ciò non è giuridicamente possibile. «Dobbiamo vivere con gli assassini », ha esclamato Bucher, intendendo dire che occorre rassegnarsi | gioranza e opposizione, nelUeurto, occorre riportarci alla all* Ineluttabile, perché cosi vuole la legge. Ernst Benda, democristiano, gli ha ribattuto che non esistono difficoltà di natura costituzionale. Uno Stato di diritto deve salvaguardare il principio della legalità e alla ricerca della legalità sono chiamati non soltanto i giuristi, ma anche gli altri, anche i deputati. Sbaglia pertanto il ministro Bucher nell'affermare l'incostituzionalità dell'atto. « Il senso del diritto verreb be corrotto nel popolo se gli assassini restassero impuniti », ha continuato il deputato democristiano, polemizzando con quanti affermano che la caduta in prescrizione dei reati nazisti salverebbe l'onore della Repubblica federale. Considerazioni del genere vanno lasciate da parte: non si impone, in primo luogo, la difesa dell'onore nazionale, ma si impone, anzitutto, la necessità che il popolo tedesco venga liberato dagli assassini. Quan ti circolerebbero impuniti se si accettasse la data dell'8 maggio? Questo ragionamento è sta to ripreso e continuato dal de senso normale della-espressio-jsiJuaaione di allora. Un uomo ne. e' stato un dibattito traicele spappola un neonato, un singoli deputati. Si è "avutal"0"10 che uccide venti o trenl'impressione che non esistes-|(amiia persone: questi non sero direttive di partito, ma so»° atn d[ guerra, sono ozioche ciascuno parlasse ascoi- criminali ». tando la propria coscienza). eI L'oratore ha respinto il con¬ tt di l lltti principio della legalità e alla ricerca della legalità sono chiamati non soltanto i giuristi, ma anche gli altri, anche i deputati. Sbaglia pertanto il ministro Bucher nell'affermare l'incostituzionalità dell'atto. « Il senso del diritto verreb be corrotto nel popolo se gli assassini restassero impuniti », ha continuato il deputato democristiano, polemizzando con quanti affermano che la caduta in prescrizione dei reati nazisti salverebbe l'onore della Repubblica federale. Considerazioni del genere vanno lasciate da parte: non si impone, in primo luogo, la difesa dell'onore nazionale, ma si impone, anzitutto, la necessità che il popolo tedesco venga liberato dagli assassini. Quan ti circolerebbero impuniti se si accettasse la data dell'8 maggio? Questo ragionamento è sta to ripreso e continuato dal de come Hirsch, anche il socialdemocratico Adolf Arndt si è tenuto nel'ordine di idee del democristiano Benda. Occorre dare soddisfazione al principio della legalità e chi si oppone a questo principio non tiene conto dell'esigenza di giustizia dei perseguitati dal nazionalsocialismo. Arndt ha usato parole dure all'indirizzo dei radicali di destra che sul loro giornale, la Deutsche Natiotial und Soldo ten Zeitung, hanno sferrato una campagna a favore della fine dei processi ai criminali nazisti. « Il loro linguaggio — ha detto Arndt — è quello degli assassini potenziali di domani». La sua affermazione è stata applaudita. Il fenomeno della Deutsche National und Soldaten Zeitung appare preoccupante anche al Parlamento: il presidente del Bundestag si è associato con espressioni analoghe alla pre- putato socialdemocratico Mar-Ssa di posizione di Arndt, il tin Hirsch. (Oggi non si può;quale ha detto: «Per capire parlare di dibattito tra mag-lbene Quei che stiamo discu- cetto di < colpa collettiva », ma ha accolto quello di « respo?isabilitò storica e morale » che coinvolge tutti i tedeschi, «me compreso». Il deputato ha concluso il discorso dichiarandosi « corresponsabile » dei misfatti nazisti: « Non sono sceso in strada e non ho gridato, quando gli ebrei venivano portati via con gli autocarri. Non posso dire di aver fatto abbastanza allora e non so proprio chi potrebbe dirlo di sé ». e' stato un nobile dibattito, ed anche doloroso: i deputati tedeschi non hanno chiuso gli occhi davanti alle mostruosità commesse in nome di Hitler hanno rivelato sensibilità di coscienza. e tutto ciò è avvenuto in un momento in cui la maggioranza della popolazione tedesca è favorevole alla prescrizione. Una recente indagine demoscopica ha rivelato che il 63 per cento degli uomini e ii 76 per cento delle donne vorrebbero che si chiudesse al più presto il capitolo dei processi nazisti. Tito Sansa «Non vogliamo vivere con gli assassini» I deputati tedeschi si ribellano alla prescrizione dei delitti hitleriani, fissata per l'8 maggio - Il ministro della Giustizia (contrario a perseguire i responsabili) esclama : "Dobbiamo rassegnarci a stare con gli assassini. Così vuole la legge" - Un parlamentare insorge : "Il senso del diritto sarebbe corrotto se gli assassini restassero impuniti" - Prossimo un altro dibattito; si delinea una forte maggioranza per annullare la prescrizione (Uai nostro corrispondente) Bonn, 10 marzo. La maggioranza del Parlamento di Bonn è favorevole ad annullare la prescrizione dei crimini nazisti. Mozioni in questo senso sono state presentate dal gruppo parlamentare democristiano e da quello socialdemocratico. In favore della prescrizione l'8 maggio si sono detti una parte dei deputati del gruppo democristiano bavarese e quasi tutti quelli del jruppo liberale. Le mozioni — dopo un lungo dibattito protrattosi fino a tarda sera — sono state trasmesse all'apposita Commissione parlamentare. In un secondo tempo saranno nuovamente discusse dall'assemblea e se approvate — come sembra certo — avranno forza di legge. Nessuno, fino all'altro ieri, avrebbe scommesso per l'annullamento della prescrizione Si prevedeva al massimo una proroga del termine, da quattro fino a dieci anni. Il rovesciamento della situazione si è avuto ieri, nel corso delle riunioni separate del gruppi parlamentari socialdemocratico e democristiano. Ambedue i gruppi hanno studiato il prò e 11 contro, dal punto dì vista giuridico e politico, dell'annullamento. I democristiani han¬

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