Aperto dopo due anni di lavoro il canale per la centrale di Venaus

Aperto dopo due anni di lavoro il canale per la centrale di Venaus Le tiffilili* nitn» fatte hriHaw ieri ai MMoneenisia Aperto dopo due anni di lavoro il canale per la centrale di Venaus La galleria verrà allacciata alle opere di presa delle acque del lago - Iniziata la costruzione della nuova diga che sarà alta cento metri - L'imponente impianto idroelettrico verrà concluso nel 1969 (Dal nostro inviato speciale) Moncenisio, 9 marzo. Stamane a 2000 metri, sul Plateau del Moncenisio: una scena di fantascienza. Dieci gi-adi sottozero, sole abbagliante e vento gelido, conche piene di neve profonda e crcstoni rocciosi spazzati dalla « savoiarda », il freddo vento che viene dalla Francia. Paesaggio polare. Alle 11,10 un rombo cupo, uno schianto e una grande fumata: in una piccola conca del pianoro scoppia una volata di mine e si apre una voragine. Dall'anfratto, pochi minuti dopo, sbucano i minatori che hanno scavato un canale sotterraneo lungo 8200 metri, nel quale sarà immessa l'acqua del Moncenisio per alimentare la centrale di Venaus. E' l'ultimo atto di un'opera colossale, che tut. 'ia è soltanto un episodio del complesso impianto idroelettrico del Moncenisio. La : .sciolta » di minatori che, come una squadra d'assalto sbuca dalla galleria, proviene dall'imbocco di Alpone, ed ha percorso quasi cinque chilometri sottoterra, scavando un cunicolo di tre metri di diametro. A un certo punto 1 dirigenti dei lavori han no detto: « Siamo giunti al termine del percorso, qui dob biamo uscire in superficie » ed hanno fatto brillare le ultime mine. La voragine aperta dallo scoppio corrisponde con una precisione di centimetri, ai segni rossi terminali tracciati sulle paline e sulle rocce nella piana del Moncenisio. Al brillamento delle mine assistevano, da una prudente distanza, i dirigenti dell'Enel: l'ing. Giorgio Riccio consigliere d'amministrazione, l'ing. Ennio Santucci direttore, e l'avv. Giorgio Agosti vice-direttore del compartimento Enel di Torino, il dott. Salvati e, per la Electricité de France 1 signori Labaye e Maulbert; l'ing. Moneta direttore della Italstrade che ha eseguito i lavori, e 1 comandanti locali dei carabinieri, della polizia e della finanza italiani, e 1 comandanti della polizia e della finanza francesi. L'opera, infatti, è stata costruita a cavallo della frontiera, e molte difficoltà burocratiche sono state superate con l'appoggio delle autorità di Confine. Basta Infatti pensare che da una galleria scavata sottoterra sono balzati fuori ad un tratto una quindicina di minatori italiani in pieno territorio francese, per comprendere come ci sia voluta la buona volontà della polizia e della finanza del due paesi con finanti per sancire la regolarità di questo eccezionale pacifico episodio di sconfinamento. Diradato il fumo dello scoppio, la piccola folla di autorità, tecnici, giornalisti e operatori fotografici che vi avevano assistito, accorreva allo sbocco della galleria e festeggiava 1 minatori che ne uscivano: Gino Ferrazzo, Mario Stabile, Antonio Agostini, Bortolo Bondioni, Emidio Cicconi, Ambrosio Ferrari, e altri con le tute infangate, gli elmetti ammaccati, i volti bruciati dall'aria dei duemila Si guardavano attorno, osserva vano i segni rossi tracciati in superficie ed esclamavano sod disfatti: cSiamo arrivati al 1 punto giusto ». La galleria oggi aperta verrà allacciata alle opere di presa delle acque del Moncenisio Essa piomba quasi in verticale per qualche decina di metri, poi prosegue pianeggiante per circa 8 chilometri fino al « pozzo di oscillazione » che regola il flusso delle acque destinate alla centrale di Venaus. Dal « pozzo » una condotta forzata, con un salto di 1300 metri, porterà le acque alla nuo. va centrale di Venaus sistema ta in caverna. E' già stato detto che la gal leria oggi completata ha richiesto due anni di lavoro, 75 mila giornate lavorative e l'impiego di 3150 quintali di espio sivo, e che la nuova centrale di Venaus conterrà due turbi ne Pelton ad asse verticale da 110 mila KV ed avrà una prò ducibilità media annua di 227 milioni di kWh. Che cosa significhino queste cifre lo abbiamo chiesto al direttore dei lavori, ing. Bottero, il quale ha risposto con queste parole: « Se l'energia elettrica della nuova centrale di Venaus venisse impiegata soltanto per la illuminazione pubblica, potrebbe illuminare la città di Torino, Quella di Milano e Qualche altra città minore ». I nuovi impianti del Moncenisio sono già stati descritti più volte; oggi, con le precise informazioni avute dai diri genti dell'Enel e dal dirigente dei lavori ing. Bottero, possiamo tracciare un quadro crono logico delle opere in costruzione. II lago del Moncenisio verrà ampliato con una nuova diga costruita dalla Electricité de France a valle di quella già esistente (sul versante di Su sa) e la sua capacità sarà più che decuplicata: da 31 milioni a 337 milioni di metri cubi. L'acqua sommergerà l'antico ospìzio, le case vicine e l'ampio pianoro . dove oggi sono sz(pzc1rgppccl o o i i n l e l . scoppiate le mine. La costruzione della diga è cominciata (al Moncenisio è schierato un poderoso autoparco di bulldozers e di altre macchine per costruire la diga che sarà alta 100 metri), ma non è un lavoro di poco conto: la nuova diga si prevede che sarà compiuta soltanto nel 1969. Nel luogo in cui oggi è scoppiata l'ultima mina, saranno costruite le opere di presa, da cui si dipartiranno due canali sotterranei: quello italiano seguirà il percorso già descritto fino a Venaus e vi porterà la quota di acque che ci è attribuita: 51 milioni di metri cubi. Un altro canale, quello francese, convoglierà i rimanenti 286 milioni di metri cubi alla centrale di Arrieux e ad altri impianti nella vallata dell'Are (Lanslebourg, Modane). II canale italiano è ormai compiuto e mancano soltanto opere di rifinitura; quello francese, invece, non è ancora stato aperto. La nostra nuova centrale In caverna di Venaus sostituirà quella già esistente all'aperto nello stesso paese, e quella di Gran Scala. Ma quando comincerà a funzionare? Ecco la risposta: «Net primi mesi del 1966 la nuova centrale comincerà a produrre elettrici tà e ad essere alimentata dal canale oggi inaugurato e dalla condotta forzata già approntata. Al Moncenisio, però, l'acqua sarà ancora attinta dalle vecchie prese con un canale di derivazione, fino a quando non sarà costruita la nuova diga (probabilmente nel 1969), che amplierà il bacino e metterà in funzione le nuove prese ». Oggi, intanto, e ancora per un anno, funziona la vecchia centrale di Venaus, alimentata dal vecchio impianto del Moncenisio. Si tratta, come abbiamo visto, di lavori giganteschi che si svolgono in un ciclo di tempi proiettato nel futuro per altri quattro anni. L'eccezionale concentramento di mezzi te¬ cnici, l'impiego di decine di miliardi degli enti elettrici italiano e francese, e la 'lunga programmazione dei lavori dimostrano l'imponenza degli impianti che modificheranno il regime delle acque del Moncenisio e la produzione dell'energia elettrica. e. d. l » i e e e : . e o e e a L'esplosione dell'ultima mina nella galleria Venaus sul Moncenisio (Moisio)