Una «passeggiatrice» assassinata a colpi di martello nello scantinato d'un elegante palazzo a Milano

Una «passeggiatrice» assassinata a colpi di martello nello scantinato d'un elegante palazzo a Milano isterioso delitto scoperto nel quartiere di Porta Genova Una «passeggiatrice» assassinata a colpi di martello nello scantinato d'un elegante palazzo a Milano Aveva 31 anni; nata in Francia e sposata con un milanese, era madre di tre bimbi - L'uccisore ha infierito su di lei, sfigurandole il volto - Il crimine nella mattinata di ieri, ira le 9,30 e le 10,30 - Quando un garzone lo ha rinvenuto, il cadavere era ancora caldo - Il custode e il portinaio dello stabile interrogati a lungo nella notte in questura (Dal nostro corrispondente) Milano, 9 marzo. Un misterioso delitto è stato scoperto oggi a Milano, po. co prima di mezzogiorno, nello scantinato di una casa sìgnoile in via Ausonio 9/A, a Porta. Genova. La vittima — rinvenuta con la testa fracassata a colpi di martello o di chiave inglese — è stata identificata soltanto a tardissima ora, dopo una giornata di intense indagini. Si tratta di una t passeggiatrice», Margherita Grossi, nata a Lione SI anni fa, chiamata « la francesina » e madre di tre bimbi. Secondo le prime ipotesi due probabili moventi del crimine: gelosia o vendetta. Cos'i si spiegherebbe l'accanimento dell'assassino che ha infierito sulla « passeggiatrice » sfigurandole il volto. La scoperta del delitto è av venuta alle 11,30. Il garzone di una drogheria, Mario Cibclli di 20 anni, è entrato nella casa per la consueta consegna di pacchi. L'edificio, circondato da un ampio giardino, è una casa signorile con 17 ap portamenti quasi tutti occupa ti da professionisti, industriali, fronteggiato da un altro edificio con soltanto sette in quilini. Per entrare nello sta bile si attraversa il giardino, di qui si giunge anche a una scala che conduce ai locali sotterranei, ove sono sistemati i boxes delle auto, le cantine, i locali per il riscaldamento Il garzone, prima di entrare nella casa, ha dato una oc ciiiata a una feritoia che fornisce luce a questo ampio lo cale sotterraneo e ha visto due gambe femminili; vicina una larga macchia di sangue. Allo ra è corso alla portineria dello stabile e ha dato l'allarme E' intervenuto il custode del giardino, Olivo Brusco; a lui si è aggiunto il portiere dello szu stabile, Antonio Compari: senza perdere tempo hanno avvertito la polizia. « Ho visto una donna morta — ha raccontato agli agenti il Cibelli: — E' adagiata a terra e non si muove. Ho guardato meglio e le ho visto la faccia. Il volto è irriconoscibile, sfigurato ». In pochi mi?iuti è accorsa la Mobile, col commissario dott. Graffane, e la polizia scientifi¬ ca. La vittima, die giaceva supina, col volto sfigurato dalle ferite, era priva di borsetta e di l qualsiasi, documento di identità. La donna, alta un metro e settanta, snella, non magra, aveva à capelli lunghi: «cotonati», raccolti' dietro id'nuca, le unghie abbastanza curate ma noti laccate. Indossava, sotto un cappotto tre quarti — color i o a a n a alil r e o lo aal a oa, ri na le te go cammello e ornato da un collo di peli bianchi — un abito di lana verde con disegni. Portava calze velate e scarpe con tacchi a spillo. All'anulare sinistro la donna aveva, un piccolo cerchietto d'oro — simile a.«na «fedef ma motto più sottile — fermato da un altro anello con pietra. Al polso un orologio d'oro col quadrante frantumato: il meccanismo era in movimento. Il cappotto era composto con l'ultimo bottone chiuso; ternani abbandonate lungo il corpo, pallidissime. Nessun altro segno particolare veniva rilevato dal primo esame; il cadavere, dopo le constatazioni di legge, potè va essere trasportato all'obito rio ove soltanto alle 23,30 veniva identificato.' Erano la suocera dell'uccisa e alcune sue amiche a riconoscere la. « passeggiatrice ». Margherita Grossi, venuta in Italia nel 191,2 dopo il suo matrimonio con Ennio Pistoia, abitava a Milano con la madre Tommasina Della Torre, in via degli Apuli 2. La «passeggiatrice» aveva tre figli Mario di 8 anni, Nilla di 7 ed Osvaldo di 6. Frequentava la zona di Porta Genova e viale Papiniano. Secondo il dottor Giancarlo Tommasini, medico legale della polizia, il delitto dovrebbe es sere staio compiuto fra le 9,30 e le 10,30 di questa mattina. Il corpo della Grossi, quando è stato esaminato dal medico legale, era ancora caldo. Il dottor Tommasini ha riscontrato la frattura della mandibola, la frattura del parietale e. della zona orbitaria sinistra, lo sfondamento dell'occipite, nonché una profonda lesione alla gola. Molti denti erano pezzati. Con che cosa può avee infierito VassassinoT Forse un martello, forse una pesante chiave inglese. Pare esclusa la rapina: l'orologio con bracciale d'oro e i due anelli della vittima non sono stati toccati. Certamente la «passeggiatrice» è stata uccisa nello scantinato. La Grossi e il suo assassino, per raggiungerlo, devono esse re passati da una porta secondaria che viene usata dagli inquilini per recarsi ai boxes delle auto in un vasto locale di trenta metri di lunghezza e quindici di larghezza e che comprende il perimetro esatto dell'edificio sovrastante. Ad esso si accede attraverso una scala che inizia nel giardino, oppure attraverso uno «scivolo » che serve alle auto. L'entrata alle scale è regolata da un cancelletto la cui apertura è comandata elettricamente dalla portineria; solitamente il cancello — di gior no — - sempre aperto perché il portiere è in grado di vedere, dall'i sua guardiola, il passaggio delle persone. Ma oggi il portiere non ha visto uomi ni e donne sconosciuti. Al grande locale sotterraneo si giunge tuttavia anche dal l'edificio per mezzo di due ascensori, uno padronale e uno di servizio: in questo caso. logicamente, il passaggio delle per sone è fuori della vista del portiere Alcune macchioline di sangue sono state trovate sulla scala che conduce in giardino e e apl'pincsczilptlndmdstiscrblsqge e un'altra macchia più grossa e di natura indefinita, vicino all'ascensore di servizio, che porta ai piani superiori dell'edificio. ' Su queste macchie — e in particolare sull'ultima — sta indagando la Polizia Scientifica perché dalla strada percorsa dall'assassino potrebbe anche venire una rapida soluzione del « giallo ». E' stato assodato che, dopo il delitto, l'assassino non ha perso la. calma, perché ha avuto l'accortezza di portare via la borsetta della vittima — nella quale c'erano documenti d'identità e una discreta somma eli denaro — e soprattutto di mettere in tasca l'arma. Stasera, a tarda ora, nello stabile di via Ausonio 9/A continuano gli interrogatori degli inquilini. V indagine ha assunto un ritmo frenetico perché è convinzione degli inquirenti che l'assassino non debba essere molto lontano dal luogo del delitto, forse nelle stesse case che circondano quella dove si è svolta la tragedia. Il portiere dello stabile e il custode sono stati convocati in questura e trattenuti per gli interrogatori. g. m. mIl'alpplvrnenMItadisMOzs I Mario Cibelli, il garzone che ha scoperto il cadavere

Persone citate: Antonio Compari, Cibelli, Della Torre, Ennio Pistoia, Giancarlo Tommasini, Mario Cibclli, Mario Cibelli, Olivo Brusco, Tommasini

Luoghi citati: Francia, Genova, Italia, Lione, Milano