La Cina è assai forte nella difesa ma disadatta alla guerra offensiva

La Cina è assai forte nella difesa ma disadatta alla guerra offensiva Una formidabile potenza difensiva, ma scarsi mezzi moderni per l'offesa: queste, in sintesi, le caratteristiche dell'esercito di Mao nel momento in cui la guerra nel Vietnam minacc:a di degenerare in uno scontro diretto tra Cina e Stati Uniti. La macchina bellica di Pechino non è neppure lontanamente paragonabile al mostruoso potere di distruzione di cui dispongono gli americani, che da vent'anni producono ed immagazzinano armi nucleari. L'atomica cinese non ha per ora alcun valore militare. Tuttavia, in caso di conflitto, la Cina potrebbe contare su alcuni elementi favorevoli di non trascurabile rilievo. Essi sono: 1) il numero, cioè la pos sibilità di mobilitare enormi effettivi; 2) l'esperienza della guer riglia, che consentirebbe ai cinesi di imporre alle truppe nemiche un tipo di com battimento in cui essi sen za dubbio sono, con i nord vietnamiti, i migliori del mondo ; 3) le brevi distame, dal momento che l'esercito di Pechino combatterebbe alle porte della Cina contro un avversario lontano migliaia di chilometri dalle sue basi di rifornimento. All'inizio del 1964, se condo stime occidentali, cinesi avevano sotto le almi 2.600.000 uomini in 160 divisioni. Questi effettivi stanno probabilmente au mentando. L'aviazione po teva contare su 2000-2400 apparecchi e 75.000-100.000 uomini. La marina era poco più che una forza di prò tezione costiera, con 80 mi la uomini e qualche decina di navi di tonnellaggio leggero, tra cui 25 sommergi bili. Infine, un elemento im portante dell'esercito è la « milizia popolare » — forza di difesa all'interno — che ha probabilmente raggiunto o superato, oggi, i 20 milioni di reclute. Negli anni '50, vale a dire i primi anni del regime di Mao, l'Unione Sovietica ha dato alla Cina un valido aiuto alla modernizzazione del suo esercito. Si trattava per Pechino di un problema vitale: trasformare l'armata che conquistò il potere — numerosa ma povera, dotata di armi leggere e capace soltanto di fare la guerriglia — in un esercito meglio organizzato e con un armamento moderno e più pesante. Mosca tuttavia non si è spinta negli aiuti fino a fornire alla Cina la bomba atomica: com'è noto, Kruscev si rimangiò la promessa solenne fatta a Mao. Gli anni '60 segnano un brusco mutamento di indirizzo. I russi sospendono d'improvviso ogni assistenza militare; la carestia e la crisi economica provocano un rilassamento nella disciplina, nel morale e nella capacità di lavoro delle truppe cinesi. L'esercito, come tutto il resto del sistema, ha attraversato un periodo di gravi difficoltà; oggi l'ha superato, grazie alla vigorosa reazione dei suoi capi e al progressivo migliora mento dell'economia. Si è liberato della sua dipendenza dall'Urss ed ha l'ordine — come tutte le forze prò duttive del paese — di non più contare sugli aiuti dall'estero. Il suo compito non è facile, se vuole continuare a modernizzarsi. Malgrado gli sforzi degli ultimi dieci anni, è il più « vecchio » di tutti i grandi eserciti d'oggi. La sua fanteria è la più numerosa : rappresenta i nove decimi degli effettivi. Pare abbia soltanto una quindicina di divisioni d'artiglieria o d'armi « speciali ». Trenta divisioni blindate sarebbero in progetto, ma per ora sono efficienti solo dodici. La produzione di carri armati, copia dei modelli sovietici, varia — secondo le stime — da 200 a 400 al1 anno. Le divisioni aerotra sportate sarebbero tre. Lo sviluppo dell'aviazione — ben avviato, con l'aiuto di Mosca, durante la guerra di Corea — ha subito un brusco arresto a causa del dissidio con i russi, che hanno sospeso l'assistenza tecnica e le forniture d* materiale, tra cui petrolio e benzina. Alla fine del '64, si dpr1c1nAc1«fs1vkmti dcccspsqdlnqbsedclgndzppldtmd zi per aumentare la produzione. Il 19 gennaio scorso il Consiglio della difesa nazionale ha deciso di prolungare di un anno il servizio militare: sarà d'ora in poi di 4, 5 o 6 anni, a seconda che si tratti della fanteria, delle armi speciali o della marina, invece dei 3, 4, 5 anni rispettivamente che erano d'obbligo fino ad oggi. Ne risulterà un aumento degli effettivi; ma si ritiene che il prolungamento della « ferma » abbia soprattutto lo scopo di migliorare l'addestramento, in particolare dei soldati addetti alle armi moderne. E' da notare infine che il Consiglio della difesa è stato rinnovato. Comprende da gennaio 23 nuovi membri: 13 sostituiscono esponenti deceduti o congedati. Tra questi ultimi è il maresciallo Peng Te-huai, ex capo dell'esercito. L'attuale comandante delle forze armate, maresciallo Lin Piao, non è comparso nella sessione del Consiglio tenutasi in gennaio: non è in disgrazia, ma la sua salute starebbe declinando. Di fatto, il capo dell'esercito è oggi il generale Lo Iui-ching, che è contemporaneamente viceprimo ministro, capo di Stato maggiore generale e uno dei vice-presidenti del Consiglio della Difesa. Robert Guillain Copyright di « Le Monde » e per l'Italia de «La Stampa» milizia è stata ripresa sotto controllo stretto, nel giugno 1961, da ufficiali dell'esercito. Giovani e ragazze si addestrano più attivamente e compiono più spesso periodi di « ferma » obbligatoria ; la preparazione militare è più intensa e severa nelle università. Grande importanza si attribuisce all' « indottrinamento » nella milizia, che dispone di commissari poli¬ tici speciali. Questo impegno dei capi di Pechino non deve essere valutato soltanto alla luce della tensione nel Vietnam, ma va consi derato nel quadro della politica interna cinese : fa parte della vasta campagna di « educazione socialista » lanciata nell'estate dello scorso anno per forgiare le nuove generazioni, rafforzare la disciplina del paese e prepa rare le masse a nuovi sfor¬ a a o e , o a i diceva a Hong Kong, la Cina possedeva 1900 « caccia » a reazione, quasi tutti « Mig 15 » e « Mig 17 », apparecchi ormai superati ; i « Mig 19 », aerei supersonici, erano soltanto una sessantina. Aveva inoltre qualche caccia - bombardiere « Iljushin- 18 » e bombardieri leggeri « Tupolev 2 ». Dal 1963, o forse dal '62, i cinesi costruiscono essi stessi i « Mig 19 », mentre prima montavano a Shenyang (l'ex Mukden) i pezzi inviati direttamente dall'Urss. Da qualche tempo volano in Cina anche i « Mig 21 », l'ultimo modello dell'aviazione da caccia sovietica; ma sono po chi e si suppone che siano costruiti a Pechino. Lo sforzo che i cinesi stanno compiendo nel campo degli armamenti è apparso evidente un anno fa, quando fu creata una serie di nuovi ministeri detti «della costruzione delle macchine». Fino al 1963 ce n'erano quattro, di cui uno, probabilmente, militare; tre altri sono stati istituiti nel '64 ed un quarto nel gennaio del '65, tutti dedicati — se condo ogni apparenza — al lo sviluppo dell'industria di guerra. I quattro nuovi mi nistri sono infatti membri del Consiglio della difesa nazionale. L'ultimo si occupa, pare, dell'aviazione e forse più precisamente dei missi li. Il governo cinese conta dunque otto ministri addetti alla « costruzione delle macchine », cinque dei quali dirigono fabbriche belliche. Per non parlare dell'atomica (di cui sarebbe imminente il secondo scoppio sperimentale), altri segni indicano che Pechino dedica — dopo la grave crisi nel Vietnam — un'attenzione sempre maggiore ai preparativi militari. Dagli ultimi mesi del '64 si assiste ad un'attività crescente e ad un'espansione della « milizia popolare », una forza paramilitare per l'addestramento della gioventù e degli adulti civili di entrambi i sessi. Raggiunta anch'essa dalla crisi degli anni diffìcili, la mc1tdcdpivtmd F*gcMmìmio x*aLppM**3se>xita una minaccia militare? La Cina è assai forte nella difesa ma disadatta alla guerra offensiva Non potrebbe sfidare gli Stati Uniti, né reagire ad un attacco atomico; possiede forse 2500 aerei, in gran parte superati - Ma il numero, le manovre per linee interne, l'esperienza della guerriglia le darebbero una superiorità iniziale in una campagna terrestre con armi convenzionali - Il servizio militare dura da 4 a 6 anni; i 2-3 milioni di soldati hanno l'appoggio di una sterminata milizia territoriale

Persone citate: Kruscev, Lin Piao, Mao, Pare, Peng Te-huai, Robert Guillain