Come si possono correggere le malformazioni congenite

Come si possono correggere le malformazioni congenite La parola d'un chirurgo ai Venerdì letterari Come si possono correggere le malformazioni congenite I compiti della chirurgia plastica ed estetica, nei vari aspetti sociali, morali, tecnici e di costume, illustrati dal prof. Gustavo Sanvenero Rosselli, davanti ad un pubblico attentissimo - Le possibilità del bisturi nella correzione dei vizi di cuore Probabilmente fu un chirurgo indù, di epoca imprecisabile, l'antesignano della chirurgia plastica; che nell'antica India c'è memoria di riaggiustamenti di orecchie e di nasi mutilati per ragioni punitive. Ma quel che è ben chiaro sta nel fatto che la prima opera, diremmo classica, sull'arte di rifare nasi ed orecchie, un vero trattato di medicina operatoria specifica, risale al 1597. Autore di esso il Tagliacozzi, chirurgo bolognese. Dobbiamo da allora rimontare sino alla metà del secolo passato per vedere affermarsi un'altra grande figura, quella del torinese Alessandro Riberi. Un chirurgo d'arme, che a quella chirurgia riparatrice fu giocoforza che s'apprestasse per rimediare nel miglior modo alle lesioni deformatrici e deturpatrici residuate in tanti soldati delle varie guerre del tempo. Guerre a noi più vicine dovevano fornire altri volti « disumanizzati » da scoppi di proiettili, da ustioni repellenti, da deformità impressionanti, ad un altro artista italiano del bisturi, perché li rendesse ancora accoglibili senza un certo disgusto, mal celato dal senso di pura pietà, nell'ambiente familiare e nel consorzio sociale. Parliamo di Gustavo Sanvenero Rosselli, cui per la perfettibilità di quell'opera non sarebbe bastata la bravura di operatore, senza il calore in lui innato di un profondo sentimento idoneo ad interpre tare gli stati d'animo ed a sollevare il morale di quei «mutilati del viso», senza speranze talora persino di essere riamati dalle loro fidanzate, dalle proprie mogli. Genovese, è pure a Torino che Sanvenero mosse i suoi primi passi operatori, per impegnarsi successivamente a Milano, acquisendo ben presto fama internazionale, attraverso la diffusione •lei suoi metodi originali di chirurgia plastica; che egli ebbe a definire «chirurgia a quattro dimensioni». Quale sia la quarta è presto compreso, il tempo, quando si sappia che la prerogativa di tale specialità — allorché trattasi della riparazione di complesse lesioni o di complicate malformazioni — sta innanzitutto nella pianificazione dell'opera di restauro, quanto dire nella previsione, caso per caso, di una serie di interventi scaglionati nel tempo, concatenati e preordinati in tutte le loro dettagliate fasi Abbiamo parlato iniziai mente di soggetti traumatizzati di guerra; ma il cam po è oggi dominato dalle mutilazioni del viso e delle mani per gli infortunati sul lavoro e non meno per gli incidenti della strada, nonché dagli esiti delle grandi ustioni, quando dallo choc di esse i colpiti abbiano po tuto uscir vivi. Si tratta di problemi sociali veri e propri, cui si innesta, d'altronde, ora in maniera prepotente, anche quello delle malformazioni congenite. Ed è a queste che il prof. Sanvenero ha dedicato la sua chiara conferenza di ieri ai «Venerdì letterari ». Si tratta di difetti più frequenti del supponibile e di varia entità e qualificazione. Anche a prescindere dai gravemente deturpanti, già imperfezioni lievi sono oggi penose, perché anch'esse inducono nei portatori la formazione di complessi di inferiorità che gravano morbosamente sulla loro vita psichica, mentre altri creano dolorose situazioni psicologiche nelle famiglie. Nella società moderna, d'altronde, bastano difetti da poco per rendere difficile talvolta certe relazioni umane, difficile persino ottenere un impiego che porti a contatto diretto col pubblico. A questo riguardo trovano pur giustificazione quegli interventi - di chirurgia che più correntemente vien detta estetica; i quali portano a ritocchi a nasi, a correzioni ad orecchie, oppure asportano grossi nei, e comunque rendono più fotogenico il volto. L'allargamento degli interventi di chirurgia plastica a casi puramente d'estetica è stato favorito particolarmente dai minori rischi di complica¬ rie per merito della anti bioticoprofilaasi, e dei progressi dell'anestesia, nonché di un perfezionamento dei trapianti autoplastici, cioè del trasporto di lembi cutanei della stessa persona da un sito all'altro. Se il Sanvenero ha focalizzato il suo dire sulle malformazioni congenite, gli è da una parte perché esse sotto certi aspetti sono in aumento, e dall'altra perché ha potuto dimostrare che la chirurgia plastica di oggi è ben allenata alle loro riparazioni e in condizione di emendare anche assai esteticamente quei difetti. Le cause delle imperfezioni di natura sono varie e vari gli effetti. Alcune sono zioni settiche postoperato- insite in fattori ereditari; altre volte sono legate a sofferenze embrionali e fetali, intervenute cioè nei primi periodi della gravidanza per fattori extragenetici. Ormai sappiamo che basta talvolta qualche particolare malattia virale sofferta dalla madre nei periodi di gestazione in cui si formano gli abbozzi dell'uno o dell'altro organo della creatura portata in grembo, per riscontrare poi malformazioni a carico di quel dato organo. Note sono anche a tale proposito le influenze di taluni farmaci per avervi attirata particolarmente l'attenzione la non ancor dimenticata dolorosa vicenda del talidomide, che ha, d'altronde, mo¬ tivato di riflesso un mag giore controllo dei fenome ni collaterali di certi medicamenti in speciali situazioni, come la gravidanza. Ben si comprende, dun que, che le malformazioni congenite non sono soltan to quelle esterne, dalle più frequenti e meno gravi come il labbro leporino, il palato diviso, le dita unite, alle forme più deprecabili focomeliche; ma sono anche malformazioni di apparati interni, per cui la chirurgia plastica propriamente detta cede il bisturi ad altre branche chirurgiche specializzate, tra cui quella che da anni ormai esegue correzioni mirabili di vizi di cuore congeniti. prof. Angele Viziano

Persone citate: Alessandro Riberi, Gustavo Sanvenero Rosselli, Rosselli, Sanvenero

Luoghi citati: India, Milano, Torino