Lotta e sparatoria nell'osteria fra due ladri e i carabinieri che si sono travestiti da frati

Lotta e sparatoria nell'osteria fra due ladri e i carabinieri che si sono travestiti da frati Drammatico episodio a Bene Vagienna, nel Cuneese Lotta e sparatoria nell'osteria fra due ladri e i carabinieri che si sono travestiti da frati Uno è stato arrestato, l'altro è riuscito a fuggire: forse è ferito - I due giovani, ventenni, erano ricercati per furti commessi nella zona - Sull'auto dei malviventi trovato un fucile (Dal nostro inviato speciale) Alba, 5 marzo. Sono le IH di ieri, in frazione Podio di Bene Vagienna, un piccolo borgo sulla strada che da Bene Vagienna conduce ad Alba. All'osteria Ciravegna, seduti ad un tavolo tre contadini, in attesa che il mugnaio di fronte termini di macinare per loro alcuni sacchi di grano; sono già al secondo litro di vino. Da alcuni -minuti sono entrati nel locale anche due giovanotti che da qualche giorno bazzicavano nella zona a bordo di una « Giulia » targata Milano. I loro nomi sono Angelo Quaranta, di SO anni, nativo di Dogliani e residente ad Alba, e Carlo Fiori anch'egli ventenne, da Castagnole Lonze (Asti) e residente a Nevlglie d'Alba. I due stanno parlottando fra loro mentre la mo glie del proprietario del locale, Caterina Ciravegna, che è pure titolare dell'attigua privativa sta servendo loro una birra ed una gazzosa. La scena che segue è fulminea: due minuti 0 poco piùDalia strada due frati cappuccini si avvicinano alla can fina Ciravegna. Hanno il viso incorniciato da una leggera barba e dalle pagine dei breviari aperti sembra che bisbiglino le preghiere .dell'ufficio vespertino. Uno di essi sale 1 gradini dell'ingresso e appena appena sembra accorgersi che l'uscio è bloccato dall'interno. Ridiscende e, seguito dal confratello, s'avvicina alla porta della tabaccheria. Entra, attraversa la cucina e si affaccia all'unico stanzone dell' osteria. Angelo Quaranta trasale. Il viso del « padre » non gli giunge nuovo. Urla al compagno, in dialetto: «Non sono frati, scappa, sono carabinieri! ». E si precipita verso l'uscita, rovesciando una sedia ed un tavolo. Carlo Fiori ha un attimo di |esitosione ed uno dei coup-IPuccini », i! brigadiere Giannuzzi della squadra di polizia giudiziaria dei carabinieri di Alba, gli è addosso, lo rovescia sul pavimento e lo immobilizza con un ginocchio sul petto. Ma anche l'altro « frate» — in realtà il brigadiere De Angeli, anch'egli della polizia giudiziaria di Alba —non scherza quanto a decisione e vigoria. I tre contadini che hanno visto finire a terra litri e bicchieri, ed il quarantacinquenne Carlo Rava anch'egli presente nel locale, osservano esterrefatti il « religioso » estrarre dalla tonaca il revolver e avventarsi sul Quaranta. Questi per tutta risposta carica a testa bassa e finisce contro il petto del sottufficiale il quale non disarma e riesce ad afferrare per una manica il giovanotto. Forse è partito anche un colpo di pistola. Frattanto, all'esterno, si sono raccolti alcuni girovaghi di una carovana accampata nei pressi, il mugnaio Giovanni Dellavalle ed altre persone. Ma lasciamo la parola al Del Invaile: c L'uscio — ci dice — si è spalancato di schianto, comese qualcuno vi avesse battutocontro con la testa Poi, con nostra grande sorpresa, abbiamo visto rotolare giù per i gradini un frate ed un glo- capiio nulla. Abbiamo soltanto visto il religioso puntare l'arma sul fuggiasco e fare vanotto, strettamente avvinghiati. I due hanno lottato a lungo, poi il « borghese » è riuscito a liberarsi con uno strattone e si è diretto di corsa verso i campi. A questo punto nessuno di noi ha più fuoco, (lue o tre volte E' rimasto ferito il Quaran taf I pareri sono discordi. Quelli dell'osteria lo escludono. Una donna della tribù dei nomadi asserisce invece che il giovane è stato colpito ad una spalla e ad una gamba. Il brigadiere De Angeli, incontrato oggi in abiti civili alla caserma di Alba, ha avuto anch'egli l'impressione che il Quaranta sia stato colpito, sia pure di striscio. Il sottufficiale ha poi aggiunto di non essersi reso conto 'se il Quaranta abbia risposto al fuoco, facendo a sua volta uso delle armiSubito dopo la sparatoria sono giunti nella località il tenente Calisti 3 il maresciallo Tava, della polizia giudiziaria di Alba, Hanno interrogato numerose persone e quindi sono ripartiti conducendo con lo ro il Fiori, al quale è stata sequestrata una carabina di precisione nascosta nella c Giù Ha», che risulta rubata. In breve, tutte le stazioni dei carabinieri sono state messe in allarme e su tutte le strade sono stati istituiti posti di blocco. Le ricerche del Quaranta sono proseguite oggi sot to la direzione del tenente colonnello Arrigucci, comandante del Gruppo, e del capitano Tartaro, comandante la com pagnia dei carabinieri di Mon dovi. Sull'antefatto della spaiato ria, il tenente Culisti, comandante la tenenza di Alba. Ha spiegato che da tempo si mi [trivano forti sospetti sul conto del Fiori (già pregiudicato per reati contro il patrimonio) e del Quaranta, in relazione a numerosi furti avvenuti nelle Langhe e in altre zone. Non è da escludere che i due siano immiscliiati in fatti assai più gravi. Certo c che rubavano autovetture, cambiandole in pochi giorni. Le loro mosse vennero seguite e cosi si riuscì a localizzare la loro presenza nei pressi di Bene Vagienna. Fu così che sorse l'idea del travestimento con le tonache, scovate — a quanto sembra - fra i vecchi costumi di un impresario teatrale. n. m. ngsgomlssacsvnTdnnsp[ Carlo Bava, uno degli avventori presenti alla sparatoria, ricostruisce nell'osteria di Bene Vagienna lo scontro tra i carabinieri travestiti da frati ed i giovani ladri , 1 Da sinistra, il ventenne Carlo Fiori, arrestato nell'osteria, ed Angelo Quaranta, 20 anni, che è fuggito