Come si è giunti all'accordo di Fausto De Luca

Come si è giunti all'accordo Come si è giunti all'accordo (Nostro servizio particolare) Roma, 5 marzo. La vicenda del rimpasto del governo è giunta questa sera alla conclusione ufficiale. Il Presidente del Consiglio è stato ricevuto alle 18 al Quirinale e ha sottoposto al Capo dello Stato, per la firma, il decreto di accettazione delle dimissioni del sen. Medici da ministro dell'Industria e i decreti di nomina dell'on. Fanfani a ministro degli Esteri e del sen. Lami Starnuti (psdi' a ministro dell'Industria. E' seguita immediatamente la cerimonia del giuramento dei nuovi ministri nelle mani del Presidente della Repubblica. Poi l'on. Saragat ha trattenuto Fanfani e Lami Starnuti per un breve colloquio. Il rimpasto, che doveva, all'inizio comprendere l'ingresso di cinque ministri e quindi un ampio . rimaneggiamento degli incarichi, è stato cosi ridotto al minimo: Fanfani sostituisce agli Esteri l'on. Sa \ragat eletto ah Quirinale, il en. Lami Starnuti integra ia delegazione socialdemocratica al governo. In un primo tempo invece dovevano entrare, ltre i due ministri oggi nominati, anche il socialista Ionibardiaiio Giolitti e, per i democristiani, il fanfaniano Boco e un esponente ddla corente scelbiana. Il ridimensionamenti .vi e reso necessario per spoliticizzare il rimpasto e per attribuirgli un semplice carattere ecnico, e ciò soprattutto per uperare l'ultimatum /tosto dai centristi de a Rv.mor: o Fanfani e Sceiba insieme nel governo o nessuno dei due. altrimenti viene meno l'accordo di parità, tra le correnti de nella direzione unitaria. La esi del rimpasto spoliticizzato, meramente tecnico, è stata eri accettato da Sceiba che ha rinunciato alla sua candidatura. Di conseguenza é,caduta la possibilità di far enrare, di l'incalzo a Fanfani, anche il fanfaniano Bosco. Da parte socialista era stato lo stesso Giolitti, benché invitato, a rifiutare il rientro. Rimaneva la sola questione della richiesta socialdemocraica di una maggiore qualificazione della rappresentanza nel governo, avendo Saragat lasciato gli Affari Esteri. I socialdemocratici avevano richiesto i ministeri dell'Industria e del Commercio con l'estero, il primo per Preti (che così avrebbe lasciato la Riforma della, pubblica amministrazione, ministero senza portafoglio) e il secondo per Lami Starnuti. Poi stamane, per non creare intralci, il psdi non ha insistito, accettando il rimpasto limitato. In campo democristiano sono stati necessari alcuni adempimenti formali e di cortesia. Ieri sera Moro aveva fatto visita a Sceiba. Stamane si è recato, con Rumor, a casa di Fanfani. Al termine del collo sprcnleazi tslsfpctdlvqtcsnvsvntngrctNdlnrtsmmnsprrquia un primo comunicato uf-\flcioso diceva che «l'on. Fàn-[ fani, aderendo anche ad autorevoli consigli (allusione al colloquio di ieri con il Presidente della Repubblica), ha accettato di mettere la sua esperienza personale al servizio dell'Italia in Questo momento particolarmente difficile ». Più tardi è la corrente fanfaniano che dirama un comunicato in cui si dice che « gli amici di Nuove Cronache, esaminata la situazione politica e. rilevatane la serietà apprezzano il sacrificio compiuto dall'on. Fanfani per raccogliere l'invito di mettere la sua espe rienza personale al servizio della Nazione, confermano solidarietà con tutti gli altri amici — e in particolare con il en. Bosco — che avrebbero potuto con'ribuire al rinvigoimento .lei governo, mentre onstatano con rammarico che non sono state realizzate tutte e condizioni necessarie per afftontare in pienezza di forze e in chiarezza di decisioni problemi dell'attuale momeno politico, secondo le concluioni della ultima direzione dela democrazia cristiana ». Queste riserve e la ripetuta sottolineatura che l'on. Fanfani entra nel governo a titolo personale e solo perché sollecitato, hanno destato una cera sorpresa. Dìfatti nell'ultima direzione democristiana la reazione Rumor, in cui si indicavano i punti di intesa tra i quattro partiti fi provvedimenti anticongiunturali) e si dichiarava che su tutte le questioni di piti vaste implicazioni politiche e ideali la de aveva mantenuto nettamente le sue posizioni, era stata approvata all'unanimità. Da allora non ci sono stati cambiamenti: sulla linea di politica economica l'intesa è rimasta, per gli altri problemi c'è stato un rfnnio con l'impegno di ricercare soluzioni accettabili da tutti i gruppi della coalizione. Non ci sarebbe quindi motivo di preoccupazione, secondo vautazioni di ambienti governativi. Il ridimensionamento del rimpasto, si osserva, non poeva non lasciare qualche strascico di amarezza, sia tra i democristiani sia tra i socialdemocratici. L'importante è che nel corso della trattativa sia stato messo a punto il complesso dei provvedimenti anti recessivi destinati a risponde re alle attese più, urgenti degli imprenditori e dei lavoratori, e che il governo abbia oggi quel tanto di tranquillità per dedicarsi a tali compiti. In questo senso, con una pressante esortazione alla mas sima sollecitudine, si esprime una lettera inviata dal segretario de Rumor all'on. Moro. E positive sono anche le valutazioni socialiste, sia per «le reali innovazioni e modificazioni introdotte nella linea di politica economica i» sia per l'ingresso di Fanfani agli Esteri, che « assume particolare importanza nell'attuale inquietante fase dei rapporti internazionali li-, anche se «altri obbiettivi che ci eravamo proposti non sono stati che parzialmente conseguiti ». Si apre adesso la fase parlamentare. Moro ha comunicato per lettera ai presidenti delle Camere le decisioni circa il rimpasto. L'annuncio sarà dato a Montecitorio e a Palazzo Madama martedì. Quindi si aprirà il dibattito sulla mozione comunista di sfiducia al termine del quale il Presidente del Consiglio farà le dichiarazioni politiche del governo e indicherà le nuove misure di carattere economico. Non si esclude peraltro che già lunedì o martedì possa aversi un Consiglio dei ministri per approvare i decreti-legge per gli annunciati provvedimenti. Fausto De Luca

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