Troppo inferiori al necessario i fondi per la ricerca scientifica

Troppo inferiori al necessario i fondi per la ricerca scientifica Convegno di tecnici a Milano sullo scottante argomento Troppo inferiori al necessario i fondi per la ricerca scientifica II contributo delle aziende di Stato illustrato dal ministro Bo, dal prof. Petrilli dell'Iri e da altri dirigenti di grandi complessi - L'intervento del ministro Arnaudi: «I 635 miliardi stanziati nel piano quinquennale per questo settore sono ancora pochi : devono essere spesi con molta oculatezza » Dal nostro corrispondente Milano, lunedì mattina. Si è aperto ieri a Milano un convegno sulla ricerca scientifica e tecnologica nelle aziende di Stato e a partecipazione statale. I lavori del convegno sono seg'uiti da due ministri, il sen. Giorgio Bo (Partecipazioni statali) e il sen. Carlo Arnaudi (Ricerca scientifica). La prima giornata del convegno si è svolta presso la Fast (Federazione associazioni scientifiche e tecniche): la seconda ha luogo oggi presso la sede dell'Eni, a Metanopoli, con una serie di « tavole rotonde » sui vari settori della ricerca. La giornata di ieri è stata dedicata a una serie di interventi che hanno illustrato le condizioni della ricerca scientifica in Italia (per quel settore che riguarda In Stato e le aziende in varia misura legate allo Stato) e le previsioni per il suo sviluppo futuro: hanno parlato il prof. Angelini direttore dell'Enel, il prof. Petrilli (Iri), il prof. Dinelli (Eni), il prof. Reggiori (Breda), il prof. Leardini (Enel). Insieme con loro, personalità del mondo tecnico milanese. Dopo un saluto del presidente della Fast, dott. Morandi, il ministro Bo ha sottolineato l'importanza della ricerca scientifica nell'ambito dello sviluppo industriale e ha ricordato che non solo essa deve essere potenziata al massimo, ma anche coordinata in modo da evitare ogni dispersione di forze. Il ministro Arnaudi, prendendo successivamente la parola, ha affermato che i 635 miliardi che il piano quinquennale prevede di spende- re per la ricerca scientifica, pur rappresentando un miglioramento rispetto ai finanziamenti del passato, sono sempre molto meno di ciò che si spende nel medesimo settore in altri paesi. Per questo è necessario non solo attuare scelte precise per non sprecare quattrini, ma anche ottenere la massima collaborazione fra Stato, enti pubblici e industria privata. I relatori ufficiali hanno quindi illustrato l'attività di ricerca delle varie aziende statali. Il prof. Angelini, dell'Enel, ha sottolineato le difficoltà di organizzazione dei gruppi addetti alla ricerca pura e l'assoluta necessità di evitare doppioni. II prof. Petrilli, presidente dell'Iri, ha ricordato che il suo gruppo ha oggi milleseicento ricercatori e spende nel settore 16 miliardi all'anno: ma anche questo totale è assolutamente inferiore alle necessità di un grande gruppo. Il prof. Dinelli, dell'Eni, ha affermato che i ricercatori del suo gruppo assommano a novecento e ha illustrato la loro attività. Il prof. Reggiori, della. Breda, ha ricordato che dal 1951 i laboratori di ricerca della Breda (uno a Milano e uno a Bari) sono retti da una società a se stante che ne garantisce l'autonomia: in dodici anni la Breda ha speso circa S00 milioni per il laboratorio di Milano e 1,00 per quello di Bari. Il prof. Leardini ha infine tracciato l'attività dei gruppi di ricerca dell'Enel, sottolineando l'esistenza di laboratori propri dell'ente e la sua partecipazione a fondamentali centri di ricerca, come il Cesi (Centro elettronico di Lambrate, a Milano), il Cise (Centro nucleare di Segrate, alle porte di Milano). l'Ismes (Istituto dei modelli di Bergamo). c. b. alle 16,30 alla cascina Mulìnetto, di Zelobuonpersico, nei pressi dì Lodi. Il piccolo, Carmelo Semeraro, mentre giocava sull'aia antistante il cascinale, riusciva ad eludere la vicinanza della madre per rincorrere una palla In prossimità della stalla. Il piccino, perso l'equilibrio nel tentativo di raccogliere la palla, finita fra il liquame, preci pitava a capofitto nel pozzo nero, il cui tombino era aperto. Mezz'ora più tardi la madre Maria Minardi, di 29 anni, che s'era messa alla ricerca del figlioletto, faceva l'orribile scoperta. Il corpo del piccino è ora a disposizione dell'autorità giudiziaria.