Colto da infarto alla partita muore senza poter essere soccorso

Colto da infarto alla partita muore senza poter essere soccorso Si è spento su un prato mentre dallo Stadio venivano i boati della folla Colto da infarto alla partita muore senza poter essere soccorso Con grande stento gli amici sono riusciti a portarlo verso l'uscita - Non si è pofufo chiamare un medico con Valtoparlante né far venire in tempo un'autoambulanza Un giovane è morto alio stadio durante la partita Torlno-Milan. Il suo cuore non ha resistito alle emozioni della gara. E' Melchiorre Rovero, 32 anni, operaio dell'officina Pistoni-Gottfried di via Durando 9. Abitava con la moglie in via Asinari di Bernezzo 140. Era andato allo stadio molto presto, assieme al fratello Francesco di 30 anni, e altri tre amici. Tutti sono stati concordi nel dichiarare che il Rovero non aveva mai sofferto di mal di cuore; ieri poi aveva anticipato di un'ora il pranzo, per non avere lo stomaco appesantito. Uno dei compagni, Antonio Morlacco di 30 anni, che abita nella stessa casa del Rovero, ha cosi ricostruito i suoi ultimi minuti di vita: « Ad un quarto d'ora dall'inizio, dopo che il Torino aveva segnato e colpito un palo, Melchiorre è impallidito e si è piegato sulle ginocchia; lamentava un male insopportabile per tutto il corpo e non riusciva e respirare » Lo stadio era molto affollato (circa 60 mila spettatori). Sfortunatamente i cinque avevano preso posto sulle ultime gradinate della curva detta di Maratona, perciò è stato difficile portare il Rovero, che ormai r «eva perso i sensi, verso l'uscita. TI Morlacco dice di aver dato ad un inserviente un biglietto, in cui si chiedeva l'intervento del medico per un caso disperato. Si sperava che l'invocazione giungesse fino all'incaricato dell'altoparlante, attraverso il quale sarebbe stato facile trovare un sanitario. Ma il biglietto si è perso per istrada e l'uomo è stato adagiato sul prato all'esterno dello stadio. La scena era allucinante: mentre giungevano 1 boati della folla, un uomo si spe¬ gneva a pochi metri di distanza ed i suoi amici non riuscivano a trovare un mezzo per portarlo all'ospedale. Sono accorsi dei carabinieri: hanno consigliato di ricorrere all'ambulanza municipale di servizio allo stadio, ma nessuno sapeva dove fosse. Cosi sono passati altri minuti preziosi. Quando finalmente è giunta l'ambulanza e l'ha portato al Mauriziano non c'era più niente da fare II medico di guardia non ha potuto che constatare il decesso, dovuto probabilmente ad infarto. Erano le 16,15, un'ora dopo il primo attacco del male. Antonio Morlacco, che ha visto l'amico morirgli tra le braccia, continuava a ripetere: « Non doveva finire cosi, era un ragazzo forte e sano, che sarebbe forse guarito, se preso in tempo. Ma nessuno ha voluto capire che stava morendo ».

Persone citate: Antonio Morlacco, Melchiorre Rovero, Rovero