Ripresa del mercato automobilistico dopo la grave depressione del 1964

Ripresa del mercato automobilistico dopo la grave depressione del 1964 La situazione di gennaio induce a un cauto ottimismo Ripresa del mercato automobilistico dopo la grave depressione del 1964 Nel dicembre scorso le immatricolazioni erano scese sino a 47 mila al mese - In gennaio sono risalite a 81.759; ma siamo ancora lontani dalla punta del gennaio '64 (103 mila) I tipi più venduti: «850» il 21,5 per cento del totale, «500» 16,30ozo, «600» 10,5*^ Le auto straniere sono scese in un anno del Z70A - Sempre pesante il mercato dei camion Nel gennaio di quest'anno sono stati immatricolati in Italia 81.759 autoveicoli. Per trovare una cifra analoga bisogna risalire alla «piena stagione * del luglio dell'anno scorso quando le immatricolazioni risultarono 82.459. Non si conoscono ancora i totali di febbraio. Dalle prime indicazioni, tenuto conto che il mese è più corto, risulta un consolidamento della ripresa verificatasi in gennaio. Si può dire che l'automobile ha lasciato alle spalle la depressione acuta degli ultimi otto mesi dell'anno scorso. Giova ricordare le immatricolazioni di quel periodo: dicembre: 47 mila; novembre: 58 mila; ottobre: 67 mila; settembre: 48 mila; agosto: 62 mila; luglio: 82 mila; giugno: 76 mila; maggio: 69 mila. Registrare la ripresa non significa indulgere ad un ottimismo che sarebbe quanto meno prematuro. Le 81 mila immatricolazioni di gennaio sono una buona cifra che tut tavia è ancora lontana dalle 103 mila del gennaio 1964, dal le 95 mila del febbraio e dalle 99 mila del marzo dello stesso anno. Analizzando le Immatricolazioni di gennaio si ricavano alcuni indici che appaiono particolarmente significativi: una prevalenza delle cilindrate fino a 900 centimetri cubici; l'ulteriore flessione nelle vendite di vetture estere, il perdurare delle difficoltà per i veicoli Industriali. Su 81 mila- autoveicoli immatricolati iri, gennaio, ben 50 mila pari al 60 per cento sono vetture di cilindrata inferiore ai 900 centimetri cubici. Il che, se prova una certa cautela dei clienti, confer ma anche il grande successo della Fiat 850 che nel mese di gennaio ha rappresentato il 21,5 per cento deli -totale delle vetture immatricolate in Italia. Nella graduatoria d'elle vendite di gennaio la Fiat « 830 » è al primo posto. Seguono la «500» con il 16,30 per cento delle immatricolazioni, la «600» con il 10,5 per cento, la « 1300 » « 1500» •.con il 7,9 per cento, la «liOÓ» con il 7,6 per cento, l'Alfa 3 Giulia » con il 5,5 per cento ecc. Sul totale di gennaio la Fiat ha il 73,1 per cento e le altre marche italiane (compresi ì « montaggi » dell'Alfa «Dauphine» e della Innocenti) il 15,5 per cento cosi suddiviso: Alfa 5,7 per cento; Lancia 3,2 per cento; Innocenti 3,1 per cento; Bianchi 2,1 per cento; OM 0.7 per cento; Alfa «Dauphine» 0,6 per cento; varie Italia 0,1 per cento. In gennaio le immatricola¬ zntdnsl1ieignL zioni di autoveicoli esteri hanno rappresentato l'll,4 per cento. Si è avuta una conferma della flessione che si era manifestata lo scorso anno: oggi siamo all'11,4 per cento mentre la media del '64 era stata del 15,5 per cento e quella del C3 il 20.1 per cento. A fronte dei 9335 autoveicoli esteri immatricolati in Italia in gennaio, stanno i 14.995 del gennaio del '64 con una diminuzione del 37,5 per cento. L'andamento per le principali marche è il seguente: la Volkswagen ha immatricolato in gennaio 2222 autoveicoli contro 4980 del gennaio '64 con una flessione del 55,4 per cento; la Opel 1649 invece di 3448 pari al 52,2 per cento in meno; la Ford (Gran Bretagna e Germania) 1353 invece di 2883 cioè il 53,1 per cento in meno; la Simca 1336 invece di 2408 con una diminuzione del 44,5 per cento; la Nsu 1043 invece di 2038 pari al 48,8 per cento in meno I motivi della flessione sono molti: le punte eccezionali ra giunte negli scorsi anni (eravamo il paese che aveva la più elevata percentuale di mac chine importate); 1 problemi riguardanti l'assistenza tecni ca ed i ricambi; la quotazione dei veicoli vecchi sul mercato dell'usato; il confronto con i niiiniiraiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii'iiiiiim modelli nazionali anche sotto l'aspetto della sicurezza e della durata; la moda che passa e il desiderio dell'esotico che si attenua. Nel settore del veicoli industriali gennaio non ha segnato cintomi di miglioramento. Se si escludono 1 « derivati » per trasporti leggeri (come il « 600 T » Fiat) che si mantengono su un buon livello anche rispetto agli anni precedenti, i veicoli leggeri, medi e pesanti hanno toccato uno dei livelli più bassi: 1492 veicoli immatricolati in gennaio contro 2775 del gennaio '64 ed i 3321 del gennaio '63. I fattori che influiscono negativamente sono molti: stasi dell'edilizia e dei lavori pubblici, difficoltà delle industrie di trasporti, problemi tariffari delle autolinee private, bilanci deficitari dei trasporti pubblici

Luoghi citati: Germania, Gran Bretagna, Italia