La ricerca scientifica bloccata dalla lentezza della burocrazia

La ricerca scientifica bloccata dalla lentezza della burocrazia Un convegno « Milano con i ministri Bo e ilrnoudt La ricerca scientifica bloccata dalla lentezza della burocrazia Nelle aziende di Stato il semplice trasferimento di una dattilografa da un settore all'altro è ora un'operazione molto complicata - Un apposito ministero dovrà attuare il coordinamento fra organismi pubblici ed enti statali (Nostro servizio particolare) Milano, 22 febbraio. Sili tema della ricerca scientifica, e tecnologica nelle aziende di Stato e a partecipazione statale si è tenuto un convegno presso la Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche, con interventi del ministro delle Partecipazioni Statali Bo, del ministro del Coordinamento della ricerca Arnaudi, del direttore generale dell'Enel prof. Angelini, del prof. Petrilli presidente dell'Iri, del prof. Dinelli per l'Eni, del prof. Leardini per l'Enel. L'animatissimo, affollato convegno è stato diretto dal dott. Luigi Morandi. Il tema è vasto perché buona parte dell'attività scientifica che si svolge in Italia anche nel campo applicativo si fa per delegazione diretta o indiretta dello Stato. L'Iri ha i suoi servizi di ricerca (in speciali reparti delle Società Italsider, Dalmine, Terni; e centri di studi hanno l'Alfa Romeo, l'Ansaldo, la Selenia, il gruppo Stet, la Rai, la Breda; mentre un importante centro di ricerche in campo metallurgico sta per essere istituito a cura della Pinsider); una vasta attività di ricerca fa capo all'Eni, soprattutto nel settore dei carburanti e lubrificanti, senza che ne siano trascurati gli studi nuclea ri; l'Enel ha ereditato, dai gruppi elettrici ch'esso s'è in corporato, l'importante e autorevole centro elettrotecnico sperimentale del Cesi; inoltre il Cise, pioniere in Italia nel campo delle ricerche nucleari; nonché l'Istituto per lo Studio dei Modelli e delle Strutture, di Bergamo. Oltre che vasto, il tema è di speciale attualità, perché il piano quinquennale di sviluppo, di recente pubblicazione, prevede (al capitolo X) una regolazione anche nel settore della ricerca scientifica e te enologica (i cui risultati sono dichiarati, nella premessa al capitolo stesso, «insoddisfa centi > allo stato attuale). Gli organismi statali che in Italia operano nei campi della ricerca sono gli Istituti scientifici universitari, il Comitato nazio naie delle ricerche, il Comitato nazionale per l'energia nucleare, i Ministeri. Il coordinamen to delle attività di questi vari organismi, e degli Enti a par tecipazione statale più sopra menzionati, dovrebbe essere svolto da un istituendo mini stero per la 'Ricerca scientifica e tecnologica, che non sarà una sinecura per il futuro ministro se vorrà egli mettere un ordì ne funzionale in tanta molteplicità di organi, evitare inutili doppioni, dovuti soprattut to alla lentezza della buro crazia, amministrare bene il denaro pubblico (635 miliar di per il quinquennio), destinato al progresso della scienza e della tecnologia. (Ma bisognerà che lo Stato dimostri di essere capace — tra l'altro — di spostare un fun zionario o un impiegato o una dattilografa o un bidello da un settore a un altro; impresa questa che, a testimonianza ch'ebbe a darne lo stesso ministro Arnaudi in una recente occasione, sembra presentare difficoltà tremende). Da un breve e affollato convegno non ci si poteva attendere di più che uno scambio di idee e di esperienze ed istanze. Tra le quali ci sembra di primaria importanza quella, formulata dagli' stessi ministri, di una migliore funzionalità degli Istituti universitari, che sono poi la fucina dei ricercatori: e nei quali si può vedere (e ciascuno può rifarsi all'esperienza personale) come la presenza di maestri attivi, appassionati, abbia il benefico effetto di promuovere, insieme con la ricerca, la formazione di giovani leve di studiosi. Tra gii altri temi, interessante l'accenno fatto dal ministro Arnaudi alla necessità di una revisione della nostra partecipazione a Enti scientifici internazionali (primo fra tutti l'Euratom), in termini di oneri e benefici; la difesa, fatta dal professor Petrilli della politica, seguita dall'In, di acquisto, presso terzi, di licenze, brevetti, know-how e assistenza tecnica; nonché sulla esperienza fatta, con raggruppamenti parziali, dell'utilità dell'aumento (fino a un certo punto) delle dimensioni aziendali. Universale da parte degli intervenuti il riconoscimento dell'utilità di un forte potenziamento della ricerca nell'industria. Giustamente il prof. Dinelli, del Gruppo Eni, sottolinea l'opportunità di agevolazioni fiscali per le spese di ricerca (elemento questo che ha contribuito in grande misura alla fioritura tecnologica negli Stati Uniti); e il dottor Morandi, presidente della Fast, augura un superamento di orgogli di settore e di impresa e una più aperta collaborazione fra aziende. Didimo Lncscoucmdctè

Persone citate: Angelini, Dinelli, Fast, Leardini, Luigi Morandi, Petrilli, Sili

Luoghi citati: Bergamo, Italia, Milano, Stati Uniti, Terni